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Zohar per Tutti – pozione settimanale del 24.04.2013

Zohar per Tutti, Porzione Settimanale “Emor
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In Egitto e al di sopra di esso

Dagli Scritti di Rabash, il saggio, “Che cos’è “un pastore del popolo è tutto del popolo, nel lavoro“: E poi egli può capire quale sia la “Shechina nella Polvere”, dato che poi vede dove lui ha bisogno di fare qualcosa per il bene del Cielo e non per il proprio vantaggio, immediatamente il corpo si lamenta e chiede: “che cosa è questo lavoro per te”, e non vuole dargli l’energia per lavorare, questo è ciò che è chiamata “Shechina nella Polvere”, che significa cosa vuole fare per il bene della Shechina, egli assaggia la polvere in questo, e non ha la forza di superare i suoi pensieri e i suoi desideri.

In generale, noi descriviamo l’esodo dall’Egitto semplicemente: “È stato molto brutto per noi lì, e siamo fuggiti da questo male per una vita bella.” L’approccio superficiale, egoistico e infantile è questo: “Eravamo schiavi, e ora siamo liberi. “E questo è davvero corretto, per la volontà di ricevere accetta solo questa semplice spiegazione.

Ma abbiamo bisogno di capire che siamo avanzati su due livelli: all’interno della ragione e al di sopra della ragione. Ciò che viene scoperto all’interno della ragione non punta verso l’esodo dall’Egitto di tutti, piuttosto il contrario; Egitto diventa solo più forte e sempre più difficile per noi. Ed è per questo che siamo in grado di elevarci al di sopra dell’Egitto, tutto il tempo per andare a di sopra della ragione.

Questo viene chiamato l’esodo spirituale dall’Egitto e, quindi, con ogni comandamento, ossia, con ogni correzione, diciamo che è un ricordo dell’Esodo. Non è sbagliato il fatto che si dica che la persona deve personalmente sentire che ora sta lasciando l’Egitto. Nel percorso spirituale, sentiamo sempre non soltanto una differenza, ma un’opposizione tra questi due livelli: la ragione e l’andare al di sopra di essa. E noi stabiliamo la nostra realtà, la realtà dell’Essere Umano (Adam), attraverso la distanza tra loro.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 03.04.2013, Scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 24.04.2013

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Gli scienziati suggeriscono di fare cibo dalla cellulosa

Nelle notizie (da ScienceNow): “L’ingrediente principale del legno, la cellulosa, è uno dei più abbondanti composti organici sulla Terra e una fantastica fonte di combustibile rinnovabile. Ora, i bioingegneri suggeriscono che potrebbe sfamare pure gli affamati. In un nuovo studio, i ricercatori hanno trovato un modo per trasformare la cellulosa in amido, il carboidrato più comune nella dieta umana.

“Per la prima volta, sembra ci possa essere un modo pratico in cui la cellulosa potrebbe nutrire le persone, dicono gli ingegneri del bioprocesso Y.-H. Percival Zhang del Virginia Polytechnic Institute e State University di Blacksburg. […]

“Zhang e i suoi colleghi si sono concentrati sull’ amido, che rappresenta ben 40% della dieta delle persone. L’idea di trasformare la cellulosa in amido ha la radice nelle somiglianze tra i composti: la cellulosa è un composto da centinaia di migliaia di molecole di glucosio di zucchero, l’amido e composto anch’esso di glucosio, anche se lo zucchero è legato insieme in modi diversi.

“Nonostante il processo funziona, attualmente è molto costoso. Zhang ritiene che, dato l’attuale prezzo degli enzimi che il suo team ha utilizzato, i costi sarebbero di circa 1 milione di dollari per trasformare 200 chilogrammi di cellulosa grezza in 20 kg di amido, sufficienti per nutrire le esigenze di carboidrati di una persona per circa 80 giorni. Eppure, fra circa 5 – 10 anni di ulteriori ricerche, Zhang dice che le aziende potrebbero fare la stessa cosa per soli $ 0.50 per persona al giorno. ‘Noi non vediamo grossi ostacoli per la commercializzazione di questo processo.’

“Ottimizzando l’estrazione, da 100 miliardi di tonnellate di cellulosa che sono disponibili ogni anno, ‘avremo un potenziale di circa 4,5 miliardi di tonnellate di amido, che è quasi il doppio della produzione annuale di cereali che è di 2,3 miliardi di tonnellate l’anno’, dice Zhang . Questo potrebbe fornire fino al 30% del cibo che gli studi precedenti stimano sia necessario per nutrire il mondo nel 2050. “

Il mio commento: Se non fosse per un atteggiamento predatorio rispetto alla natura, l’umanità avrebbe potuto facilmente nutrire se stessa e essere in grado di dedicarsi alla sua ascesa spirituale, che ci fornisce l’esistenza eterna e perfetta.
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A Noi è proibito sbagliare

Domanda: Il momento attuale è molto difficile. Sentiamo la pressione messa su di noi; il Creatore è molto severo con noi. In che modo qui, in Europa, ci possiamo elevare al di sopra di tutte le nostre paure per rispondere adeguatamente a ciò che il Creatore vuole da noi?

Risposta: Il nostro obbiettivo principale è la correzione, l’unità. Anche se non divulghiamo il metodo dell’educazione integrale, la nostra connessione influenzerà comunque il mondo. Apparentemente è come se si diffondesse sotto la terra arrivando ad influenzare tutti.

Tutti inizieranno a parlare di questo. Tutti inizieranno a riflettere e a comprendere poiché il mondo intero è comunque interconnesso. E’ un fatto conosciuto attraverso la ricerca scientifica, e gli uomini già lo percepiscono: Qualcosa a cui penso in un paese del mondo all’improvviso incomincia ad essere scoperto in pensieri ed azioni in un altro paese, e così avanti.

Quindi, per prima cosa in assoluto, abbiamo bisogno dell’unione. Soprattutto, se incominciamo a connetterci al di là dei confini dell’Europa! E nel momento in cui incominceremo a farlo, sentiremo che i rapporti tra le nazioni, inizieranno ad essere completamente diversi. I mezzi di informazione stanno incominciando a presentare le informazioni in un modo sottilmente diverso: in una forma più morbida, reciproca, con la consapevolezza che non c’è altra scelta, e che dobbiamo quindi promuovere dei buoni rapporti tra di noi. Perciò, ci dobbiamo dirigere in questa direzione.

E allora, con la nostra connessione, già divulghiamo il metodo stesso dell’educazione integrale. Non si tratta di una cosa affatto complicata. Non si può immaginare quanto velocemente questo si realizzerà; abbiamo semplicemente bisogno di assumere la giusta forma ed agire; questa è la cosa principale nella saggezza della Kabbalah. Per cui, potete investire delle immense quantità di energia, anni di duro lavoro, spremere da soli tutto quello che è possibile, se questo non si sviluppa nella giusta direzione, deviando un pochino a lato, allora niente ne verrà fuori!

Baal Ha Sulam scrive nel suo libro Shamati, che Israele è chi si sta dirigendo diritto verso il Creatore; la Torà è il sistema che connette gli uomini perché agisce per mettere in pratica la regola generale “Ama il prossimo tuo come te stesso“. Vale a dire, se indirizzate voi stessi verso l’amore, verso la connessione tra di voi, direttamente verso il Creatore, allora raggiungerete il Creatore. Ma se distorcete leggermente questo sistema, allora cambierete direzione. L’angolo di variazione può essere molto piccolo ma, avanzando, l’ampiezza, quindi la distanza, cresce.

Perciò, a noi è proibito sbagliare, abbiamo bisogno di correggerci sempre: un pochino e un pochino, come ogni sistema che si segue.

Dobbiamo fare attenzione a questo, e allora non sarà affatto complicato e difficile. Molto velocemente, proprio immediatamente, sentirete la giusta reazione del mondo. Gli uomini incominceranno a trovarvi, a rivolgersi a voi e a chiedere: “Dove state andando adesso?”
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(Dal Congresso Europeo della Germania del 23.03.2013, Lezione 4)

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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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L’ONU celebra la Giornata internazionale della felicità

Nelle notizie (da “Le Nazioni Unite“): “Il 20 marzo sarà celebrata in tutto il mondo la prima “Giornata Internazionale della felicità”. La giornata è stata proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per promuovere la felicità come obiettivo universale e aspirazione nella vita delle persone di tutto il mondo.

“L’iniziativa di dichiarare il giorno della felicità arriva dal Regno del Bhutan – un paese con un grande Indice di Felicità Interna e che ritiene che lo sviluppo sostenibile dovrebbe adottare un approccio olistico verso il progresso e dare pari importanza agli aspetti non economici del benessere.

“La Giornata Internazionale della Felicità riconosce gli sforzi di altre nazioni e gruppi che lavorano per misurare la prosperità che va al di là della ricchezza materiale. Designando un giorno speciale per la felicità, le Nazioni Unite si propongono di focalizzare l’attenzione del mondo sul concetto della crescita economica che deve essere olistica, equa ed equilibrata, tale da promuovere lo sviluppo sostenibile e alleviare la povertà. …

“Inoltre, un evento speciale organizzato presso la sede delle Nazioni Unite il 19 marzo alle 06:00, segnerà questa occasione. Ci sarà una presentazione del libro audio da Sri Chinmoy, fondatore della Pace Meditazione (una preghiera buddista) presso le Nazioni Unite.

“Ban Ki-moon afferma che, ‘In questa prima Giornata Internazionale della Felicità, ci impegneremo a rafforzare il nostro impegno per lo sviluppo umano olistico e sostenibile, e rinnoveremo il nostro impegno ad aiutare gli altri. Quando diamo il nostro contributo al bene comune, noi stessi siamo arricchiti. La compassione promuove la felicità e contribuirà a costruire il futuro che vogliamo. ‘”

Il mio commento: Come tutto ciò che l’umanità ha creato, anche l’ONU è la rappresentazione del nostro egoismo…
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Una vecchia trappola sui percorsi da fare

Domanda: Il 15 aprile, Israele festeggia il Giorno della Memoria per onorare i soldati caduti e le vittime del terrorismo. Come può una persona affrontare il dolore di una perdita? E, in generale, come si rapporta la scienza della Kabbalah ad un argomento così doloroso?

Risposta: Ho avuto di fronte questa inevitabile questione, che in sostanza è il tentativo di trovare il colpevole. “Chi deve essere incolpato per la mia sensazione di sofferenza?”- chiede una madre inconsolabile, ed insieme a lei, in un modo o nell’altro, tutti gli altri lo chiedono. In conclusione, questa domanda ci porta inequivocabilmente a chi è che può fare la differenza.

Ci sono dei momenti quando quello che succede non può essere cambiato. Per esempio, la natura inanimata, vegetativa ed animata obbedisce alle leggi del proprio sviluppo. Fino a quando un uomo non si è separato dal legame con le scimmie e a partire dal tempo di Adamo non ha avuto la possibilità di determinare i suoi stati in qualcosa, si è sviluppato attraverso una sequenza continua di tribolazioni: i nostri progenitori erano mangiati dagli animali, uccisi dalle malattie, dai disastri naturali, ecc.

In generale, possiamo solamente fare riferimento alla legge generale dell’universo, che indica cosa sta succedendo, come richiesto dallo sviluppo graduale. Si dice: “Non mostrare ad uno sciocco un lavoro fatto a metà”. Anche noi passiamo attraverso questo processo.

Tuttavia, quando abbiamo l’opportunità di determinare i nostri stati nel bene o nel male, è allora necessario comprendere cosa sta succedendo. Ora, in aggiunta al “rullo dello sviluppo” messo in moto dalla Natura, l’uomo ha una specie di aggiunta.

Per esempio, guido una macchina che non è completamente a posto per affrontare una strada dissestata. Una gomma è a terra; i freni funzionano appena; in breve, sono nei pasticci.

E così è anche nella vita: parte dei nostri problemi sono causati dalla natura che ha preparato per noi questo percorso e l’altra parte dipende da noi. Questa è la parte di cui solitamente parliamo. Infatti, niente può essere fatto con la natura; essa guida la creazione dal suo stato primitivo ed egoistico verso quello finale, che è altruistico. E’ una forza potente ed irresistibile che spinge tutto in avanti. E, inoltre, ad ogni stato, l’essere creato ha l’opportunità di facilitare il proprio sviluppo, comprendendo che è inevitabile e desiderabile. L’essere creato è capace di guardare al futuro nel suo stato finale e vedere che non c’è alternativa, che ne vale la pena.

Ci comportiamo nello stesso modo quando facciamo un qualunque duro lavoro. Per esempio, essendomi iscritto all’università, mi sono “procurato” del duro lavoro da fare tutti i giorni per quattro o sei anni, sapendo che non ci sono alternative. Inoltre, continuerò a studiare anche in seguito perché non voglio rimanere un ingegnere per tutta la mia vita. Sebbene, lungo la strada, incontrerò delle cose che non mi piaceranno e soffrirò per gli ostacoli che non dipendono da me, che si tratti degli esami o dei compiti che mi sembrano senza senso e che odio, guarderò avanti e capirò che devo passare attraverso tutto questo.

Infatti, tutti gli intelligentoni sopra di me hanno deciso che ho bisogno di tutto questo, se non altro per allargare i miei orizzonti in modo da non avere delle vedute ristrette.

Nella Kabbalah, sappiamo che parliamo di un programma completo e perfetto, che prevede tutte le sfumature. Ci vengono mandati i passi necessari e li compiamo nella via di “mezzo”, senza una serie infinita di terribili sofferenze, e senza passare per una “valle incantata”, sopra la quale suonano le melodie delle sfere celesti.

Non possiamo percorrere il cammino più facile e più corto; però, naturalmente, non siamo interessati al cammino della sofferenza con i suoi incubi ad ogni angolo. Dunque, in qualche modo ci costruiamo la nostra strada nel mezzo, in base a quanto viene detto nella Torà. Ovviamente, a causa della nostra natura, dobbiamo stare in equilibrio tra due forze – negativa e positiva – combinando le proprietà del “giudizio” e della “misericordia”, avendo il timore e, nello stesso tempo, valorizzando ciò che riceviamo.

E, ripeto, ci sono periodi di sviluppo differenti. Talvolta, abbiamo l’opportunità di farcela nel cammino piacevole dell’unione, raggiungendo facilmente e comodamente un risultato intermedio. Ma succede anche che ci troviamo davanti delle difficoltà insormontabili; non riusciamo ad unirci, e allora quello che succede succede. Questo vale per tutte le guerre che abbiamo combattuto dal momento della rinascita dello stato di Israele e anche prima, compreso l’Olocausto.

E, naturalmente, tutto questo lo avremmo potuto correggere ed evitare in anticipo ma, sfortunatamente, non abbiamo realizzato le correzioni. Non solo Baal HaSulam ma anche altri Kabbalisti ne scrivono e ne fanno cenno, ma in un certo senso preferiscono non addentrarsi in questo argomento. Infatti, cosa possono dire agli uomini? Questo argomento è così doloroso che delle spiegazioni dirette non farebbero che provocare del rifiuto. Un uomo dovrebbe giungere da solo alla conclusione che tutto dipende da noi. Degli studi corretti sono necessari, basati sulle scoperte che saranno fatte dallo studente e non dall’insegnante…
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(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 15.04.2013 “La Nazione di Israele” (Il giorno dell’indipendenza in Israele)

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