La mancanza di comunicazione ostacola le connessioni cerebrali

Notizie (tratte da Sciencemag): “Durante gli anni 80, migliaia di bambini negli orfanotrofi rumeni trascorrevano fino a 20 ore al giorno nelle loro culle, privi di contatto umano.Una volta cresciuti, i test neurologici e psicologici hanno confermato un fenomeno inquietante osservato anche in altre specie, come i topi e i macachi: l’isolamento precoce e l’abbandono può produrre danni cognitivi permanenti, che vanno da una grave instabilità emotiva al ritardo mentale.

“Ora, i ricercatori dicono di aver scoperto una possibile spiegazione del motivo per cui l’abbandono precoce crei una tale devastazione – l’isolamento potrebbe arrestare la crescita delle cellule cerebrali che isolano i neuroni, con conseguente rallentamento della comunicazione tra le diverse aree del cervello. […]

Corfas afferma che: “I bambini che hanno sperimentato l’abbandono precoce mostrano nella loro materia bianca – in particolare nella corteccia prefrontale, una zona del cervello legata al processo decisionale, alla memoria di lavoro, e alla funzione sociale. Per monitorare come l’isolamento potrebbe influenzare lo sviluppo delle cellule che producono mielina-gliali, che sono chiamate oligodendrociti, i ricercatori hanno allevato topi in cui queste cellule sarebbero luminose: hanno aggiunto agli oligodendrociti delle creature una proteina fluorescente verde. […]

John Cacioppo, neuroscienziato sociale presso l’Università di Chicago, afferma: “Le scoperte del team hanno implicazioni importanti per come l’isolamento colpisce il cervello a livello molecolare, con un meccanismo che è probabile che sia lo stesso tra le diverse speci. Sebbene questo studio si concentra solo sugli effetti dell’isolamento nei primi anni di vita, egli osserva che per gli esseri umani, anche la percezione di essere da solo a lungo termine può compromettere seriamente la salute. La solitudine non è solo angoscia, dice, si tratta di un segnale emotivo che si è evoluto e che ci spinge a riparare e mantenere le relazioni, che sono di vitale importanza non solo per la nostra salute e per il nostro benessere, ma per «la sopravvivenza dei nostri geni”.

Il mio commento: Un essere umano è una creatura sociale, e la misura della sua evoluzione ha sempre più bisogno del giusto ambiente che definisce la sua visione del mondo, e quindi il suo comportamento e  destino.
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