Cellule Cancerogene: Non individualismi, ma un gruppo societario

Nelle notizie (da Rice University): “Di fronte alla crescente evidenza che le cellule cancerogene comunicano, cooperano e si impegnano perfino nel prendere collettivamente delle decisioni, alcuni biofisici e ricercatori sul cancro della Rice University, Tel Aviv University e Johns Hopkins University suggeriscono una nuova strategia per raggirare il cancro attraverso la sua stessa intelligenza sociale.

“Abbiamo bisogno di andare oltre la nozione che il cancro sia un gruppo di cellule alla rinfusa che si muovono fuori controllo” ha detto Herbert Levine, co-direttore del Center for Theoretical Biological Physics di Rice e co-autore dell’articolo di copertina di Trends in Microbiology, di questa settimana, che mette insieme circa una dozzina delle recenti scoperte circa il comportamento sociale delle cellule cancerogene. ‘Queste cellule conducono una vita sociale sofisticata’.

“Eshel Ben-Jacob, co-autore dell’articolo, e già ricercatore capo allo CTBP, ha detto, ‘Il cancro è un nemico sofisticato. E’ sempre più evidente la prova che il cancro usi delle comunicazioni avanzate per fare lavoro di gruppo che porta alla riduzione in schiavitù delle cellule normali, creando metastasi, resistendo alle medicine e attirando in trappola il sistema immunitario del corpo’.[…]

Ben-Jacob ha detto che le cellule cancerogene hanno dimostrato di cooperare per eludere i farmaci chemioterapici, proprio come i batteri che comunicano e agiscono come una squadra per resistere agli attacchi degli antibiotici. Ha detto che alcune forme di cancro sembrano avvertire quando i farmaci chemioterapici sono presenti e suonano un allarme in modo che tutte le cellule del tumore si modifichino in uno stato dormiente o inattivo. Dei segnali simili sono poi usati per dare il messaggio “tutto a posto” e così le cellule si risvegliano dentro il tumore.

“Se riuscissimo a rompere il codice di comunicazione, potremmo essere in grado di impedire alle cellule di passare dallo stato dormiente a quello sveglio, stabilendo così il momento giusto per sferrare l’attacco chemioterapico,” ha detto Ben-Jacob. “Questo è soltanto un esempio. I nostri ampi studi sulla vita sociale dei batteri ce ne offrono altri, come l’invio di segnali che scatenano le cellule cancerogene a rivoltarsi contro loro stesse e ad uccidersi a vicenda.’”

Il mio commento: Il cancro è un corpo nel corpo. Il nostro corpo è una comunità di cellule legate dall’unica idea di sostenere la vita reciprocamente. Ma c’è la malattia del cancro: alcune cellule, a causa dell’aumento del loro egoismo, si separano dalle altre cellule del corpo e incominciamo a vederle come dei nemici, come dei corpi estranei che devono essere attaccati e divorati. Il cancro è il momento del collasso nel sistema delle cellule il cui egoismo smisurato non sente di appartenere al corpo. E’ come succede a noi che non riconosciamo la natura come la nostra casa e desideriamo distruggerla per ottenere un bene momentaneo. Come il cancro uccide il corpo, che poi muore perché perde il suo habitat, così noi ci stiamo dirigendo verso la morte se continueremo ad uccidere il nostro pianeta.
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