L’insegnante struttura lo studente

Domanda: Come la Luce Ritornante espande Malchut?

Risposta: Il vaso di Malchut è un minuscolo chicco. È il desiderio più piccolo, una particella elementare con le Reshimot (geni informativi) all’interno. È come un seme senza vita che possiede solo la speranza di essere vivificato e questo è tutto.

Ma quando Malchut dentro questo minuscolo chicco, quando il “microprocessore” inizia a calcolare come reagire nei confronti del Creatore, creando la Luce Ritornante in esso, la sua reazione al Creatore, e nella Luce Ritornante, esso comincia a percepire il Creatore Stesso. Il Creatore viene rivelato dentro questa reazione.

Allora questa Luce Ritornante, l’attitudine dell’essere creato verso il Creatore, insieme con l’attitudine del Creatore verso di lui, che è ora rivelata sopra questo chicco, ritorna dentro il chicco e lo espande. Perciò Malchut si espande, e non solo si espande, ma prende anche la forma del Creatore. Questa forma è rivestita nell’attitudine dell’essere creato nei confronti del Creatore. Le due forme che sono rivestite nel desiderio lo espandono e conferiscono al desiderio la forma chiamata adesione.

Così quando uno studente desidera porre una domanda a suo modo e sta in questo ricevendo una risposta, funziona bene in una normale università dove il professore fa lezione dal podio. Potete o meno concordare con il suo metodo d’insegnamento, potete accettarlo oppure no, ma nello studio della saggezza della Kabbalah non funziona, perché l’insegnante “formatta” lo studente. Lo studente assume la forma dell’insegnante, proprio come io l’ho ricevuta dal mio insegnante. Questo è lo studio santo.

Potete essere d’accordo con ciò oppure no, ma non avanzerete se non la riceverete da me, persino se non vi piace ora e vi sembra cattiva e distorta. Tutto quel che voi ricevete da me può essere solo nella mia forma e deve essere rivestito in voi. Questa è la natura del mondo spirituale, e non c’è nulla che possiamo fare al riguardo; una forma è rivestita in un’altra. Questo è il motivo per cui io insisto che i miei studenti pongano domande a modo mio.

È la “formattazione” dell’anima; è il lavoro mutuo dell’insegnante e dello studente con l’aiuto dall’alto.
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(Dalla parte 3 della Lezione quotidiana di Kabbalah 3.09.12, Lo studio delle dieci Sefirot)

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