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Lezione quotidiana di Kabbalah – 19.04.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 68 “Connessione dell’ Uomo con le Sefirot”
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Zohar per Tutti, Parashat “Ki Tetze”, Lezione 9
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 1, Parte 1, Lezione 10
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Il Libro dello Zohar, Brani Selezionati
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “La Pace”, Lezione 11
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Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Introduzione al Pri Chaham “Al HaTorah
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Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione alla Saggezza della Kabbalah
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Non siate schiavi degli schiavi, ma siate servitori del Creatore!

Rabash, “Dargot HaSulam,” Articolo 932, “Il Primo Cambiamento”: Tutti i cambiamenti incominciano solamente dopo che l’uomo merita di lasciare le acquisizioni che ha per se stesso. E prima di allora, egli è del tutto immerso nel suo desiderio per il piacere, e questo desiderio lo domina. Perciò, nessun cambiamento può realizzarsi da lui, tutto arriva solamente dal suo ego. Un cambiamento può arrivare solamente attraverso la forza di un’altra natura, che un uomo ancora non ha. Per questa ragione, tutti i cambiamenti iniziano dopo che un uomo ha abbandonato il suo ego, il desiderio di ricevere per se stesso, vale a dire, dopo che ha lasciato l’Egitto.

E questa è l’idea secondo la quale è proibito insegnare la Torà a coloro che adorano gli idoli.

Colui che serve gli altri dei è un uomo che ancora non ha un contatto con il Creatore, che non è uscito dall’Egitto. Questo è il nome di un livello spirituale, quindi, un uomo comune di questo mondo non deve essere chiamato in questo modo. Coloro che adorano gli idoli sono uomini come noi che sono attirati verso il Creatore, ma che ancora riconoscono una particolare importanza ai valori materiali, alla ricezione per loro stessi.

Per questa ragione sono chiamati AKUMA (un acronimo che sta per “Servitori delle stelle e delle costellazioni,” e anche intorno a (Akum), “indiretto”). Vedete che essi non puntano “diritti al Creatore” (Yashar-Kel), come Israele, invece essi adorano le stesse ed il destino il che, vale a dire, essi sono dominati da varie forze e valori egoistici.

E’ proibito insegnare la Torà a coloro che adorano gli idoli. “Proibito” significa impossibile. Sappiamo cha la Torà è la Luce, l’intero sistema superiore, tutti i mondi spirituali, i rapporti tra un uomo ed il Creatore. E’ impossibile insegnare tutto questo a colui che adora gli idoli, che si trova in una ricettività egoistica e che non ha alcuna connessione con il sistema della dazione.

E, a dire il vero, quando un uomo è in Egitto, il che, vale a dire, si trova nella ricettività egoistica, egli non può essere uno Yehudi, (dalla parola “Yichud” – unità, cioè unire se stesso a tutta la creazione e al Creatore), perché egli è schiavo del Faraone, il re dell’Egitto. L’uomo è schiavo del suo ego, il re del mondo materiale.

E quando egli è schiavo del Faraone, egli non può essere un servitore del Creatore. O è il Faraone oppure è il Creatore, perché tutto dipende dall’intenzione, con cosa l’uomo identifica se stesso e cosa egli vuole servire: il vantaggio personale o la dazione.

“E questa è l’idea, ‘Perché i figli di Israele sono miei’ essi sono i miei servitori,” dice il Creatore, “e non siate schiavi degli schiavi.” Vedete,che anche il Faraone è un servitore del Creatore, egli è un angelo, egli è il sistema che realizza il pensiero della creazione con spinta compulsiva, senza alcuna libera scelta. Il Faraone è un angelo; lo vedete da ciò che è scritto: “Io ho creato l’inclinazione negativa”. L’intera creazione, tutto l’ego si trovano nelle mani del Creatore. E se un uomo serve nel nome del Faraone, egli è chiamato lo “schiavo degli schiavi”, perché egli serve lo schiavo e non il Maestro.

Quando un uomo serve se stesso, egli non può essere un servitore del Creatore, perché è impossibile servire due re allo stesso tempo. E solamente dopo che l’uomo lascia l’Egitto – dopo che ha ricevuto una sufficiente Luce che Corregge, elevandosi al di sopra del proprio desiderio per il piacere—che deriva dalla ricezione per se stesso, allora egli può essere un servitore del Creatore. Ma per rimanere un servitore del Creatore, egli deve scegliere di esserlo sempre: in ogni singolo momento, in ogni desiderio. E allora egli sarà pronto per meritare la Torà. Ciò che segue da qui è che il primo cambiamento sarà la separazione dall’Egitto.

La Torà inizia con l’uscita dall’Egitto  in avanti; perciò, dopo di questo si ha la dazione della Torà. La Torà comprende tutta la Luce dell’Infinito, tutta la Luce superiore, che colma i mondi superiori ed è destinata alla graduale correzione del desiderio di ricevere della creatura fino a quando non raggiunge l’equivalenza della forma con il Creatore.
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(Dalla preparazione della Lezione quotidiana di Kabbalah del 31.03.2013)

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La crisi non è finanziaria, ma evolutiva

Notizie (da Stratfor): “La crisi finanziaria globale del 2008 ha lentamente ceduto il passo ad una crisi di disoccupazionale globale. Questa crisi della disoccupazione, lascerà, abbastanza velocemente, il posto ad una crisi politica. La crisi coinvolge tutti e tre i principali pilastri del sistema globale – Europa, Cina e Stati Uniti. Il livello di intensità differisce, la risposta politica è diversa e il rapporto con la crisi finanziaria è diverso. Ma c’è un elemento comune, ossia che la disoccupazione sta sostituendo sempre di più la finanza come problema centrale del sistema finanziario. […]

“Considerate la geografia della disoccupazione. Solo quattro paesi in Europa hanno una disoccupazione pari o inferiore al 6%: i paesi geograficamente contigui di Germania, Austria, Paesi Bassi e Lussemburgo. L’immediata periferia possiede un tasso di disoccupazione molto più alto: la Danimarca al 7,4%, il Regno Unito al 7,7%, la Francia al 10,6% e la Polonia al 10,6%. Nella lontana periferia, l’Italia è al 11,7%, la Lituania è al 13,3%, l’Irlanda è al 14,7%, il Portogallo è al 17,6%, la Spagna è al 26,2% e la Grecia è al 27%.[…]

“Una regola che uso è che per ogni persona disoccupata, altre tre vengono colpite, che sia il coniuge, i figli o chiunque altro. Ciò significa che quando si raggiunge il 25% di disoccupazione praticamente sono tutti colpiti. All’ 11% di disoccupazione è interessato circa il 44% della popolazione.

“È importante capire le conseguenze di questo tipo di disoccupazione. C’è la disoccupazione di lunga durata del sottoproletariato. Questa ondata di disoccupazione ha toccato i lavoratori di classe medio-alta. … La povertà è abbastanza difficile da gestire, ma quando è anche legata alla perdita dello status, il dolore si aggrava e avanza un potere politico potente. […]

“Il fascismo aveva le sue radici in Europa durante i massicci fallimenti economici in cui le élite finanziarie non sono riuscite a riconoscere le conseguenze politiche della disoccupazione. Ridevano dei partiti guidati da uomini che erano stati dei vagabondi venditori di cartoline in strada e che promettevano miracoli economici se solo i responsabili della miseria del paese fossero stati epurati. Gli uomini e le donne, immersi nella comoda vita della piccola borghesia, non ridevano, ma risposero con entusiasmo a questa speranza. Il risultato furono governi che chiudevano le loro economie al mondo e gestivano le loro prestazioni attraverso il direttivo e la manipolazione.

“Questo è quello che è successo dopo la Prima Guerra Mondiale. Non è successo dopo la seconda guerra mondiale perché l’Europa è stata occupata. Ma quando guardiamo i tassi di disoccupazione di oggi, i differenziali tra le regioni, il fatto che non vi è alcuna promessa di miglioramento e che la classe media sta per essere scaraventata nelle file dei diseredati, siamo in grado di vedere i modelli che si stanno creando. “

Il mio commento: Così come il progresso tecnico  tecnologico continua, anche la disoccupazione aumenterà. Inoltre, i desideri umani crescono non solo nelle dimensioni, ma anche in termini di qualità: una persona non vuole lavorare e comprare, per essere schiavo di coloro che si arricchiscono a causa di questo. I desideri cambiano. L’era della società dei consumi sta finendo per diversi motivi.

Si sta facendo avanti una nuova era – una transizione della massa di disoccupati che lavorano per se stessi, per costruire una nuova società integrale. Questa fase è preceduta dalla fase di formazione integrale, la formazione, l’educazione, e la modifica della persona umana, e quindi la sua trasformazione cosciente del mondo. Il lavorare negli uffici e nelle fabbriche sarà trasformato nell’andare nelle scuole di educazione integrale, i corsi per la riqualificazione delle persone che creeranno quindi delle nuove relazioni pubbliche – un consumo razionale in una comunità integrale unificata.
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