“Sbattere la testa contro il muro” o cominciare a pensare?

Domanda: Cosa significa chiedere al Creatore? Dov’è il Creatore? Come posso chiedere qualcosa da Lui se non lo conosco?

Risposta: Tu devi cercarLo! Ognuno dovrebbe immaginarLo nel suo cuore, o magari nella sua mente, benché i Kabbalisti non abbiano a che fare con l’immaginazione mentale.

Il Creatore è chiamato la forza generale della natura. Perché diciamo che ci rivolgiamo a Lui? E’ molto confondente questo. Ma c’è una forza che posso scoprire in accordo al mio desiderio. Nella nostra vita corporale scopro diversi fenomeni in accordo al mio desiderio. Se non avessi nessun desiderio, non vedrei, non respirerei. Per tutto, c’è prima un desiderio e poi l’esperienza, la scoperta, l’ascolto e la comprensione, apri maggiormente i tuoi occhi e fai un passo in avanti. E’ tutto in accordo al desiderio.

Qui è lo stesso. Il mondo spirituale è meramente una connessione che s’è occultata per il momento. In questa scopriamo la nostra vita che è indipendente dal corpo; il corpo è morto, mentre noi continuiamo a vivere in questa connessione. Questa è chiamata un’ ”anima.” Ora noi dobbiamo scoprirla. Il nostro corpo non interferisce. Se lo annulliamo – che significa che viviamo in esso perché siamo vivi, senza dargli attenzioni particolari, senza glorificarlo, usandolo com’è, alimentandolo, dandogli da bere, lavandolo e portandolo a dormire, prendendosi cura di lui come se accudissimo un animale e non più di questo – e investi tutto il resto nello scoprire l’anima, allora così la riveleremo.

Un’anima è la connessione tra tutti. Al fine di scoprirla, hai un punto, l’inizio di un’anima. Se questo punto è mancante, non c’è niente di cui possiamo parlare, sei libero, accudisci il tuo corpo, gioisci della vita. Ma se tu hai il punto nel cuore, l’inizio di un’anima che ti chiama, che non ti dà riposo, allora arriverai a un gruppo Kabbalistico e ti diranno come cominciare a rivelare la tua anima, la tua connessione con gli altri.

Non è una connessione tra umani, tra i loro corpi, ma una connessione tra desideri individuali nei quali c’è un punto, l’inizio di un’anima.

Immagina che ci sia una rete nascosta tra un milione di membri del nostro gruppo globale (benché ce ne sono molti di più). Questo è quello che dobbiamo scoprire. Nel momento in cui scopro la prima parte su 125 di questa connessione, io sono già sul primo livello del mondo spirituale e in questa rete, io scopro il mondo spirituale, me stesso, l’eternità al di sopra del tempo, movimento, e spazio, l’intera dimensione spirituale e la fonte di tutto ciò è chiamata “il Creatore.” Questo è quello verso cui siamo attratti.

Ci sono persone che hanno già scoperto la spiritualità, scritto riguardo a questo, e ci hanno detto accuratamente e in grande dettaglio come riempire questa rivelazione gradualmente e cosa dovremmo fare. Tutto questo è chiamato “Torà, il libro delle istruzioni. Non parla di alcuna azione fisica o movimento col nostro corpo; possiamo lasciare stare questo. E’ solo riguardo a come possiamo sviluppare la nostra sensibilità mediante la connessione con gli altri, con la forza superiore, e così raggiungerai l’eternità.

Domanda: Sto sedendo qui con il testo dello Zohar, cercando di sentire qualcos’altro rispetto a quello che c’è qui come un risultato dei nostri sforzi collettivi, ma non posso. Continuo, e fallisco continuamente. Tu dici: ”Chiedi al Creatore!” ma non so niente di Lui, non ho niente per cui possa tenere duro.

Risposta: Il mio consiglio è che se tu hai sbattuto la testa contro il muro un centinaio di volte, allora magari qualcosa si è “smosso” nella tua testa come risultato e puoi cominciare a pensare più profondamente riguardo al Creatore: “Chi si sta nascondendo là? Chi c’è nel mio cammino? Chi ha posto questo muro prima di me?” Tu non stai più colpendo la tua testa contro il muro, ma tu stai aggiungendo pensieri a questo. Una persona cresce saggiamente come risultato dei colpi, giusto? Questo è quello che mi aspetto da te.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 06.01.2013, Lo Zohar)

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