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Il confine oltre il quale il malvagio diventa buono

Da Baal HaSulam, articolo: “Introduzione allo studio delle dieci Sefirot” Punto 78: “Anche se tutto il mondo dice che sei giusto, sii malvagio ai tuoi occhi”, in particolare ai tuoi occhi. In altre parole, fino a quando non raggiungi l’ “apertura degli occhi” nella Torà, considerati malvagio. Non ingannare se stessi con la tua reputazione in tutto il mondo come giusto.

Le persone non possiedono la volontà di fare azioni buone o cattive. Per quanto riguarda la spiritualità, le qualità naturali di una persona, con cui è nato, non contano: quanto sia bello ed educato o maleducato. Fino a quando uno merita una rivelazione e una testimonianza del Creatore, che garantisca le sue buone intenzioni, fino a quel momento, rimarrà malvagio.

Ma quando una persona raggiunge una rivelazione e la Luce continua a tenerlo in alto, da allora in poi, sarà un buono, un giusto. Pertanto, non facciamo calcoli l’uno sull’altro, chi è il cattivo e chi è il buono. Per quanto riguarda il cammino spirituale, tutto è determinato incrociando questa amata barriera – il Machsom“.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 16.12.2012)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 25.12.2012

Preparazione alla Lezione
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Introduzione allo Studio delle dieci Sefirot, Pag. 353, punto 104, Lezione 27
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Naso“, Punto 171, Lezione 10
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TES, Volume 3, Parte 9,“Ohr Pnimi” (Luce interna) Punto 6, Lezione 5
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo: “La Sagezza della Kabbalah e la Filosofia
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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Il Vertice dell’UE: Hanno deciso di non decidere nulla

Nelle notizie (da Spiegel International): “” La lista degli adempimenti che l’ultimo summit dell’Unione europea si proponeva di consegnare era molto lunga: La zona euro doveva ricevere una notevole spinta in avanti con la riprogettazione decisiva dell’architettura dell’unione monetaria. Doveva esserci un nuovo accordo per regolare rapidamente i trattati UE alla realtà dei cambiamenti che si stanno verificano nella zona euro. […]

“Ma per il momento i 27 capi di Stato e di governo arrivati a Bruxelles il Giovedi sera, con tante ambizioni, sono state dimenticate. Potrebbe essere la stanchezza pre-natalizia che ha avuto la meglio sui leader dell’UE, ma l’entusiasmo per la riforma era introvabile. Uno dopo l’altro, hanno insistito sul fatto che avrebbero avuto solo colloqui non vincolanti circa l’approfondimento dell’unione monetaria. Dopo nove ore di colloqui, il vertice ha approvato un documento di cinque pagine che, pur chiamato ‘tabella di marcia’, è poco più di una vaga sagoma per i prossimi sei mesi. In effetti, la data più concreta menzionata è giugno 2013 – fino a quella data, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy dovrà aver elaborato un solido calendario per istituire un più stretto coordinamento tra le politiche di bilancio degli Stati membri della zona euro. Lui dovrà esaminare anche quanto i trattati bilaterali tra la Commissione europea e i singoli membri della moneta comune potrebbero essere riguardati al fine di rendere le riforme raccomandate da Bruxelles più vincolanti. Dovrà esaminare anche la possibilità di creare un fondo – denominato vagamente ‘meccanismo di solidarietà’ come insistito dalla Germania – che potrebbe essere utilizzato per premiare quei paesi che faranno riforme serie.

Il mio commento: I leader europei si perdono nel nuovo mondo, non capiscono ciò che sta accadendo, e in questo stato, la decisione migliore è quello di non decidere nulla. Agirebbero in modo ragionevole e sensato, guardando a ciò che sta accadendo. Comunque, lo sviluppo nella direzione dell’integrazione continua, ed i sistemi sociali che sono stati creati in passato sono sempre meno adatti a lavorare con loro, cioè, essi aumentano la crisi, perchè la risposta non è nel cambiare il mondo, ma nel cambiare l’uomo, questo deve essere ancora compreso e solo allora si potrà essere d’accordo con la necessità dell’educazione integrale.
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L’arte di lavorare con la linea di mezzo

Domanda: Che cos’è il lavoro nella linea di mezzo e come la posso sentire?

Risposta: La linea di mezzo non esiste in realtà. Dopotutto, ci sono due forze attive in natura: la forza della dazione (in rosso) e la forza di ricezione (in nero). Una persona non è nessuna di queste. Le due forze sono emanate dall’alto. C’è la forza di dazione che ha creato la forza di ricezione che è opposta a questo. Queste due forze, chiamiamole più e meno, esistono in natura e tutto nasce da loro: l’inanimato, il vegetativo e l’animato. L’uomo è per forza di cose una “creazione spirituale” ed esiste nella comparazione, nella connessione di questi due parametri dentro di lui.

Il Masach (schermo) è il più e l’ego è il meno. Connettendoli dentro di sé correttamente è al di sopra dell’ego e seguendo la fede al di sopra della ragione, un uomo stabilisce la linea di mezzo. Questa è la totalità dell’arte. Questo significa che da una parte, io voglio stare più vicino ai miei amici nonostante il mio ego, giacché noi scopriamo il mondo spirituale solo nella connessione tra di noi (la parte gialla nel disegno). E il nostro ego (i cerchi neri nel disegno) restano e crescono anche di più.

Le Sefirot e i mondi ci appaiono tra noi, nei quali tutto è rivelato. Il mondo superiore è esterno a noi, esterno al nostro ego e al di sopra di esso, al di sopra della connessione tra di noi. Inoltre, l’intera saggezza della Kabbalah è basata sul principio “ama il tuo amico come te stesso.” Perché? Quando lavori su questo, esci da te stesso, e costruisci una specie di sensore nella parte esterna, cominci a sentire l’intera forza superiore che riempie. Dovresti chiamarla Creatore o forza superiore, come preferisci. Questo è il nostro lavoro ed è essere riempiti nella linea di mezzo.
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(Dal Congresso di Novosibirsk 07.12.1212, Lezione 1)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 24.12.2012

Preparazione alla Lezione
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KFS, Rav Yehuda Ashlag, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 352, Punto 102, Lezione 26
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Naso”, Punto 5, Lezione 9
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TES, Volume 3, Parte 9, Punto 6, Lezione 4
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Scritti di Baal HaSulam, La Saggezza della Kabbalah e la Filosofia, Lezione 11
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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“Le cicale controllano i cicli dei loro predatori”

Nelle notizie (da Science Magazine): “Il Periodo delle cicale ha un ciclo di vita così strano che alcuni hanno sostenuto che loro sono in grado di contare, e hanno una particolare affinità per i numeri primi. Questo perché le loro nidiate emergono dopo lunghi periodi di tempo, in Nord America, in cui appaiono in massa dal sottosuolo ogni 13 o 17 anni. Ora, due ricercatori sostengono che i cicli delle cicale rappresentano il tempo necessario per ‘progettare’ il numero dei loro nemici mortali, uccelli predatori. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, le popolazioni di questi uccelli diminuiscono sensibilmente nell’anno in cui le cicale emergono con tutto il loro ronzio di gloria, gli scienziati riferiscono sulla questione nell’ultimo numero di The American Naturalist. […]

“Eppure i misteri restano. ‘Ancora non si dispone di una buona teoria che spieghi come l’ingegniosità degli impulsi delle cicale fanno sì che le popolazioni di uccelli predatori raggiungano il loro punto più basso esattamente i 13 e i 17 anni dopo’, dice Walt Koenig, un ecologo comportamentale presso la Cornell University e autore principale dello studio. ‘Questo resta ancora un grattacapo per noi.’ “

Il mio commento: Tutto è controllato dallo stesso programma in cui siamo inclusi tutti come un intero, integrandoci l’uno all’altro per portare tutto ciò che esiste allo stesso obiettivo, quando l’intera moltitudine potrà, grazie al lavoro cosciente dell’uomo di unirsi con i propri simili, aderire al governo superiore.
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Yeshivat Haverim Mondiale – 23.12.2012

Yeshivat Haverim Mondiale
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Lezione virtuale – Fondamenti della Società Integrale – 23.12.2012

Fondamenti della Società Integrale, Congresso, Gruppo di Lavoro
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Workshop di Unità, Fiamma di Fuoco
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Workshop con Rav, Solo Domande
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Nel calore della battaglia con i mulini a vento

Invece di tenere al principio del “non esiste nessuno tranne Lui“, il mio pensiero dipende da diversi fattori, che vedo davanti a me. Invece di guardare avanti per vedere oltre le persone, al di là del meccanismo, al di là di tutti i fenomeni naturali, e per vedere solo il Creatore e me, io, come una persona miope, guardo gli oggetti che sono vicini a me e li vedo come i fattori da cui dipende la mia libertà. Come Don Chisciotte, io combatto i mulini a vento, uno “scenario” senza vita.

Di conseguenza, il Creatore deve intensificare il male e le sofferenze, in modo che dovrò dare un’occhiata migliore a quello da cui la mia vita dipende. Lo fa in modo che non sarò in grado di fermare questa ricerca.

Noi vediamo l’esempio dello Stato di Israele: Ahmadinejad, Hamas, le minacce, i missili, Mubarak al posto di Sadat, Mursi al posto di Mubarak … il Creatore indurisce costantemente il cuore del faraone. Perché è così? perchè il popolo ebraico non vuole vedere la vera ragione di quanto sta accadendo. Nel frattempo, tutte le ragioni minori significavano solo una cosa: portare Israele al Creatore, quindi dobbiamo essere grati a loro per questo. Esse sono soltanto mezzi.

Di conseguenza, le persone devono essere un po’ più intelligenti, al fine di vedere con chi hanno a che fare e chi gestisce il mondo. I problemi ci ricordano solo qual è l’obiettivo, ed è facile sbarazzarsi di loro, se ci rivolgiamo al Creatore. Ma non ci rivolgiamo a Lui per ricevere “premi”, ma al fine di correggere noi stessi, al fine di aderire a Lui e portargli soddisfazione. Poi i “promemoria” attuali saranno annullati, e quindi l’ “angelo della morte” si trasformerà in un “angelo santo”.

Domanda: Quindi con chi stiamo lavorando, con il gruppo o con il mondo esterno?

Risposta: tutta la realtà, incluso il mondo esterno, me e il gruppo, è inclusa nel Creatore. Il mondo esterno mi dà un impulso negativo (1), evocando costantemente in me di rivolgermi al Creatore (2). Ma so che non posso rivolgermi a Lui direttamente. Per prima cosa deve rivolgermi al gruppo, e poi insieme ad esso verso il Creatore. Solo allora ho un vaso, un desiderio per esso, mentre nulla mi aiuterà se lavoro individualmente.

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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 12.12.2012, Scritti di Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 23.12.2012

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KFS, Rav Yehuda Ashlag, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 351, Punto 99, Lezione 25
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Naso”, Punto 118, Lezione 8
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TES, Volume 3, Parte 9, Punto 4, Lezione 3
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Scritti di Baal HaSulam, “La Saggezza della Kabbalah e la Filosofia“, Lezione 10
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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