Il punto di scelta tra due abissi

Rabash, “Associazione della Misericordia con il Giudizio”:…quando c’è una Provvidenza evidente, non c’è spazio per la scelta. Per questa ragione, Colui che è Superiore ha sollevato Malchut, che è Midat Ha Din (la Qualità del Giudizio), in Eynaim (occhi). Ciò ha creato un occultamento, nel senso che risulta chiaro a colui che è inferiore che c’è una mancanza in Colui che è Superiore.

Da una parte, Colui che è Superiore viene elevato, e dall’altra, colui che è inferiore non Lo trova attraente; c’è qualcosa di respingente. Da una parte, una scintilla nel desiderio (il punto nel cuore) è ansiosa di conseguire la spiritualità. Inoltre, il mondo esterno ci fa pressione ed escogita numerose circostanze negative; non promette alcun piacere tranne quelli che potremmo ricevere in futuro. Dall’altra parte, dobbiamo trovare un compromesso, perché vediamo chiaramente una mancanza nella parte superiore.

Che genere di mancanza è? La Parte Superiore non è brillante, attraente, o bella come penseremmo.

In questo stato, le qualità di Colui che è Superiore sono poste in colui che è inferiore; cioè, hanno delle mancanze. Ne consegue che questi Kelim (vasi) sono uguali a colui che è inferiore: come non c’è sostentamento per colui che è inferiore, non c’è nutrimento dalle qualità Superiori.

Ecco le sensazione che colui che è inferiore attraversa: all’inizio, ho aspirato veramente alla fase successiva, ho corso verso di essa sempre di più, e poi ho scoperto qual è il significato del mio passo successivo. Si è rivelato essere l’unione con e l’amore per i miei amici. Ne consegue che li devo percepire tutti quanti come un solo cuore; inoltre devo abbandonare molte cose; ancora, dovrei mettere in campo molti sforzi ed essere felice di quello che faccio. E, invece, non mi sento affatto felice…

Il punto tra le due spaccature rappresenta infatti il punto di scelta. Ogni giorno, ognuno di noi percepisce un numero infinito di questi punti. Se riuscissimo a raccogliere e selezionare quello giusto, o se almeno provassimo a farlo, allora scopriremmo la parte superiore nel più breve tempo possibile. Non dovremmo mai perderli! Tuttavia, quando questi momenti accadono, non sentiamo assolutamente alcun bisogno di niente; ci arrendiamo semplicemente alle nostre sensazioni e continuiamo a vivere le nostre miserabili vite.

Mentre analizziamo il nostro stato successivo, più elevato e più avanzato, scopriamo che è pieno di preoccupazioni e che provoca un sacco di problemi al nostro attuale egoismo. Un uomo deve amare i suoi amici, servirli, pensarli, e prendersi cura di loro, e trattarli meglio di se stesso.

“Chi ne ha bisogno? Siamo capaci di comportarci così?” Non vuol dire che percepiamo una mancanza nella parte superiore e non troviamo abbastanza energia o sostentamento per la vita in Lui? Talvolta, per un paio di minuti percepiamo una bella sensazione, un’ispirazione; tuttavia, di regola, è il contrario.

Si chiama discesa: un uomo non percepisce la vita nella parte superiore, e nemmeno la trova nello stato della dazione, dell’amore o dell’unione. Un uomo non ha alcun desiderio di correggersi.

In questo stato, c’è spazio per la scelta.

Questo è esattamente lo stato che ci offre una scelta. E’ un momento molto importante di auto-conoscenza: non voglio niente, non ho necessità, mi sto indebolendo, e sono pronto ad arrendermi a meno che lo stato in cui mi trovo non si modifichi senza la mia partecipazione. Non c’è niente che mi attira, nella vita sia materiale che spirituale: mi sento senza speranze in entrambi i mondi.

… colui che è inferiore deve dire che tutto questo occultamento che sente è perché Colui che è Superiore ha ristretto Se Stesso in favore di colui che è inferiore. Questo è ciò che è chiamato “quando Israele è in esilio, la Divinità è con lui”.

In questi casi, dovremmo arrivare a capire che la parte superiore “gioca” di proposito questo gioco con noi. Non può fare altrimenti; Egli non può abbracciarmi ed elevarmi come se fossi su una mongolfiera. Se facesse così, non conseguirei mai niente e rimarrei per sempre un bambino nelle mani di un adulto.

Naturalmente, un bambino si sente bene e al sicuro; può anche giocare nelle altezze a cui viene elevato, ma non cresce.

Colui che è inferiore cresce solamente se si sforza di raggiungere la parte superiore. Un uomo non può restarci senza sforzi personali. La parte superiore non dovrebbe elevare la parte inferiore, se quest’ultima non prende parte al processo. Altrimenti, Colui che è Superiore non farebbe altro che “distruggere” colui che è inferiore, non permettendogli di crescere e di avanzare. E’ uguale ad una situazione in cui i genitori fanno i compiti di scuola al posto dei loro bambini.

Quindi, dobbiamo renderci conto che la parte superiore ci aiuta assolutamente in ogni preciso momento. Non ci dovrebbe essere neanche un secondo di attesa per qualcosa compiuta da Lui, come se Lui potesse mai esitare dal compierla. Dal punto di vista di Colui che è Superiore, ci troviamo sempre nello stato ottimale per il nostro successivo avanzamento. Dovremmo prestare attenzione ai vari segni attraverso i quali Egli ci indirizza, attraverso la Sua intenzionale discesa nel nostro stato attuale.

…qualunque gusto un uomo assapori, un uomo dice che non è colpa sua se non assapora la gioia di vivere, ma dal suo punto di vista non c’è assolutamente vita in Colui che è Superiore.

Tuttavia, un uomo deve chiaramente capire cosa sta succedendo.

E se un uomo diventa più forte e dice che il gusto cattivo che trova in questi nutrimenti è solamente perché non ha i giusti vasi per ricevere l’abbondanza, perché i suoi vasi sono per ricevere e non per donare, e si dispiace che Colui che è Superiore nasconda Se Stesso…

Quindi, i nostri vasi, i nostri desideri sono corrotti. Infatti, se Colui che è Superiore discendesse verso di noi, percepiremmo l’Infinito, poiché ogni nostro passo successivo sarebbe per noi il mondo dell’Infinito. Ecco perché non si è ancora rivelato a noi: non riconosciamo questo mondo nei nostri vasi. Lo percepiamo solamente in misura molto limitata; invece, c’è qualcosa di enorme e di multi-sfaccettato davanti a noi. Il fatto è che non vediamo proprio il livello superiore; copre tutto da un punto all’altro dell’orizzonte; non ci sono confini che ci danno una definizione di spazio.

Di conseguenza, Colui che è Superiore discende verso di noi sotto forma di un mondo depresso, insicuro, e corrotto. Inoltre, ci troviamo di fronte a stati e sensazioni che saranno ancora più devastanti per noi. Colui che è Superiore si abbassa verso di noi per far sì che lo percepiamo. Più Lui si abbassa, più percepiremo la negatività in noi stessi e nel mondo che abbiamo intorno, poiché le nostre qualità sono opposte alle Sue.

Questa è la ragione per cui stiamo attualmente vivendo una crisi; Colui che è Superiore si avvicina a noi, facendoci così percepire inconsciamente la differenza tra Lui e noi. La “crisi” è una spaccatura tra il nostro stato attuale e lo stato in cui si trova Colui che è Superiore. Dobbiamo arrivare ad un punto di equilibrio e porci in armonia con Lui, e questo richiede un’educazione integrale che ci permetterà di comprenderLo meglio.

In generale, questo è il punto di libero arbitrio. Dobbiamo renderci conto che ogni cosa che percepiamo come inferiore all’Infinito è una condizione che è stata specificamente preparata per noi da Colui che è Superiore per darci l’occasione di scegliere.

Ciò significa che dovremmo dispiacerci non del fatto che il mondo in cui viviamo sia negativo e che qui siamo infelici, ma piuttosto del fatto che Colui che è Superiore si deve abbassare verso di noi, diminuire Se Stesso e presentarSi come un essere inferiore rispetto a ciò che Egli è veramente, e che Egli deve anche rendersi non attraente e negativo ai nostri occhi.

…ciò permette a colui che è inferiore di lamentarsi; questa è considerata MAN che colui che è inferiore innalza.

Da una parte, notiamo che Colui che è Superiore si pone sul fondo; inoltre, il livello più alto non ci sembra ancora attraente. Dall’altra parte, ci rendiamo conto che ci sembra così solamente nelle nostre sensazioni. Se percepissimo il mondo attraverso i nostri vasi reali, guarderemmo a Colui che è Superiore come l’Infinito dentro di noi. Questa discrepanza è il cuore della differenza tra questo regno ed il mondo dell’infinto.

Quindi, a questo punto eleviamo MAN: la nostra richiesta di essere corretti. Cerchiamo delle possibilità per giustificarLo, solamente una conferma di Lui. Lasciamo che i nostri stati restino gli stessi; lasciamo che non ci procurino più delle piacevoli sensazioni: tutto ciò di cui abbiamo bisogno è di giustificare le Sue azioni e ringraziarLo per aver agito così. Di conseguenza, non chiediamo per il nostro stesso bene, ma per il bene di Colui che è Superiore. Chiediamo forza e comprensione, ma non chiediamo delle sensazioni; tutto ciò di cui dovremmo prenderci cura è la giustificazione di Lui, non importa se continuiamo a sentirci male. Se le nostre sensazioni migliorassero, lo loderemmo egoisticamente. No, non è di questo che abbiamo bisogno. Al contrario, vogliamo che le nostre sensazioni rimangano le stesse, mentre vogliano che la nostra consapevolezza e la nostra percezione siano modificate. In questo modo, cresciamo.

Noi siamo fatti in due parti: intelletto ed emozioni, aspirazioni e desideri. Andiamo avanti usando entrambe, come usiamo entrambe le gambe per camminare. Mettiamo che voglia restare nelle mie attuali sensazioni, e “appoggiandomi” su questa “gamba” faccio un passo in avanti con l’altra “gamba”; cioè, smetto di essere cieco, vedo il mio stato attuale, e lo giustifico, o mettiamo che voglia espandere il mio intelletto, il cervello, allora se le mie sensazioni rimangono intatte, avanzo veramente, poiché giustifico il mio stato emozionale nonostante continui a soffrire, ma mi rendo conto che cresco grazie alle mie afflizioni. Non sono assorbito o ingannato dalle sensazioni positive.

In seguito, quando la nostra mente si espande, ci appoggiamo al nostro nuovo intelletto, e se resta lo stesso di prima, allora ascenderemo al successivo livello di sensazioni. Inoltre, le nostre emozioni non metteranno in ombra l’intelletto, come succede quando il piacere ci spinge a perdere la testa.

E’ l’esatto contrario; facciamo un passo con una “gamba”, mentre, allo stesso tempo, ci appoggiamo sull’altra “gamba”: quando aggiustiamo le nostre emozioni, il nostro intelletto si eleva; quando aggiustiamo la nostra mente, le emozioni si elevano. Di conseguenza, attraversiamo degli infiniti cambiamenti sia nella mente che nelle sensazioni.
[89207]

(Dal Congresso del Nord dell’ Unione del 20.09.2012 Lezione 2)

Materiale correlato:

Laitman blog: Preparatevi a varcare la soglia del Palazzo del Re
Laitman blog: Le discese dei Kabbalisti

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed