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Cosa mi tira indietro?

Baal HaSulam “Introduzione al Libro dello Zohar,” Paragrafo 10: E’ così perché Egli non ha alcun interesse nella ricezione, solo nella dazione, mentre le Klipot non vogliono nulla della dazione, ma solo ricevere per se stessi, per il proprio piacere, non c’è maggiore opposizione di questa.

Domanda: Che cos’è una Klipa?

Risposta: La Klipa è qualcosa che mi impedisce di avvicinarmi al Creatore. La riconosco come la forza che mi mette davanti degli ostacoli.

Effettivamente, cosa mi può ostacolare?

Io voglio godere, e questo significa che tutti i tipi di piacere mi sono di ostacolo; mi distraggono, mi allontanano dal somigliare al Creatore, e mi trattengono dall’avanzare verso l’unione e la dazione. Questi sono i piaceri che sono chiamati “sudiciume”.

Quindi la Klipa è qualcosa di estremamente piacevole. Diciamo che mi piace rilassarmi a casa più che incontrare un gruppo di amici. E’ molto più piacevole per me non pensare al mondo e alla correzione, ma a quello che mi riguarda personalmente. E’ molto più importante per me prendermi cura dei miei figli che non del mio prossimo’

Ma la vera Klipa è quando sento che avanzo verso il Creatore lungo un certo cammino e posso dunque portare a Lui piacere ma, improvvisamente, scopro che è più piacevole e comodo deviare da qualche parte, farsi distrarre da qualcosa. La Klipa è questo: se sembra che si attacchi ai miei vestiti e mi trascini indietro.
Non possiamo capire tutto questo fino a quando non acquisiamo l’intenzione al di sopra del desiderio, fino a quando non usciamo dal desiderio e non incominciamo ad agire in base all’intenzione.

Agire in base all’intenzione significa applicare la restrizione (Tzimtzum) al desiderio di ricevere. Io devo rendermi indipendente da questo desiderio ed essere completamente libero di scegliere. In altre parole, al di là del mio desiderio, io posso decidere da me stesso che lavorerò con questo desiderio al fine di ricevere. Ho l’opportunità di lavorare al fine di donare, ma decido di fare il contrario. Il sudiciume è questo. Al contrario, se non avessi alcuna scelta, non ci sarebbe nulla da chiedermi. Ricevere con l’intenzione egoistica è la Klipa che attraversa tutte le nostre ascese fino alla fine della correzione. Ci viene sempre richiesto di prendere una decisione difficile – come comportarci, per ricevere o per donare?

Stiamo parlando del lavoro con le Luci e con i vasi del desiderio egoistico, non solo del rifiuto dei “piccoli” piaceri del mondo. Mi viene richiesto di prendere una decisione di una certa importanza quando incomincio a sentire che c’è un re, egoista per natura. Questo è il rovescio del Creatore, e credo che sia quello che domina sul mondo. E’ così che dovrebbe essere, ed io decido in queste condizione.

Inoltre, la decisione è possibile solamente se mi elevo al di sopra della restrizione, se sono indipendente. Questo succede quando decido di godere solo per ricevere, e ritorno alla Klipa.

In generale, le forze del sudiciume spingono con forza un uomo in avanti verso il traguardo. Lo risvegliamo in un modo tale che, come colui che scala una montagna, egli deve elevarsi al di sopra di esse, superarle, e salire fino alla cima del palazzo del Re. Ed ogni suo passo è un innalzamento al di sopra del sudiciume.

La Klipa è l’essenza della materia della creazione, il desiderio di ricevere che ha preso la sua forma egoistica e che ci appare in questo modo. Ecco perché è impossibile fare un passo in avanti senza essere connessi alla Klipa.

Ma, naturalmente, non ci connettiamo ad essa da soli. Dobbiamo sempre restare sulla linea di destra, e allora le forze del sudiciume arriveranno al momento giusto e nella forma giusta.
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(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 05.03.2013”Introduzione al Libro dello Zohar”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 03.04.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Articolo 19, “Venite a Faraone – 1”
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Zohar per Tutti, Parashat “Vaetchanan (Un Motivo)”, Lezione 7
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 3, Parte 10
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Scritti di Rabash, Articolo 13
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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I fisici: L’universo è un cervello gigante

Nelle notizie (da Huffington Post): “L’idea che l’universo sia un cervello gigante’ è stata proposta dagli scienziati – e scrittori di fantascienza – per decenni.

“Ma ora anche i fisici dicono che ci può essere qualche prova che questo sia vero. In un certo senso.

“Secondo uno studio pubblicato in Nature’s Scientific Reports, l’universo può essere in crescita allo stesso modo di un cervello gigante – con una rete elettrica tra le cellule cerebrali ‘a specchio’ per la forma di espansione delle galassie.

“I risultati di una simulazione al computer suggeriscono che la “naturale dinamica di crescita” – il modo in cui i sistemi si evolvono – sono gli stessi per diversi tipi di reti – sia se si tratti di Internet, del cervello umano o l’universo nel suo insieme. … Il risultato, sostengono, è che l’universo davvero crescere come un cervello. Lo studio solleva profondi interrogativi su come funziona l’universo.”

Il mio commento: Tutti i mondi sono organizzati in un unico schema Havayah – quattro fasi di sviluppo, l’intero e ogni parte di esso. Una forza unificata di dazione assoluta domina l’intero sistema, gestisce, e predetermina tutto, anche il nostro destino. Noi abbiamo l’opportunità di cambiare noi stessi, per mantenerci “in alto” con il suo step-by-step di sviluppo per tutto il tempo, e quindi sentendoci tranquilli. Inoltre, siamo in grado di prevedere gli stati futuri in anticipo, e cambiare noi stessi, non percependoli come sofferenza, ma come desiderabili. Questo è lo scopo della scienza della Kabbalah.
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