La formula del cambiamento

Domanda: Come parte del mio lavoro, sono stato in contatto con diversi professori e tra le varie cose abbiamo parlato di Kabbalah. Io devo dire che loro hanno compreso i principi, ma non credono in questo.

isposta: Vero. Loro hanno un approccio razionale. “Noi abbiamo studiato così tanto riguardo il nostro mondo tramite scienze differenti che la figura è chiara nel complesso.

Ma qui questo tizio che non sembrava “pazzo” è venuto e ha cominciato a parlare riguardo qualche concetto che noi non siamo sicuri da dove li prenda. Lui dice che questa è la base di tutte le scienze e lui lega tutto alla Luce e ai vasi.”

“Noi non sappiamo nulla riguardo a questo. Noi non vediamo nessuna evidenza riguardo a quello che ci racconta. Le sue spiegazioni potrebbero sembrare logiche, ma lui ha stabilito la sua saggezza su assunzioni virtuali. ‘Supponiamo che è così’, dice, e su questa assunzione lui basa un’intera filosofia perfetta.”

“Ma perché dovremmo accettarla come una scienza, se secondo i nostri standard non è una scienza? Una scienza è tale in modo che possa essere studiata e pensata. Lui sta dicendo che la sua scienza richiede solamente vivere in accordo a questa e al cambiamento interiore. Noi non abbiamo mai sentito nulla come questo. Cosa significa ‘cambiare la natura umana’? Noi abbiamo una cultura e un’educazione, noi insegniamo ai nostri figli a essere educati, empatici; cosa potrebbe essere meglio? Cos’ha questo a che fare con la scienza?

Gli scienziati non possono comprendere la relatività della loro percezione. Loro non comprendono che le variazioni in una persona cambiano la sua realtà giacché è creato tutto da risposte interne.

La saggezza della Kabbalah spiega quest’accurata connessione reciproca; nell’estensione in cui cambio me stesso, il mondo che percepisco cambia. Questa è la formula chiave che ha un coefficiente fisso e un parametro variabile che riflette i vasi, i miei desideri, la mia sensitività, le mie intenzioni, i miei pensieri, eccetera; loro cambiano e così il mondo cambia.

X sono io, K è il coefficiente fisso e Y è il mondo. Io parlo a coloro che vogliono ascoltare questo. Ma gli scienziati non sono pronti per questo. Loro mancano di un nuovo desiderio che li spinga fuori di questo mondo. Se non si sono sviluppati per raggiungerlo, loro non ascolteranno. Uno deve essere sensitivo non solo ai fenomeni del mondo ma anche ai fenomeni del mondo spirituale.

Domanda: Quindi cosa significa questo? Tutte quelle persone intelligenti, studenti, non ci possono comprendere?

Risposta: Loro sono realmente i più “resistenti” giacché sono sicuri di avere delle basi solide.

Domanda: Allora chi possiamo cambiare?

Risposta: C’è una fiaba Kabbalistica riguardante un uomo chiamato Ptachiya che è arrivato in una città e prese tutte le persone “vuote” portandole verso il deserto. Dopo tutto, se la nuova domanda riguardo il sapore della vita è evocata in una persona lui sente che è miserabile e vuoto.

Comunque, se una persona non sente questo, se non ha alcun vaso, nessun desiderio che si combini, significa che non ha raggiunto un certo livello di percezione. Noi non fermiamo la divulgazione, ovviamente, ma solo una persona che ha il punto nel cuore può ascoltare il messaggio della saggezza della Kabbalah. L’alternativa è sentire che sei un animale sconfitto che non ha luogo per scappare dai colpi infiniti che ha preso. Allora sarà in grado di seguirci, solo per sbarazzarsi dei problemi.
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(Dalla 4° parte della Lezione Quotidiana di Kabbalah 02.01.2013, “Corpo e Anima”)

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