Sulle onde tempestose della vita familiare

Domanda: Lei consiglia di elevarsi al di sopra della propria rabbia e del fastidio nei rapporti famigliari. Ma per questo ho bisogno di dominare le mie emozioni, ma sento che le emozioni mi sovrastano e non viceversa. Come faccio a installare un controllo su di esse, per elevarmi al di sopra di esse?

Risposta: Si tratta di abitudine. E’ possibile fare questo se vediamo gli esempi dall’esterno, e se il mio partner, cioè mio marito, emana per me delle onde di questa gamma.

I nostri rapporti devono andare con questa onda permanente, così mi mantengo sempre sopra il mio ego. Attraverso questi esercizi, voglio raggiungere una tale situazione, questo comincia a riguardare non solo la persona più vicina a me, mia moglie, ma in generale tutti gli altri, con tanto amore, come per sé stesso. E così arriviamo alla vita magica e celeste.

Vediamo che la natura ci richiede questo, ci organizza questo caos, in cui viviamo oggi. E tutto questo dipende dal sostegno pubblico, il più forte possibile. E anche dal sostegno della mia piccola e molto vicina squadra — la mia famiglia.

E quando ci trattiamo reciprocamente così, non solo giochiamo o facciamo finta. E sfidare la rabbia a vicenda – significa comportarsi in modo più naturale e non stonare? Ma questo non aiuta a migliorare le relazioni. In effetti, rilascio fuori il vapore, ma a che serve? Molto meglio se capiamo quali pretese sono dentro di noi, e tuttavia, manteniamoci su di esse, come una scheggia di legno, che galleggia sulle onde, che si alza e scende sempre con loro. Le onde si muovono, salgono e scendono, ma la scheggia di legno galleggia sempre sulla superficie dell’acqua. Devo sentirmi nello stesso modo. Sento tutte le mie inclinazioni naturali, desideri, rabbia, orgoglio, invidia, ambizione, il perfezionismo e io odio tutto nel mio partner. Ma questo non è importante, tuttavia, supero tutto questo, cercando di tenermi a galla.

Così sto diventando psicologo di me stesso. E quando sono così in relazione con me stesso e con i vicini, faccio ancora uno sforzo ulteriore, volendo sentire il desiderio del lato opposto e per quanto possibile soddisfarlo e riempirlo.

Ne risulta che sto lavorando con il mio egoismo, non buttandolo via. E più grande sarà il mio ego tanto più grande sarà il mio lavoro, e quindi i risultati potranno essere migliori.

Dopo tutto, vediamo che l’umanità è cresciuta attraverso lo sviluppo dell’egoismo. E adesso continueremo a crescere attraverso l’egoismo, ma solo nella direzione dell’uscita da sé stesso e nell’inclusione con gli altri.

Unendo noi stessi agli altri, possiamo ottenere enormi desideri dal mondo, i bisogni di tutti.  Adotto le proprietà intrinseche, desideri e pensieri di altri, che loro, piccoli egoisti, possono anche non accorgersi. E io, uscito da me stesso e con un buon atteggiamento verso di loro, sono in grado di assorbire tutto ciò che c’è dentro di loro.

In questo modo, l’uomo crea per sé stesso un componente aggiuntivo, che lo rende così grande tanto quanto tutta l’umanità. E in questo obiettivo, può essere realizzato lo scopo, la condizione dell’amare il prossimo come sé stesso perché con il suo aiuto, conquisti il mondo intero.

Nei rapporti familiari lavoriamo su due fronti: sul fronte del proprio egoismo, elevandoci al di sopra di esso e anche dal lato della moglie, coltivando i suoi desideri e facendo tutto ciò che lei si aspetta.

Se sto facendo questo correttamente, non nascondo i propri desideri e non sto diventando quello che può essere utilizzato senza alcuno scrupolo.

Noi usciamo davvero ad un livello superiore del gioco – non al livello dell’ egoismo di queste due misere creature, ma ad un tale tipo di coppia, dove si include uno nell’altro. Io mi elevo al di sopra di me stesso e mi includo nella coppia, ricevendo tutte le sue proprietà e desideri, e lei fa la stessa cosa rispetto a me. E come risultato, ognuno include l’altro dentro di sè. In questa forma, cominciamo ad abituarci al fatto che non abbiamo bisogno di parlarci! Ci capiamo l’un l’altro senza parole in quanto in ognuno di noi , c’è l’immagine dell’ altro. Stiamo iniziando a sentirci l’un con altro dall’interno,  così che  diventiamo veramente come uno.
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