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Lezione quotidiana di Kabbalah – 25.10.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti Sociali di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 71
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Kedoshim”, Punto 2, Lezione 2
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TES, Volume 3, Parte 8, Punto 42,“Ohr Pnimi” Lezione 23
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Seminario
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La pace si ottiene quando i forti ascoltano i deboli

Notizie (dal MIT News): “Per contribuire a promuovere la pace in Medio Oriente, molte organizzazioni hanno stabilito “campi di pace” o simili programmi di risoluzione dei conflitti che portano israeliani e palestinesi insieme per promuovere una maggiore comprensione del gruppo avversario.

“Una caratteristica comune di tali programmi è la possibilità per i membri di ogni gruppo di condividere le storie della loro vita con i membri dell’altro gruppo. Ora, un nuovo studio di neuroscienziati del MIT mostra che i benefici di questo scambio sono molto maggiori quando i membri del gruppo meno potente condivide le loro storie con il gruppo storicamente dominante rispetto a quando avviene il contrario.

Rebecca Saxe, autore senior dello studio, afferma che: “La scoperta, pubblicata online sul Journal of Experimental Social Psychology, sostiene l’idea che per il gruppo con meno potere, il più grande ostacolo alla riconciliazione è la convinzione che le loro preoccupazioni siano state ignorate.

“A ciascun partecipante è stato assegnato il compito di scrivere le difficoltà della vita nella loro società, o di leggere e riassumere un saggio scritto da un membro del gruppo avversario. Tutte le interazioni si sono svolte attraverso video e chat basate su testo. Ogni partecipante è stato accoppiato con qualcuno che, all’insaputa del soggetto, era in realtà un assistente di ricerca.

“In un questionario somministrato prima e dopo l’interazione, l’atteggiamento verso il gruppo opposto è migliorato più tra i membri del gruppo senza potere che hanno raccontato le loro storie, che tra i membri del gruppo dominante che hanno letto le storie degli altri.

“Quando i membri del gruppo meno potente hanno semplicemente scritto le loro storie senza avere qualcuno del gruppo avversario che le leggesse, questo non ha incentivato i loro atteggiamenti verso l’altro gruppo – rafforzando l’importanza di essere ascoltati.

“Per il gruppo dominante, i ricercatori ritengono che ascoltare le storie del gruppo avversario sia positivo, perché i membri del gruppo al potere spesso hanno paura di essere incolpati del conflitto. Pertanto, afferma Saxe: “L’ascolto da’ a loro l’opportunità di agire virtuosamente e moralmente e dimostrare che sono in realtà persone buone”.

Il mio commento: Solo il dialogo sotto forma di una tavola rotonda (sadna) aiuterà a portare le persone insieme e poi collegarle, fino al punto di una completa inclusione di tutti nel mondo, e così conseguirà una piena integrazione, e in essa la sensazione di entrare nella dimensione successiva, il nostro stato successivo, destinato all’evoluzione.
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Quando non vi è vitalità

Domanda: Come può una persona superare la crescente indifferenza? Oggi persino le persone che fanno lavori creativi perdono interesse in tutto, figuriamoci le altre persone. Prendi ad esempio un posatore di piastrelle, a momenti non riesce nemmeno a posare una piastrella; vi si siede vicino per tutto il giorno e non riesce a continuare. Come possiamo creare la motivazione necessaria se non esiste?

Risposta: Non vi è nulla che possiamo fare. Non puoi mostrare a una persona che c’è qualcosa di vitale importanza per lei. Non può obbligare sé stessa.

Il nostro desiderio ha arrestato il suo sviluppo lineare, ed ora sta divenendo “rotondo” insieme ai desideri degli altri che crescono in un unico sistema integrale. Praticamente, se non si prende una persona “per mano” e non la si conduce in questo sistema integrale, ella non sarà capace di fare niente poiché non si riempirà del nuovo riempimento, il sistema integrale che si sta sviluppando individualmente dentro di lei.

Ci sono due sistemi totalmente diversi: uno individuale e lineare e uno discreto e analogico. Noi, ora, stiamo entrando in un livello analogico-integrale e questo è un problema; l’apatia generale e il distacco sono in crescita. Stiamo affrontando oggi ciò che ebbe inizio negli anni ’50 come una rivoluzione dei giovani, ma ora è nella forma di una crisi molto più seria.

La mancanza del desiderio è una mancanza di energia, in quanto il desiderio è la base della nostra intera esistenza. Se in passato abbiamo potuto oltrepassare l’indifferenza con la paura della fame o della punizione, oggi perfino questo non funziona più. Una persona non può fare nulla da sola, anche se tu la minacciassi di ucciderla!

Questo è il limite in cui l’umanità ha bisogno di una nuova psicologia di gruppo.
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(Da una “Conversazione sull’Educazione Integrale” 23.05.2012)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 24.10.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti Sociali di Rabash, “L’ Importanza della Preghiera dei Molti”
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Il Libro dello Zohar, Aharei Mot (Dopo la Morte), Punto 405, Lezione 30
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Kdoshim”, Punto 1, Lezione 1
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TES, Volume 3, Parte 8, Punto 39, Lezione 22
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KFS, Matan Torà “Il Dono della Torà”, Pagina 242, Punto 5, Lezione 3
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L’Unione Europea ha ricevuto il Premio Nobel della Pace

Messaggio: L’UE – Vincitore del Premio Nobel della Pace nel 2012 “per lo sviluppo della democrazia in Europa e la riconciliazione tra i paesi dopo la seconda guerra mondiale.” Nella dichiarazione è sottolineato che l’Unione europea è una “fraternità tra le nazioni. L’UE ha contribuito a trasformare l’Europa dalla guerra-lo strappato continente, in un continente in cui da lungo tempo il mondo è prospero”.

Il mio commento: La discrepanza con la realtà indicata nella dichiarazione – infonde la paura, come la realtà non ha affrontato un’altra guerra mondiale[…] Se esistesse la crisi in tutto il mondo allora tutto il mondo dovrebbe risolverla. Ma l’UE può dare il buon esempio, essere un pioniere nell’introduzione dell’educazione integrale per tutta la popolazione dell’ UE. Una legge in grado di risolvere l’intero problema!

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Kabbalah per Tutti – 23.10.2012

Kabbalah per tutti, “L’ Importanza della Meta”
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 23.10.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 10 “Quale grado bisogna raggiungere per non reincarnarsi più”
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Il Libro dello Zohar, Aharei Mot (Dopo la Morte), Punto 396, Lezione 29
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TES, Volume 3, Parte 8, “Ohr Pnimit“, Punto 37, Lezione 21
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Depressione: La malattia del secolo

Sondaggio (tratto da l’Associazione Europea per la Depressione): Secondo un nuovo sondaggio eseguito dall’Associazione Europea per la Depressione: “Un lavoratore europeo su 10 intervistato ha dichiarato di aver preso una pausa dal lavoro a causa della depressione, con una media di 36 giorni persi ad ogni episodio di depressione. Questo gruppo di persone ha quindi perso più di 21.000 giorni di lavoro. Tuttavia, nonostante le dimensioni del problema, quasi un dirigente su tre ha riferito di non avere alcun supporto formale o risorse per aver a che fare con dipendenti che soffrono di depressione, e il 43% ha chiesto politiche migliori e la legislazione che protegga i lavoratori.

“Tra le persone in età lavorativa, la depressione è la sfida predominante per la salute mentale e più di 30 milioni di cittadini europei ad un certo punto della loro vita, soffrono di depressione.
1 L’indagine IDEA (Impatto della Depressione nei luoghi di lavoro in Europa) ha intervistato più di 7.000 persone in Europa e ha riscontrato che il 20% degli intervistati aveva ricevuto ad un certo punto, una diagnosi di depressione. Il tasso più alto è stato in Gran Bretagna (26%) mentre il più basso in Italia (12%). Tra i lavoratori depressi, quelli in Germania (61%), Danimarca (60%), e GB (58%) hanno più probabilità di astenersi dal lavoro, mentre quelli turchi sono i meno propensi a prendere del tempo libero (25%) .

“Nell’UE i costi della depressione sono stati stimati nel 2010 a € 92 miliardi, con perdita di produttività a causa dell’assenteismo (prendersi del tempo) e del presenzialismo (essere presente sul luogo di lavoro durante la malattia), che rappresentano oltre il 50% di tutti i costi legati alla depressione. 1 Secondo il sondaggio IDEA il numero medio di giorni presi dal lavoro durante l’ultimo episodio di depressione è stato di 36 giorni, con la Germania e la GB con il più alto (41 giorni) e l’Italia (23 giorni) con il più basso. “

Il mio commento: In generale, la depressione è la malattia più comune del nostro tempo. Solo perché non è fatale e si nasconde, può essere facilmente nascosta, e non preoccupa la società. Che cosa spetta agli attuali e futuri disoccupati? Senza dubbio, con la crescita dell’egoismo individuale e la sua trasformazione in egoismo integrale che è dimostrata nell’ interdipendenza di tutti e tutto, la depressione si svilupperà e si trasformerà in un’epidemia.
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Una piuma che pesa cento tonnellate

Domanda: Che tipo di sforzo è il mezzo per l’avanzamento spirituale, e posso aiutare un amico a sforzarsi da solo o rubo il suo lavoro facendo questo?

Risposta: Lo sforzo è qualsiasi cosa al di sopra delle mie abilità umane. Io non posso aiutare un altro e completare il suo lavoro, ma posso fargli un esempio di modo che possa essere più facile sforzarsi per lui.

Quindi, io non rubo il suo lavoro, ma lo aiuto. Maggiormente ci aiutiamo l’uno con l’altro portando esempi, più facile sarà per un amico sforzarsi di più, e più efficientemente avanzeremo.

Con questo, noi cambiamo lo sforzo corporale con uno sforzo spirituale! Allora il lavoro corporale sembra molto difficile e il lavoro spirituale veramente facile perché addizioni la forza del gruppo a questo. Il risultato è che devi muovere un carico di centinaia di tonnellate e lo muovi, ma hai l’aiuto di milioni di persone che spingono il carico con te.

Tu non devi sentire il peso del carico che è di 100 tonnellate. Queste 100 tonnellate sono necessarie solo se attraverso queste riesci a raggiungere la connessione con milioni di persone.

Dunque, non c’é nessun bisogno di sofferenza senza senso; tutto quello che dobbiamo fare è comprendere perché soffriamo.

Se noi ci sentiamo in difficoltà, abbiamo paura, rigetto, e paura in un certo posto, significa che non è lo sforzo corretto. E’ detto: ”Invece tu non mi hai invocato, O Giacobbe.” Se con grande impegno e sudore porterai il carico che ti è stato dato dal Creatore, significa che non ti stai sforzando correttamente, e questa pressione dipende da qualcun altro e non dal Creatore.

Il piacere dal lavoro è sapere per Chi ci stiamo esercitando.
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(Dalla 1° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 15.06.2012, Shamati 117)

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Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 20
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Il Libro dello Zohar, Aharei Mot (Dopo la Morte), Punto 387, Lezione 28
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TES, Volume 3, Parte 8, “Ohr Pnimi”, Punto 35, Lezione 20
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KFS Matan Torà (Il Donodella Torà), pag.242, Punto 4, Lezione 2
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