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Yeshivat Haverim Mondiale – 10.03.2013

Yeshivat Haverim Mondiale
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Workshop di Unità

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Workshop con Rav, Solo Domande
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Quando la luce incontra le Reshimot

Domanda: A volte mi stupiscono i miei stessi pensieri, ma da dove vengono?

Risposta: Dal Creatore.

Domanda: Ma anche quando penso ai miei pensieri, è sempre qualcosa che viene da Lui. Ed allora io nei fatti dove sono?

Risposta: Devo attribuire a Lui ogni cosa, tutto ad una stessa sorgente, alla Luce che si riversa da Sopra e richiama le Reshimot sotto. L’incontro della Luce con le Reshimot è quanto ha creato la realtà in cui sono. Da questo si sviluppa il mio senso della realtà.

Ci sono cinque livelli di sviluppo dentro di me ed io desidero ottenere la sorgente, il mio Creatore, il che significa che ho raggiunto il quinto livello. Poi desidero raggiungere quello di cui sono costituito: la “Luce” e le Reshimot.

In altri termini mi domando riguardo al significato della vita: Da dove viene la vita? A che scopo e come?

Di solito questa domanda arriva per via di sentimenti dolorosi, quando mi sento male. In questo caso i Kabbalisti ci dicono che una persona non può capire e fare nulla da sola. Prima deve raccogliere e costruire un sistema nel quale opererà – sia dalla prospettiva delle Reshimot e sia dalla prospettiva della Luce.

In questo sistema, ci sono io e gli altri, e questo mi permette di evocare le Reshimot e la Luce. Poi inizio ad assomigliare al Creatore, come è detto, “Ti conosceremo per via delle Tue azioni”

Questo sistema è detto un “gruppo“.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 01.03.2013, “La Pace”)

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Programma TV “Conversazioni” – 10.03.2013

Programma TV “Conversazioni”
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.03.2013

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 6
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Zohar per Tutti, Parashat “Balak”, Punto 391, Lezione 19
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 3, Parte 10, Punto 36, Ohr Pnimi, Lezione 15
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Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Punto 14, Lezione 9
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Equilibrio collettivo

Domanda: Gli uomini hanno delle sensibilità che differiscono. Esiste l’eventualità che qualcuno non riesca ad integrarsi nell’unione che si manifesta durante i workshop?

Risposta: E’ quasi impossibile, perché gli uomini che siedono insieme in cerchio si influenzano a vicenda. E questa è la ragione per cui il più insensibile tra loro acquista gentilezza, tenerezza e sensibilità dagli altri, ed il più sensibile realizza un equilibrio attraverso gli altri. Tutto raggiunge un comune denominatore.

Gli uomini non hanno nulla di personale perché tutto cambia nella collettività. Tu dici che alcuni di loro si sentono così e qualcun altro si sente in modo diverso. Non c’è più “qualcuno” – ogni uomo include tutti gli altri in se stesso.
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(Da Kab TV “Segreti Professionali” 08.02.2013)

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