Responsabile di tutti

Nell’articolo “Matan Torà (Il Dono della Torà),” Baal HaSulam ci spiega a quali condizioni sia stata data la Torà al popolo. In primo luogo, deve trattarsi di un gruppo di persone che vogliono essere come un solo uomo in un solo cuore. Le sofferenze che hanno attraversato non lasciano loro scelta e vedono che devono fuggire, ma devono fuggire consapevolmente. Non è una fuga cieca dal dolore, poiché le sofferenze provengono da una forza speciale, dal Creatore, in accordo al Suo piano, e dentro di esso vi è un obbiettivo specifico.

Il Creatore ha causato le sofferenze di proposito. Si dice “Ho creato l’inclinazione maligna,” che significa ho creato il Faraone che porta i figli d’Israele più vicino al Creatore. L’inclinazione maligna è chiamata “un aiuto contro,” in quanto induce e spinge la persona a conoscere la forza che la controlla. Una persona si chiede: “Da dove proviene questo male? Perché sto soffrendo?” In realtà la ricerca la porta alla domanda principale: “Qual è il senso della mia vita?” E ancora: “Qual è il senso della vita?” Allora essa raggiunge la saggezza della Kabbalah.

Così ella viene per ricevere la Torà e comincia a comprendere che vi è bisogno di cambiare qualcosa. Anziché cambiare il mondo cercando di “piegarlo” da sola, la persona comprende che il mondo è una replica dei suoi attributi interiori. Cambia te stesso e il mondo cambierà.

Questo è ciò che diciamo a tutti: noi dovremmo correggere la persona e non il mondo. Naturalmente, non parliamo di percezione della realtà, riguardo al fatto che l’immagine esterna sia determinata dalla nostra interiorità. Al momento ciò non può essere spiegato, anche se vi è già qualche evidenza scientifica su questo. Nell’insieme, una persona già comprende che oggi deve correggere sé stessa. Poi sarà pronta a ricevere la Torà come una spezia “per speziare” l’inclinazione maligna tramite questo metodo in modo che abbia un buon sapore.

Infine dobbiamo porre la forma di dazione nel desiderio di ricevere originale. Se una persona è pronta per questo, riceve la Torà, ovvero il metodo della correzione, ed inizia a lavorare. Poi comprende l’essenza della condizione che gli è stata data: ciò che la mutua garanzia significa, ciò che l’unione generale è, e ciò che rappresenta lo scopo finale di “Ama il tuo amico come te stesso.” Sulla strada per raggiungere questo obbiettivo, una persona scopre la sua missione, che è definita come “un regno di sacerdoti” ed una “nazione santa.” In altre parole, deve adempiere ciò che si dice non solo per quanto riguarda sé stesso, ma anche essere responsabile del mondo intero. Giudicando sé stessi e tutto il mondo su di una scala di meriti, una persona applica correttamente il suo potenziale per il bene degli altri, facendo ciò che deve fare, il che vuol dire diffondendo il metodo della correzione in tutto il mondo.

Allora lui corregge sé stesso, in quanto egli non ha bisogno di altro fuorché questo. È sufficiente vivere lavorando per la correzione generale, il che è chiamato un “regno di sacerdoti.” I sacerdoti non hanno possedimenti materiali, “Dio è il loro possesso,” che significa il livello puro di Bina. Una persona dovrebbe anche vedere sé stessa da questo livello sublime dove il bene degli altri è la sua unica preoccupazione al di sopra di tutte le altre preoccupazioni, e l’unico obbiettivo al di sopra di tutti gli altri obbiettivi. Anche se emergono diversi desideri non voluti ed anche se le interruzioni sono globali, tutto è fatto perché al di sopra di essi egli possa essere responsabile dell’intero mondo. Altrimenti non avrà nulla su cui lavorare.

Adempiendo la missione di un “regno di sacerdoti” e una “nazione santa,” la persona soddisfa l’idea della garanzia mutua. Il punto non è che saremo responsabili l’uno dell’altro e ci manterremo a vicenda sulla via della correzione. No, noi stiamo avanzando verso la mutua garanzia insieme a tutto il mondo, noi siamo responsabili di tutti quanti, e a meno che non li correggeremo, il nostro lavoro non potrà essere completato.
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Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah 13.06.2012, “L’Arvut (la Mutua Garanzia)”

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