Quattro passi verso Keter

Quando si rivelano in noi delle intuizioni spirituali, di fatto cominciamo a vedere e a capire gradualmente e in modo sempre più chiaro che ogni cosa dipende dal “luogo” (il Creatore), il che significa dal numero e dall’intensità dei miei discernimenti che rivelano la realtà spirituale e che mi mostrano fino a che punto sono connesso a tutti gli altri. Tutto dipende dal numero dei discernimenti e principalmente dalla loro intensità e dall’intensità della connessione.

Ognuno di noi scopre improvvisamente diversi discernimenti della propria percezione egoistica, ma rinuncia al proprio ego al fine di connettersi con gli altri. Si scopre che una “ammaccatura” appare nel mio desiderio di fronte ad un “rigonfiamento” nel desiderio dell’amico, ed un “rigonfiamento” del mio desiderio appare opposto alla sua “ammaccatura.” Quindi ci connettiamo, poiché ognuno si arrende all’altro.

Si scopre che ho rinunciato ai miei interessi al fine di connettermi all’amico, ma lui, nella sua percezione, scoprirà questi “rigonfiamenti” del mio ego e annullerà sé stesso per connettersi con me. Dunque, noi non annulliamo il nostro ego, ma lo utilizziamo costantemente attraverso più “rigonfiamenti” e “ammaccature.” La nostra percezione sensibile e raffinata e la sua intensità dipendono dalla quantità di tali connessioni, nelle quali scopriamo sempre più discernimenti.

Questo è come il vaso generale costruito per l’interesse generale. Più scopro mancanze comuni, più posso annullare me stesso e connettermi con gli altri. Ma poi devo pensare al motivo per cui lo sto facendo —per la rivelazione della Shechina (Divinità). Qui devo raggiungere un’ulteriore connessione che è più interiore e per uno scopo più alto, scoprendo che è il Creatore.

Il Creatore non è una qualche personalità, ma un discernimento che ho rivelato come conseguenza della mia chiarificazione. È la Sefira superiore di Keter, che scopro dopo aver chiarito tutte le Sefirot che la precedono. Proprio come il comandamento dell’amore, che dobbiamo raggiungere, ma che in realtà non siamo in grado di raggiungere. Esso si rivela a noi da sé se attuiamo tutti i comandamenti che lo precedono.

Avviene lo stesso quando si tratta di connessione. Se io lavoro con il mio punto nel cuore nel gruppo e mi connetto con gli amici, allora all’interno di questa connessione, in tutte le quattro fasi, scopro la loro radice interiore chiamata Shechina. La Shechina simboleggia la rivelazione del Creatore.

Non posso costruire da solo quest’ultima fase, Keter, colui che dona. Si rivela poiché salgo i quattro gradini verso di essa.

Ho fatto tutto quello che era in mio potere, ho rivelato da solo le quattro fasi e le forme di connessione, e poi scopro la fase Keter sulla quale però non posso lavorare da solo. Questa è la Shechina. Da parte mia, posso completare il lavoro e così vi sarà una scoperta che mi attende, come è detto “ho faticato e ho trovato.”
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah 13.06.2012, “L’Arvut (la mutua garanzia)”)

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