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Workshop di Unità – 12.02.2013

Workshop con Rav, Solo Domande
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Workshop di Unità
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Perdere il proprio “io” materiale

Domanda: Come diventiamo un Partzuf inferiore che si annulla dinanzi a quello superiore e chiede di essere creato nel mondo spirituale durante il congresso?

Risposta: Il nostro Partzuf superiore è il gruppo e solo lì il Creatore si rivela. Trasformiamo il gruppo in Malchut, la Shechina, mentre la parte superiore è Zeir Anpin, il Creatore. Abbiamo bisogno di indurre lo stato in cui si rivela la nostra connessione con la forza superiore.

È abbastanza fattibile e molto probabile che accada. L’illuminazione da questo stato ci sarà concessa sicuramente, e la stiamo già ricevendo, ognuno secondo il proprio grado. Ma quando ci connettiamo veramente, allora invece di una illuminazione personale, noi riveliamo la Luce.

Sarà inoltre rivelata ad ogni persona nella misura in cui essa ha raggiunto l’unione e la esercita. Ma sarà una parte di Luce chiaramente definita e non un po’ di illuminazione esterna. Sono convinto che non solo durante il congresso degli uomini, ma anche durante quello delle donne potremo sentire una simile illuminazione. L’annullamento del nostro gruppo dinanzi al superiore significa che tutti rinunciano a sé stessi per il bene dell’unione e dell’ inclusione negli altri, e perdono lì i loro “io” materiali ed esistono unicamente sotto l’influenza spirituale.

Nell’articolo “600.000 anime” abbiamo studiato che vi è una sola anima, tutti raggiungono solo essa, e le spine nell’anima stessa. In verità, non c’è divisione e solo la forza dirompente ci sta causando dolore in questo momento perché pensiamo che ognuno di noi abbia la propria anima personale. Lo immaginiamo solo perché non abbiamo ancora ottenuto il raggiungimento completo e rimaniamo in confusione, nella nebbia, e nella perdita di coscienza. Pertanto, al congresso, speriamo di inserirci in questa anima.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 10.01.2013, Talmud delle dieci sefirot)

Materiale correlato:

Laitman blog: Connettere l’intero mondo al Creatore
Laitman blog: Comprenderci a vicenda e rivelare il Creatore

Lezione quotidiana di Kabbalah – 12.02.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Lettere, Lettera 57
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Shlah Leha”, punto 300, Lezione 26
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TES, Volume 3, Parte 9, Lezione 36
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Scritti di Baal HaSulam, “Discorso per il completamento dello Zohar”, Lezione 10
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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“E’ ora che la scienza equipari il potere politico”

Notizie (da NewScientist): “Nei vostri sogni più sfrenati, riuscireste ad immaginare un governo che costruisca la sua politica sulla raccolta attenta delle prove scientifiche? Un governo che renda noto il fondamento logico che sta dietro alle sue decisioni, complete di informazioni, analisi e argomentazioni di sostegno? Bene, non sognate più: qui è dove si sta dirigendo il Regno Unito.[…]

“Ciò che è cambiato adesso è che il processo politico informato è alla fine diventato una possibilità pratica. Questo grazie soprattutto alla grandissima quantità di informazioni accessibili e alla facilità con cui nuove e significative informazioni possono essere create. Tutto questo ha sostenuto il desiderio di allontanarsi dalle politiche poco chiare[…]

“Il più grande bisogno è forse la lungimiranza. I ministri hanno spesso bisogno di risposte immediate, e talvolta le informazioni non sono facilmente accessibili. Ogni speranza di una politica basata sulla prova va all’aria.

“I tempi del processo politico e della raccolta della prova non coincidono dice Paul Wiles, criminologo all’Università di Oxford ed ex-capo consigliere scientifico agli Affari Interni. Wiles crede che per eludere tutto questo abbiamo bisogno di prevedere le questioni che il governo dovrà probabilmente affrontare da qui a dieci anni più tardi. “E’ probabile che possiamo farcene venire in mente adesso il 90% di queste questioni,’ dice lui.”

Il mio commento: Naturalmente, tutte queste sono scuse perché la politica non è un processo decisionale razionale, ma promuove i propri meschini scopi egoistici. I metodi scientifici dell’elaborazione delle informazioni ed i processi decisionali non portano a niente di buono perché l’egoismo umano si trova alla fine di questo processo, e farà di tutto per far pendere le decisioni in suo favore. Dunque, prima di prendere delle decisioni oggettive, dobbiamo diventare delle persone oggettive.
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