Nel campo di forza della misericordia

Domanda: Con quale materia possiamo costruire il vaso spirituale tra di noi?

Risposta: Il nostro vaso è la connessione tra di noi. Noi non siamo i vasi, ma le particelle negative attraverso le quali ci dobbiamo sforzare ad agire. Io devo spingere me stesso da me stesso, il mio “io” verso l’amico. La mia anima si trova nel contatto che si forma tra di noi.

L’amico fa la stessa cosa con me e la rivelazione spirituale avviene tra di noi. Tutto lo spazio tra noi è il nostro vaso spirituale. Noi siamo solamente le particelle negative le quali non hanno bisogno di altro; rappresentano il nostro ego, al di sopra del quale abbiamo costruito il nostro vaso della dazione.

In questo modo costruiamo il vaso al di fuori dell’ego; è fatto dalla nostra reciproca Luce che Ritorna, la mia e quella del mio amico. Un fenomeno spirituale avviene dentro questo vaso, in questo campo di sforzi reciproci, la Luce Diretta viene rivelata nella Luce che Ritorna.

Io sono solamente il corpo del Partzuf spirituale e, al di sopra di me, costruisco una “testa” nella quale tutta la Luce che Ritorna e la Luce Diretta viene rivelata. Naturalmente abbiamo bisogno di un “corpo” al di sopra del quale costruiamo la “testa”. Ma la cosa principale è la “testa” che simboleggia di già il livello umano; a questo proposito abbiamo un valore aggiunto.

Dunque, la nostra missione è di creare questo campo reciproco e di riempire lo spazio tra di noi con la Luce che Ritorna, con la dazione. Poi, in base al livello della dazione, il livello della Luce che Ritorna, Hassadim, con la quale il mondo viene colmato, il Creatore è gradualmente rivelato. Questi sono gli stessi vasi che adesso mi sembrano volutamente estranei, in modo che io mi devo sforzare di donare su di loro.

Immaginate cosa vi sembrerebbe il mondo se vedeste tutti gli uomini come se fossero i vostri figli, potreste agire senza tenerne conto? No, non potreste. Non potreste trattare i vostri figli come degli estranei, e soprattutto non li potreste odiare. Ma se provate a trattare gli amici come i vostri figli, i vostri sforzi vi faranno giungere la sensazione della spiritualità. Questa è la ragione per cui ci è stato dato il comandamento. “Ama il prossimo tuo come te stesso“.
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(Dalla 3.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah 8.08.2012, Lo Studio delle Dieci Sefirot)

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