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La mentalità è irrilevante

Domanda: Dovremmo mirare a preparare degli esperti versatili del metodo integrale, o la preparazione delle persone dovrebbe seguire le peculiarità culturali di ciascun paese?

Risposta: Penso di no. Il sistema generale è molto semplice: rifiutare quanto abbiamo ora ed addestrare verso l’unione per superarlo.

Dopo che ci siamo innalzati nell’unione, basandoci su di questa, continuiamo ad esistere al suo livello. Non scendiamo più in basso. Ci siamo innalzati, collegati assieme in un qualcosa di integrale, sentiamo l’affetto in questa situazione, la gentilezza, la reciprocità, il supporto, la mutua garanzia, ed ora nuotiamo in questo livello su quest’onda cordiale. Su di questa base risolviamo tutte le questioni. Capiremo che tutte le domande sorgono solo per poterci unire in maniera più forte su quest’onda e per innalzarci da lì più in alto ancora. Ogni connessione è un’ascesa.

E poi vedremo che tutti i nostri problemi trascorsi non erano veri problemi. Erano questioni insolute per via della nostra mancanza di comprensione. Quel che non è risolto spinge per l’unione. Ed ora ci siamo uniti e per questo non ci sono più problemi. Vi invito a risolvere ogni cosa che sorga da qui in avanti basandoci sulla nostra forza integrale comune – Ecco come superare tutti i problemi innalzandosi ulteriormente.

E quindi non sarà importante quale tipo di mentalità, di persona o nazione si starà unendo a questo processo. Ci si potrà anche confrontare riguardo alle proprie peculiarità: Come vedo io il mondo e come lo fai tu, come lo fa lui, e come ognuno vive questi problemi. Dopo tutto alla fine l’umanità deve giungere ad unirsi in una sola immagine, in un solo essere umano unificato! Ecco perché non sono necessari degli esperti per ciascuna cultura.
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(Da un discorso sull’educazione integrale 31.05.2012)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.08.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Articolo 30 “Cosa cercare nell’ Assemblea degli Amici
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Il Libro dello Zohar, Brani selezionati, Safra de Tzniuta (Libro della modestia), Lezione 2
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TES, Volume 1, Parte 3, Capitolo 10, Punto 2, Lezione 23
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KFS, Pagina 3 “Tempo di Agire”
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“Il secolo della siccità forse è ancora davanti “

Nelle notizie (da Live Science): “La nuova ricerca, pubblicata in Nature Geoscience il 29 luglio, suggerisce riguardo le foreste occidentali sempre verdi, che coprono l’area dal sud del Canada al Messico settentrionale, che hanno consumato molto meno carbonio dall’atmosfera durante la siccità che durò dal 2000 al 2004. Questo è normale in apparenza. La domanda è: cos’è successo dopo?

“Christopher Schwalm e i suoi colleghi del Northern Arizona University School di Scienze della terra e sostenibilità ambientale pensano che c’è che una buona probabilità che la siccità possa essere la nuova normalità. Se ciò accadesse, andrà perso un grande bacino carbonifero. […]

“C’è molta incertezza in queste misurazioni, ma anche supponendo che la perdita sia più piccola e più alto l’assorbimento di carbonio — che è improbabile — significa ancora un’ammaccatura non banale della quantità di CO2 rimosso dall’atmosfera.

“Una lunga siccità provocherà un grande degrado delle foreste sempreverdi che sono familiari per gli escursionisti e gli sciatori, portando via la vegetazione che probabilmente sarà più simile a una macchia del deserto. Anche quei generi di piante prendono il carbonio, ma non come foreste. […]

“Se gli uomini non riducono le emissioni mitigando la distruzione in qualche modo, il risultato sarà probabilmente un aumento del tasso di accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera, portando ad un maggior riscaldamento, ha detto Schwalm di LiveScience. […]

“Lo studio ha anche esaminato la grave siccità del secolo utilizzando il ‘Palmer siccità Severity Index,’ che misura le precipitazioni, il deflusso e altri fattori. Prendendo una media di cinque anni e utilizzando indicatori quali l’età degli alberi – anelli, Schwalm ha trovato che questa siccità più recente del 2000-2004 è stata la peggiore di qualunque altra fino all’anno 1200 circa.

“Questo non da’ buone speranze; c’è una possibilità reale, date le attuali tendenze, che questa siccità potrebbe essere una di quelle che dura decenni, addirittura un secolo, ha detto”.

Il mio commento: L’influenza più forte sullo squilibrio del pianeta è causato non da emissioni di gas, ma dal nostro comportamento sbagliato. Dobbiamo consumare solo ciò che è necessario per la normale vita (l’economia di consumo ragionevole), lavoro tanto quanto questo richiede (un paio di ore al giorno) e dedicare il resto del tempo alla comunicazione/unione e utilizzo del tempo libero.

Così, nel livello animale (i nostri corpi) noi consumiamo come gli animali, in equilibrio con la natura, e al livello umano che è in noi, ci riuniamo e veniamo riempiti con la potenza della connessione, che mira a soddisfare pienamente tutti i nostri desideri. L’ equilibrio con la natura porterà l’intero sistema dell’ “ancora-vegetale-animale-umano” in equilibrio, come gli organi di un corpo.
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