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Noi dovremmo imparare ad essere una colonna di ferro

Baal HaSulam, Lettera 34: Anche coloro che sono stati premiati con il perdono per i loro peccati, che si trasformano in diritti, in cui si scopre che non c’è difetto, ci sarà ancora bisogno di più potenza per stare nel palazzo del Re, il che significa fermarsi e pregare e aspettare, senza stancarsi … fino a che non si acquista un desiderio completo dal Creatore.

E quindi dobbiamo imparare quest’arte prima di entrare nel palazzo del Re, che significa il palazzo del potere e della forza, e fermarci come una colonna di ferro…

Domanda: Perché Baal HaSulam dice che una persona deve stare in piedi, come una colonna di ferro se sappiamo che, al contrario, si dovrebbe raggiungere uno stato in cui abbiamo la disperazione dei nostri poteri?

Risposta: Se una persona dispera dei suoi poteri, questo non significa che egli diventa debole. Egli non grida di debolezza, ma è piuttosto gioioso come un eroe per aver superato tutti i suoi poteri egoistici (le “bucce“) che sono stati utilizzati per confonderlo e dirigerlo in diverse direzioni. Dopotutto, ora è in piedi di fronte al Creatore, chiedendo aiuto!

Allora, perché sembra che lui debba raggiungere un totale esaurimento? Capisce che non può entrare nel mondo spirituale con le proprie forze in quanto si tratta di una natura totalmente diversa. Tuttavia, egli sa che è stato aiutato dall’Alto in ogni fase del processo e, quindi, è stato portato verso il mondo spirituale, e lui in realtà è in piedi a pochi passi.

Egli è sicuro che, con l’aiuto del Creatore che gli ha dato il potere di superare le forze egoistiche (Klipot – bucce), ora sia totalmente libero.

Se non ha il potere di fare il passo nel mondo spirituale, non significa che egli sia debole; è solo la realizzazione del fatto. Ma il fatto è che ogni volta che ha cercato di avanzare con l’aiuto del Creatore lo rappresenta come un eroe. Un eroe non è colui che combatte stupidamente usando i suoi poteri.

Il Superamento è una guerra contro me stesso, contro la mia voglia di fare tutto da solo, a determinare tutto da solo, come se ci fossero altre forze oltre al Creatore. E’ la più grande follia il pensare che dobbiamo vincere per noi stessi. Quindi, una persona si sente felice di aver combattuto e vinto questa guerra.

Egli non ha vinto a causa dei suoi poteri. Il motivo per cui ha voluto iniziare questa guerra non è venuta da lui, e la richiesta di aiuto da parte del Creatore e la situazione che è stata creata in seguito, inoltre, non è di sua pertinenza.

Quindi, perché è chiamato eroe? Perché è passato attraverso tutti gli stadi lungo il percorso e, grazie a loro, ha aderito al solo Superiore. Questo è ciò che significa vincere questa guerra. Essere un eroe è scoprire che “Non esiste nulla all’infuori di Lui,” nonostante tutti i disturbi.

Quindi, dipende da quello che noi chiamiamo “la debolezza.” Una persona chiaramente non ha i poteri per combattere contro se stesso, ma ottiene che non ha alcun potere e che tutto ciò viene fatto con l’aiuto del Creatore, che gli ha dato il poteri con cui una persona si costruisce l’immagine di Adamo (umano), che assomiglia (Domeh) al Creatore.
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(Dalla 1° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 05.02.2013, Scritti di Baal HaSulam)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 07.03.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Igrot, Lettera 28
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Zohar per Tutti, Parashat “Balak”, Punto 350, Lezione 17
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 3, Parte 10, Punto 34, Lezione 14
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Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Lezione 8
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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La disoccupazione nel mondo degli affari incompiuti!

Opinione (Gavriil Popov, Presidente dell’Università Internazionale di Mosca):

“Come è noto, il modello dello stato sovietico e nazista escludeva la disoccupazione. Per una persona non c’è niente di più difficile dell’impossibilità di trovare un lavoro, è per questo che, durante le crisi, la disoccupazione è il fattore principale per far rivolgere le persone al socialismo, al socialismo nazionale, e al fascismo.

“L’esperienza del socialismo sovietico ha dimostrato che fornire a tutti i membri della società il lavoro creava stabilità sociale, ma riduceva il salario medio in quanto il rendimento doveva essere ripartito tra tutti, il desiderio di lavorare in modo efficace diminuiva, e la società si dirigeva verso un vicolo cieco.

“La disoccupazione è innata nella moderna formazione postindustriale. Ma è intollerabile in confronto ai benefici che il post-industrialismo da’ al lavoratore. La soluzione deve combinare i premi a coloro che lavorano in modo efficiente e fornire lavoro a tutti coloro che vogliono lavorare con stipendi ragionevoli.

“Pertanto, ha un senso economico avere due sistemi di lavoro:

“La sfera del lavoro competitivo, basato sulla concorrenza, in cui gli alti guadagni promuovono l’efficienza;

“La sfera del lavoro sociale, fornendo posti di lavoro e salari sufficienti per la vita a coloro che non possono lavorare in un ambiente concorrenziale (gli anziani, i disabili, le donne con i bambini, i disoccupati nella sfera dell’economia efficiente). Il lavoro sociale deve essere auto-portante. E c’è un sacco di lavoro in ambito sociale: la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti, il risanamento delle foreste, la riparazione di strade, la bonifica del deserto “.

Il mio commento: Non ci sarà bisogno per il lavoro in ambito sociale per molti anni a venire. In ogni caso, è necessario in entrambe le sfere combinare il lavoro con la formazione integrale.
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