Nel calore della battaglia con i mulini a vento

Invece di tenere al principio del “non esiste nessuno tranne Lui“, il mio pensiero dipende da diversi fattori, che vedo davanti a me. Invece di guardare avanti per vedere oltre le persone, al di là del meccanismo, al di là di tutti i fenomeni naturali, e per vedere solo il Creatore e me, io, come una persona miope, guardo gli oggetti che sono vicini a me e li vedo come i fattori da cui dipende la mia libertà. Come Don Chisciotte, io combatto i mulini a vento, uno “scenario” senza vita.

Di conseguenza, il Creatore deve intensificare il male e le sofferenze, in modo che dovrò dare un’occhiata migliore a quello da cui la mia vita dipende. Lo fa in modo che non sarò in grado di fermare questa ricerca.

Noi vediamo l’esempio dello Stato di Israele: Ahmadinejad, Hamas, le minacce, i missili, Mubarak al posto di Sadat, Mursi al posto di Mubarak … il Creatore indurisce costantemente il cuore del faraone. Perché è così? perchè il popolo ebraico non vuole vedere la vera ragione di quanto sta accadendo. Nel frattempo, tutte le ragioni minori significavano solo una cosa: portare Israele al Creatore, quindi dobbiamo essere grati a loro per questo. Esse sono soltanto mezzi.

Di conseguenza, le persone devono essere un po’ più intelligenti, al fine di vedere con chi hanno a che fare e chi gestisce il mondo. I problemi ci ricordano solo qual è l’obiettivo, ed è facile sbarazzarsi di loro, se ci rivolgiamo al Creatore. Ma non ci rivolgiamo a Lui per ricevere “premi”, ma al fine di correggere noi stessi, al fine di aderire a Lui e portargli soddisfazione. Poi i “promemoria” attuali saranno annullati, e quindi l’ “angelo della morte” si trasformerà in un “angelo santo”.

Domanda: Quindi con chi stiamo lavorando, con il gruppo o con il mondo esterno?

Risposta: tutta la realtà, incluso il mondo esterno, me e il gruppo, è inclusa nel Creatore. Il mondo esterno mi dà un impulso negativo (1), evocando costantemente in me di rivolgermi al Creatore (2). Ma so che non posso rivolgermi a Lui direttamente. Per prima cosa deve rivolgermi al gruppo, e poi insieme ad esso verso il Creatore. Solo allora ho un vaso, un desiderio per esso, mentre nulla mi aiuterà se lavoro individualmente.

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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 12.12.2012, Scritti di Rabash)

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