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Lezione quotidiana di Kabbalah – 08.03.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Igrot, Lettera 22
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Zohar per Tutti, Parashat “Balak”, Lezione 18
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Parte 1, Histaklut Pnimit, Lezione 8
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “La Pace”, Lezione 10
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Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Articolo 31
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KFS, “Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”, Pagina 579, Punto 28
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Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar
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Con il gruppo sulla montagna del Creatore

Baal HaSulam, “Un discorso per il completamento dello Zohar“: Se l’intenzione di un uomo nello studio della Torà e nei Mitzvot non è quella di dare beneficio al Creatore ma a se stesso, non solo la natura del desiderio di ricevere che c’è in lui non verrà invertita ma, il desiderio di ricevere che c’è in lui sarà molto più grande di quello che gli è stato dato dalla natura alla sua creazione.

Domanda: Baal HaSulam sta parlando di noi qui?

Risposta: Sì e no. Prima il desiderio di ricevere deve essere rivelato al suo massimo. Questo perché un uomo può soltanto correggere i difetti che sono dentro di lui. Ma fino a quando un uomo non acquisisce il Masach (lo schermo), il desiderio cresce in modi differenti: o attraverso il piacere o attraverso la sofferenza.

Nel secondo caso, cresce nella volontà di evitare la sofferenza, e questa pressione dirige la sua crescita in una certa direzione, nella direzione che è “anti-sofferenza”. Per quanto riguarda il piacere, cresce “inghiottendo” questi difetti e si trova sempre in una doppia mancanza.

Allora, durante il periodo della preparazione, quando desideriamo ardentemente la connessione e l’amore, il desiderio cresce in direzione opposta al fine di fornire costantemente il materiale per la correzione. Nell’insieme, la crescita del desiderio non si ferma e non si ritira, si muove sempre in avanti.

Domanda: Qual è la differenza tra il desiderio che cresce opposto allo scopo ed il desiderio che cresce orientato verso lo scopo?

Risposta: Supponete che ci sia un posto carino dove a tutti siano dati dei regali. C’è un binario che raggiunge questo posto ed io ci posso arrivare con un treno.

Posso muovermi all’indietro credendo che vada bene (!) fino a quando non sbatto contro qualcosa e scopro di aver scelto la strada sbagliata. Scoprendo un minus (-), mi resta una domanda (?): Dunque, cosa dovrei fare adesso? Allora incomincio piano piano a muovermi in avanti. Questo è il lungo cammino della sofferenza. Infatti, compio una deviazione prima di scoprire di aver preso la direzione sbagliata. Tuttavia, nel corso del processo, il mio desiderio cresce.

Posso essere attirato in avanti metro dopo metro lungo i 125 livelli; il mio desiderio di ricevere cresce ancora rendendo la strada sempre più dura. Diciamo che non è più un binario piatto ma un’ascesa su per una montagna che diventa sempre più ripida. Lassù, in cima alla montagna, si trova il palazzo del Re, e la strada per arrivarci può essere difficile, ma è diritta e senza alcuna deviazione.

Domanda: In base a quali parametri mi verifico? Come faccio a sapere che sto puntando diritto alla montagna e che non sto andando nella direzione opposta?

Risposta: I parametri sono il gruppo e, all’interno di esso, l’annullamento e la connessione. In poche parole, non ci sono altri mezzi con i quali puoi verificare e misurare con sicurezza i tuoi passi.
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(Dalla 4.a parte della lezione Quotidiana di Kabbalah dello 03.02.2013“Un discorso per il completamento dello Zohar”)

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I geni e lo stress

Opinione (Dr. Svetlana Borinskaya, N.I. Vavilov Istituto di Genetica Generale, Accademia Russia delle Scienze): “Oggi possiamo dire che i geni influenzano tutto. Anche se i geni non possono decidere da soli quello che sarà un uomo, dentro di loro è registrato come il corpo reagisce al mutare delle condizioni ambientali[…]

“Il modo in cui una persona reagisce alle condizioni stressanti, con che efficacia e velocità si riprende dallo stress, dipende dai suoi geni. Ma le persone sono diverse: Alcune hanno più successo di altre in determinate condizioni, e altre ancora in condizioni differenti. Questa diversità genetica è un fattore molto prezioso per l’umanità, che le permette di sopravvivere in varie condizioni.”

Il mio commento: Ecco perchè specialmente nell’unità possiamo sempre superare in sicurezza tutte le difficoltà ed avvantaggiarci in circostanze dove nessuno da solo può cavarsela; Così la previdente natura ci ha creato in questo modo, per il successo nell’unità.
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