Ci sono cose che devi fare da solo

Rabash, Shlavei Hasulam, 1984/1985, Saggio 19, “Vieni al Faraone – A”: Il segreto della ricerca dell’Inclinazione Maligna e l’Altro Lato è di causare lo Tzadikim a Errare e aderire alla Santità.

L’inclinazione maligna è “un angelo” che correttamente porta avanti il suo lavoro. Ci mostra costantemente quanto siamo deboli e non siamo pronti per fare niente e così ci obbliga a tornare alla Luce che Riforma. E così noi riceviamo una potenza dall’alto che ci porta ciò che è necessario. Poi, se l’ego non ci mostrasse il nostro completo fallimento, noi saremo d’accordo con ciò che è e non ritorneremo mai alla Luce.

L’inclinazione maligna non è il sunto delle tendenze maligne; si risveglia in me il non disperare dal fallimento in quella o quell’altra cosa perché sono un egoista. L’inclinazione maligna è una forza unica che è contro la Luce ed è direzionata verso Essa dalla sua opposizione: “Qui c’è ciò di cui hai bisogno.” Allora, l’oscurità ci risveglia alla ricerca della Luce, a risvegliare l’alba. Questo non è solo l’ego con le sue lussurie e desideri costanti: gelosia, lussuria, onore, controllo, e altro. No, invece, l’inclinazione maligna è la “cattiva” tendenza grazie alla quale noi sentiamo il bisogno di aiuto dal Creatore. Quindi vuol dire che questo è anch’esso altrettanto buono.

Domanda: Ma ogni tanto parli come se avessimo il potere di avanzare…

Risposta: Senza rovinare questi poteri, non realizzeresti che hai bisogno di chiedere l’aiuto. Non è abbastanza per sapere che sei senza forze. – devi anche avere l’esperienza. Osserva un bambinetto: Non importa quante volte gli spieghi qualcosa, deve provare tutto da solo e non solamente una volta. Non crede alle tue parole: “Per cosa hai bisogno di fare questo se non hai nemmeno successo?” No, lui deve fare esperienza da solo.

Domanda: Ma nonostante tutto ciò, non è terribile che noi perdiamo tutto questo tempo?…

Risposta: Questo è il perché ne abbiamo bisogno. Vedi, provando ad agire indipendentemente tu correggi i Kelim, i tuoi desideri. Poco a poco, quando raggiungi la disperazione, li purifichi gradualmente e li sistemi. Comprensibilmente, vuoi saltare immediatamente alla correzione finale, ma prima devi imparare qualcosa.

Tutte le Luci e tutti i Kelim, vasi, discendono dal perfetto mondo dell’Infinito ad uno stato assolutamente imperfetto e frammentato. Così un sistema è stato creato – dall’opposizione tra la Luce e i vasi – non puoi migliorare sopra la sequenza prestabilita. Dopo tutto, non c’è nulla di superfluo o marginale qui. La Luce dona in una forma assoluta e i vasi ricevono in forma assoluta e noi costruiamo la connessione appropriata tra loro. Questo non è qualcosa di arbitrario o un capriccio di qualcuno; questa è l’inevitabile conseguenza di condizioni in cui siamo impostati alle origini.

Tra i due desideri – dazione e ricezione – un altro sistema di relazioni non può essere creato differente da ciò che c’è nei mondi di Adam Kadmon e ABYA. Non può semplicemente esistere. Le leggi assolute qui sono al lavoro; non c’è alcuna ragione di scusarsi riguardo al “perdere tempo.” Non puoi accedere all’Infinito con un salto. Devi passare attraverso tutti gli stadi; altrimenti, il desiderio di ricevere non avrà successo nell’acquisire l’intenzione di dazione.

Nel percorso, necessiti del Creatore, la Luce, e più ancora. ChiamaLo come vuoi, ma c’è solo una forza che agisce in realtà. E dentro il tuo desiderio di ricevere c’è un piccolo punto. Devi comprendere dove trovarlo, identificare il suo desiderio e ritornarlo alla Luce Circostante (Ohr Makif – OM) con una richiesta che tutte le parti di questo desiderio saranno corrette. Non c’è nient’altro oltre a questo. Tutto il nostro lavoro fa affidamento su questo: che da questo punto nel nostro desiderio noi ci rivolgiamo alla Luce.

Eppure per fare ciò sono necessari molti test e sforzi. Vedi che stai lavorando con il tuo ego, una forza che vuole stabilire il proprio dominio e non ci permetterà di rivolgerci al Creatore. Al contrario, il Creatore è celato al grado che stabilisci da te stesso; noi dobbiamo decidere: “O io o Lui.”

E quindi, (1) prima noi abbiamo bisogno di fare la prima restrizione (Tzimtzum Aleph – TA) sul nostro ego. Questo non vuol dire che lo distruggiamo; noi riconosciamo che con il suo aiuto non è permesso raggiungere la dazione. Non puoi usare l’ego, nemmeno se lo volessi. Così si causa “un’atrofia.”

Dopo questo, (2) ti rivolgi a Bina; vuoi la forza di dazione che ti regoli. Questo ti porta ad una scoperta particolare (3). E’ vero che scopri solamente la Luce di Hassadim, ma questo è già qualcosa. Così gradualmente rimuovi il coperchio, gli occultamenti da te stesso.

Immagina questo come un esempio. Ci sono due persone di fronte a te: io ed un giovane uomo che è energetico, intelligente, attraente e i propri compimenti siano chiari. Vicino a lui è come se io mi dissipassi, dissolvendoti dal tuo campo visivo. Allora, tutto il tuo lavoro ora è muovere l’attenzione dall’uno all’altro.

Lui si maschera, si copre e si nasconde. Questo significa che devi “nullificarlo” dai tuoi occhi. Quindi “lo restringi” e lo sostituisci con me. Si scopre che qualcosa vali; io sono importante per te, e quindi sei pronto per entrare sotto la mia autorità invece che la sua autorità…

Così molte azioni sono richieste, passi per portarti alla via della rivelazione. Niente si compie da sé. Dall’inizio, sei sotto l’autorità del desiderio egoistico e devi passare all’autorità del desiderio altruistico. Vedi, il tuo desiderio non può rimanere “non associato ad alcuna cosa”; sia l’intenzione di ricevere sia l’intenzione di dazione devono dominarlo. E questa transizione richiede un po’ di tempo.
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(Dalla 3° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 31.03.2013, Scritti di Rabash)

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