All’unisono con il mondo

Baal HaSulam, “Pace nel mondo”: Perciò pace del mondo e pace dello stato sono interdipendenti. Per questo motivo, necessariamente troviamo che la parte dello stato che è attualmente soddisfatta della propria vita, che sono quelli abili e intelligenti, ha ancora parecchio di che preoccuparsi per la sicurezza delle proprie vite, a causa delle tensioni con coloro che cercano di destituirli. E se loro comprendessero il valore della pace, sarebbero felici di adottare la condotta di vita dell’ultima generazione, poichè “tutto ciò che un uomo ha, lo darà per la sua vita”.

C’è una condizione semplice per la buona vita dell’ultima generazione, ed è sapere che ogni cosa sulla terra, in tutta l’umanità, tutto è integralmente e globalmente connesso e nessuno è libero da questa relazione generale. Tutti sono connessi con tutti in connessioni piene di cui noi abbiamo conoscenza e di cui non abbiamo conoscenza, quelle rivelate e quelle nascoste. Vi sono milioni di fili tesi tra noi attraverso i miei pensieri e desideri e tutto di me. Se non le ho ancora rivelate non significa che esse non esistano. Certamente esse esistono ed ogni giorno vengono sempre più chiaramente rivelate.

La sola cosa che posso fare è comprendere che cosi’ è come stanno le cose, ma la comprensione non basta—ho bisogno di giungere alla sensazione che sono in grado di utilizzare la situazione correttamente. Lascio che mi limiti quando faccio qualcosa di sbagliato e che mi spinga avanti nelle iniziative corrette, in accordo con il sistema generale in cui noi tutti siamo connessi gli uni agli altri.

Se non lo percepirò perderò questa opportunità: comincerò dicendo una cosa e facendone un’altra, che è ciò che sta esattamente accadendo oggi.

Bene, prima di tutto io devo capire questo e spiegarlo a quelli attorno a me. Ma alla fine, questo sistema deve essere a noi rivelato così che lo vedremo coi nostri occhi e interiormente, così che sentiremo i suoi segnali che vengono da cuore a cuore, da mente a mente.

Nessuno sarà in grado di pensare e contemplare da sé stesso. Ciascuno dovrà connettersi nei suoi pensieri a tutto il mondo. In altre parole, abbiamo bisogno di un cuore e una mente per tutti.

La vita in sé stessa richiede l’unità. Ci stiamo muovendo in questa direzione e la raggiungeremo comunque, se non ora, allora più tardi. Allora come possiamo attuarla? Potrà aiutarci qualche governo globale o polizia globale? Cosa possiamo fare?

Necessitiamo di mezzi speciali che ci mostreranno le connessioni tra tutti in un modo emozionale e cognitivo cosicché non la guarderemo solamente standone a lato, ma troveremo noi stessi veramente dentro di essa.

Allora automaticamente mi preoccuperò degli altri: se penso, penso a tutti; se prendo una decisione, tengo in considerazione tutti. Sarò fortemente e strettamente connesso al sistema generale. Senza questo non c’è possibilità che potremo avere successo.

Domanda: Tu hai descritto lo stato finale, ma non come raggiungerlo.

Risposta: È vero. Persino ora posso usare il mio buon senso e la mia mente corretta in modo da figurarmi come le cose dovrebbero essere. Se vedo già il sistema generale, come questo mi vincola al momento? Poi altre condizioni si riveleranno, persino più dure e sconosciute.

Eppure devo pensare obiettivamente al presente: ci sono dei componenti che sono connessi in un certo modo.

Come li connetto in modo che ciascuno senta tutti gli altri e ciascuno possa tenere in considerazione tutti gli altri?

Tutti conoscono completamente la natura degli altri e sono illimitatamente connessi a tutti in una varietà di connessioni e hanno una mente talmente ampia da poter prendere tutti in considerazione, da pianificare progetti immediatamente per conto di tutti e portare avanti le operazioni attuali, assicurando che queste siano ottimali e che nelle attuali circostanze siano le migliori possibili.

Diversamente, se ciascuno continuerà a portare avanti i suoi interessi personali sotto le condizioni della crescente connessione reciproca, tutto crollerà come un’auto i cui pezzi vanno in ogni direzione quando succede un incidente.

Così noi dobbiamo guardare l’immagine della nostra unità obbligatoriamente: tutti hanno la mente di tutti e tutti hanno i sentimenti di chiunque altro. Come è possibile ciò? Questa è di per sé una domanda. Ma persino ora noi già vediamo che la natura ci consegna questo problema.
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(Dalla parte 4 della Lezione quotidiana di Kabbalah 13.09.2012, “Pace nel mondo”)

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