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E non avrà bisogno di sedativi

Domanda: Un membro della nostra organizzazione, un adulto molto emotivo, ha sviluppato problemi di sonno. È andato a trovare uno specialista che gli ha prescritto un medicinale chiamato Ritalin. Io ero semplicemente sbalordito da questo. Il suo problema è che non riesce a esprimersi abbastanza, in base alla propria natura, e il dottore limita la sua espressione ancora di più.

Si dovrebbe ancora assegnare un posto nell’organizzazione a questa persona impulsiva in modo che possa realizzare se stessa?

Risposta: Se lo aiutate in maniera adeguata a dirigere la propria mente verso il lavoro di gruppo, lui sentirà tale forza da questo, un’organizzazione talmente calda, che non avrà problema a trattenersi, in modo che le altre persone non avranno problemi a partecipare la discussione. Questo accade automaticamente; ogni persona diventa la propria particola bilanciata sotto l’influenza del campo comune. Perciò, qui non c’è bisogno di pressione o limitazioni.

Noi comprendiamo che gli specialisti non hanno più strumenti a loro disposizione, prescrivono il Ritalin automaticamente, e questo è basicamente l’essenza della loro professione, potrebbe chiamarsi cosi oggi.

Le persone hanno bisogno di essere messe in cerchio, di ricevere un’adeguata intenzione, attitudine e istruzione; devi guardarli per essere sicuro che si comporteranno in maniera ondulata in relazione al gruppo, salendo e scendendo. Tutti si muovono in maniera similare a quando si agita la crema per farne del burro: sopra il gruppo-sotto il gruppo, sopra il gruppo-sotto il gruppo.

E all’improvviso appare un nuovo corpo tra di loro, che ha assolutamente una nuova vita per conto proprio. E dato che loro si sentono in essa, iniziano a sentire che questa cosa è il seguente livello del mio sviluppo, io sono in esso. Invece di associare me stesso al corpo, io associo me stesso a questo qualcosa in comune che abbiamo generato insieme, e allora lì non sono più sanguigno, collerico, flemmatico o malinconico, semplicemente includo tutto in me. Sono tutte le qualità messe insieme.
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(Tratto da “Una conversazione sull’ educazione integrale”, 24.05.2012)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 06.08.2012

KFS, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Pagina 141, Punto 63, Lezione 25
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Passi lungo una grande strada

Baal HaSulam, Introduzione al Libro dello Zohar, punto 14: Perciò necessariamente trovi che nell’insieme ci sono tre stati dell’anima:

Il primo stato è la loro presenza in Ein Sof, nel Pensiero della Creazione, dove hanno già il futuro dalla Fine della Correzione.

Il secondo stato è la loro presenza nei seicentomila anni, che sono stati divisi dai due sistemi superiori in un corpo e un’anima. Gli è stato dato il lavoro nella Torà e nei Mitzvot per poter invertire il loro desiderio di ricevere e tramutarlo in desiderio di donare contentezza al proprio Creatore e non a se stessi.

Il terzo stato è la fine della correzione delle anime, dopo la risurrezione dei corpi. A quel tempo, arriverà la completa correzione ai corpi, anche, perché allora ritorneranno alla ricezione per se stessi, che è la forma del corpo, per prendere la forma pura della dazione. E diventeranno valevoli di ricevere per se stessi tutta la gioia e il piacere e gradevolezza nel Pensiero della Creazione. E con tutto questo, raggiungeranno una grande adesione dalla forza della loro equivalenza di forma con il loro Creatore.

Adesso stiamo attraversando la fase della preparazione. Poi viene la fase della paura, Bina, Hafetz, Hesed, per donare per il bene di donare. Poi viene il livello di amore, per ricevere per il bene di donare.

In tutto, attraversiamo questi tre livelli. Nel cammino, il nostro desiderio di ricevere si rivela maggiormente in noi, e di conseguenza corretto, prima dalla “restrizione”, poi dall’attributo di Bina, e dopo dall’attributo di Hochma, finché arriva al livello di Keter.

Stiamo per iniziare la seconda fase di cui ci parla Baal HaSulam, il sistema di mondi ABYA per poter eventualmente raggiungere la terza fase e ritornare a Ein Sof (Infinito).

Nel frattempo, tuttavia, siamo “nel nostro mondo”, cioè, nel livello più basso di percezione del desiderio frammentato che è stato creato dopo la discesa dal mondo di Ein Sof. Possiamo dire che questa realtà è immaginaria, possiamo dire che viviamo in un sogno, ma in un modo o nell’altro, è da questa realtà che iniziamo a svegliarci.

Quando ci svegliamo non scopriamo niente di nuovo, ma solo ciò che c’è dentro di noi. Lavorando correttamente nel nostro desiderio di ricevere, scopriamo più strati interiori, ogni volta più profondi e cosi cresciamo. Questi strati sono divisi nei livelli dei mondi BYA, Azilut, ecc. tutto il cammino verso il livello di Ein Sof. Sono tutti rivelati nel nostro desiderio di ricevere. Adesso il nostro desiderio di ricevere è piccolo, come quello di un neonato, ma poi inizia a crescere, è tinto in diversi colori, e prende diversi attributi che riguardano la forza interiore chiamati il Creatore che rivive in noi.

Io non so chi è Lui o che cosa sia Lui, ma lo voglio raggiungere. Dopo tutto Lui è dentro di me, Lui é la fonte di tutti i miei poteri ed io voglio raggiungere questa radice dentro di me. Per poterlo fare, io devo somigliare Lui. Poiché non raggiungo il Creatore in se, poiché questo è impossibile, ma piuttosto raggiungere i Suoi attributi, la Sua attitudine, le azioni che Lui compie in me. Se io eseguo le azioni che Lui compie, io Lo comprendo, in base al principio: “Dalle Tue azioni Ti conoscerò”.

Questo è il raggiungimento, io non posso entrare nel Creatore, ma io posso fare delle azioni identiche alle Sue e da queste io comprenderò chi è Lui, come pensa Lui e che cosa voglia Lui.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.06.2012, Introduzione al Libro dello Zohar)

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