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Spiritualità e cordialità

Domanda: Qual è la differenza tra spiritualità e cordialità? Ci sono alcune persone molto calorose che sono piacevoli e ci sono persone spirituali che potrebbero essere molto sgradevoli. Qual è la differenza tra loro?

Risposta: Nella vita di tutti i giorni noi chiamiamo le persone cordiali: “anime buone”, gente simpatica, che è pronta a dare sostegno agli altri. Questa persona ti capisce, è simpatica ed empatica, prova compassione, ti aiuta, ecc…

Una persona spirituale è qualcuno che sta lavorando duro con se stessa, che sta “rompendo i suoi denti,” che sta combattendo se stessa sotto una grande pressione per sviluppare qualcosa che è completamente diverso da una persona nel nostro mondo, la dazione, che non esiste nel nostro mondo. E questo attributo si sviluppa con sforzi enormi, grande intenzione, e la concentrazione immensa dello sforzo, attenzione, lavoro costante, e un autocontrollo molto forte.

Quando una persona raggiunge questo stato, ha un atteggiamento particolare verso gli altri, non necessariamente sembra calorosa, gentile, amorevole, o bella per noi, perché pensa a come trasformarci in persone spirituali, cioè persone che hanno un’anima. Ciò comporta seri sforzi da parte di una persona nei confronti di se stessa, sotto pressione, con il duro lavoro. Quindi le persone non sono necessariamente piacevoli o belle. La loro missione le costringe a relazionarsi con noi, il piccolo popolo debole, che è orientato volutamente e in modo obiettivo.

L’ho sperimentato io stesso. Il mio insegnante, Rabash, mi guardava come creta da scolpire e valutava la misura in cui questa argilla avrebbe gemito, ma si lasciava plasmare. Allora mi sentivo così. Da un lato, è un grande amore, partecipazione interiore e comprensione, ma in realtà, le espressioni esterne sono ancora molto speciali. Una persona che può veramente valutarle è una persona che capisce l’obiettivo davanti a sè, gli attributi dello studente e il lavoro dell’insegnante.
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(Dal congresso di Novosibirsk del 07.12.2012, Lezione 2)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.12.2012

Preparazione alla Lezione
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KFS, Rav Yehuda Ashlag, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 343, Punto 82, Lezione 21
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Naso”, Punto 53, Lezione 3
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TES, Volume 3, Parte 8, Domanda 148, Lezione 52
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Scritti di Baal HaSulam, “La Saggezza della Kabbalah e la Filosofia“, Lezione 6
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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Il lavoro delle donne

Domanda: Possiamo discutere i problemi che insorgono tra le parti maschili e femminili del gruppo in un workshop misto?

Risposta: Non capisco, che problemi ci possono essere tra uomini e donne? Non è chiaro che dobbiamo aiutarci l’un l’altro? Potrebbe essere che gli uomini hanno alcune richieste oltraggiose?

Domanda: Chiedono il nostro sostegno, che essi sostengono di non sentire.

Risposta: Oh! Hanno ragione su questo. Questo è il ruolo più importante del gruppo femminile, e senza di esso, gli uomini non saranno in grado di avanzare. Solo le donne possono farlo con la speciale parte interiore della loro anima.

Il supporto è nel non andare in tutte le direzioni, ma calmare le cose, dirigere e sostenere gli uomini, proprio come una madre calma un bambino. Ciò significa che devono svolgere il ruolo di una madre. Il gruppo degli uomini ha bisogno di una madre che lo bilancerà e ammorbidirà, il che significa che saprà regolare le cose. Questo è il lavoro delle donne.
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(Dal congresso di Novosibirsk del 07.12.2012, Lezione 1)

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