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Attraverso tutte le tribolazioni diretti al Creatore

Levarono l’accampamento da Elim e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d’Egitto.

Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine» (La Torà, Esodo, Beshalach 16:1-16:3)

I figli di Israele uscirono dall’Egitto. Essi ruppero il loro egoismo, e dopo aver trascorso tutte le tribolazioni, si innalzarono al livello di “Elim”, al livello di Bina. “Elim” deriva dalla parola “El”, ovvero “Dio”, il “Creatore”.

E poi giunsero al deserto di Sin (“Sina” in Ebraico significa disprezzo-odio), ovvero caddero nell’odio, nella ricomparsa dell’egoismo, e si avvicinarono al Monte Sinai, il punto principale della manifestazione dell’ego. Naturalmente iniziarono a lamentarsi giacché ogni cosa che vivevano, sia buona o cattiva, a quel livello a cui erano arrivati, è vissuta come qualcosa di insopportabile! In questo stato, una persona non può tollerare l’egoismo che si è sviluppato dentro di lui. Meglio morire o scomparire piuttosto che sentire questo odio.

Stiamo parlando di un sentimento completamente differente dall’egoismo. Essi avevano già trascorso tutte le separazioni dall’Egitto, ed ora iniziano a vedere ogni cosa nella forma corretta. “Il Monte Sinai” rappresenta lo stato interiore di una persona, la sua geografia interiore. Per via del fatto che una persona ha attraversato tutti gli stadi (ha imparato, visto, si è convinto, sentito lui stesso, gli altri, le relazioni tra le persone), egli si trova in uno stadio in cui non può sopportare il disprezzo per gli altri. Vorrebbe scomparire piuttosto di far l’esperienza di questo sentimento verso gli altri.

Ecco perchè il popolo di Israele preferisce tornare indietro a qualsiasi altro stadio, piuttosto che sentire questo modo di essere e vedersi al suo interno. Questo è un buon sentimento, è un passo in avanti.
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 04.02.2013)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 14.03.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati Articolo 53 “La questione della limitazione
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Zohar per Tutti, Parashat “Balak”, Punto 470, Lezione 23
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 3, Parte 10, Punto 42, Lezione 19
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Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Lezione 13
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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La Degenerazione dell’economia “gonfiata”

La crisi di oggi ha lo scopo di portarci alla comprensione dell’interrelazione corretta e dell’interdipendenza. E non si tratta dell’economia del campione moderno. Dopo tutto, l’economia reale, priva di “bolle” ed eccessi – una piccola percentuale della popolazione mondiale, produce i prodotti necessari, di cui abbiamo veramente bisogno: cibo, vestiario, alloggio, ecc. Tutto il resto – non è l’economia, ma è una componente aggiuntiva per ingannare la gente e per estrarre i loro benefici. Solo una piccola parte di tutto questo mercato soddisfa i nostri bisogni basilari.

Ma ora la verità sta venendo alla luce. Le persone sono disoccupate, in particolare i giovani. Non sanno cosa fare di loro stessi, in loro si è affermata una nuova visione distorta della vita, e dopo un po’ si perde la capacità di lavorare. Anzi, non sono più in grado di mettere su famiglia e vivere una vita normale. Al contrario, essi formano una nuova cultura con nuovi divertimenti.

In breve, si tratta di un disagio sociale globale. Oggi questo si rivela chiaro in Europa, tuttavia si confrontano miliardi di persone di altri paesi, tra cui Cina e India. Negli Stati Uniti ad esempio, non è un’eccezione Detroit, che si è trasformata in una sorta di “città fantasma”.

Questo ci porta ad una nuova società, e se non la correggiamo, se non spiegheremo alla gente, come ora dobbiamo essere organizzati, cosa dobbiamo fare, allora loro vivranno nella giungla urbana, come gli animali della foresta. Poi l’umanità giungerà alla sua correzione non attraverso la via dell’educazione integrale, ma attraverso la via della sofferenza.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 07.03.2013, “Introduzione al Libro dello Zohar”)

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