“Il secolo della siccità forse è ancora davanti “

Nelle notizie (da Live Science): “La nuova ricerca, pubblicata in Nature Geoscience il 29 luglio, suggerisce riguardo le foreste occidentali sempre verdi, che coprono l’area dal sud del Canada al Messico settentrionale, che hanno consumato molto meno carbonio dall’atmosfera durante la siccità che durò dal 2000 al 2004. Questo è normale in apparenza. La domanda è: cos’è successo dopo?

“Christopher Schwalm e i suoi colleghi del Northern Arizona University School di Scienze della terra e sostenibilità ambientale pensano che c’è che una buona probabilità che la siccità possa essere la nuova normalità. Se ciò accadesse, andrà perso un grande bacino carbonifero. […]

“C’è molta incertezza in queste misurazioni, ma anche supponendo che la perdita sia più piccola e più alto l’assorbimento di carbonio — che è improbabile — significa ancora un’ammaccatura non banale della quantità di CO2 rimosso dall’atmosfera.

“Una lunga siccità provocherà un grande degrado delle foreste sempreverdi che sono familiari per gli escursionisti e gli sciatori, portando via la vegetazione che probabilmente sarà più simile a una macchia del deserto. Anche quei generi di piante prendono il carbonio, ma non come foreste. […]

“Se gli uomini non riducono le emissioni mitigando la distruzione in qualche modo, il risultato sarà probabilmente un aumento del tasso di accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera, portando ad un maggior riscaldamento, ha detto Schwalm di LiveScience. […]

“Lo studio ha anche esaminato la grave siccità del secolo utilizzando il ‘Palmer siccità Severity Index,’ che misura le precipitazioni, il deflusso e altri fattori. Prendendo una media di cinque anni e utilizzando indicatori quali l’età degli alberi – anelli, Schwalm ha trovato che questa siccità più recente del 2000-2004 è stata la peggiore di qualunque altra fino all’anno 1200 circa.

“Questo non da’ buone speranze; c’è una possibilità reale, date le attuali tendenze, che questa siccità potrebbe essere una di quelle che dura decenni, addirittura un secolo, ha detto”.

Il mio commento: L’influenza più forte sullo squilibrio del pianeta è causato non da emissioni di gas, ma dal nostro comportamento sbagliato. Dobbiamo consumare solo ciò che è necessario per la normale vita (l’economia di consumo ragionevole), lavoro tanto quanto questo richiede (un paio di ore al giorno) e dedicare il resto del tempo alla comunicazione/unione e utilizzo del tempo libero.

Così, nel livello animale (i nostri corpi) noi consumiamo come gli animali, in equilibrio con la natura, e al livello umano che è in noi, ci riuniamo e veniamo riempiti con la potenza della connessione, che mira a soddisfare pienamente tutti i nostri desideri. L’ equilibrio con la natura porterà l’intero sistema dell’ “ancora-vegetale-animale-umano” in equilibrio, come gli organi di un corpo.
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