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Workshop Mondiale – 29.07.2012

Workshop Mondiale
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La Nazione d’Israele: Ripristinare l’interconnessione

Stiamo vivendo in un momento speciale e molto delicato, dove il corso degli eventi sta accelerando velocemente e dinanzi a noi si aprono molte strade di sviluppo. È ovvio che la nazione d’Israele sia un fattore che può guidare l’umanità in una direzione o nell’altra; inoltre, questi vettori hanno un significato che cambia la vita sia per la nazione stessa sia per il mondo intero.

Tutto ciò di cui i saggi hanno scritto si è avverato nel corso della storia fino a questo giorno—accade in un suo tempo e in un ordine specifico. Ed oggi, la nazione d’Israele deve adempiere al suo scopo in accordo al principio delle tre linee. Da un lato, avanza utilizzando il desiderio egoistico che ogni persona possiede, ma dall’altro lato, realizza il desiderio altruistico. Perciò si combina l’egoismo, di cui tutti abbondiamo, con la richiesta di aiuto reciproco, che è sempre stato vincolato ad esso. Quando queste due aspirazioni verranno applicate nel modo corretto, la nazione si unirà in una “linea di mezzo,” nel mezzo. Poi stabilirà il giusto tipo di mutue relazioni nel suo stesso ambiente, e sarà in grado di rivolgersi correttamente al mondo.

Oggi, deplorevolmente, la nazione d’Israele non è affatto vicina alla realizzazione di questo speciale percorso. Tuttavia, i cambiamenti da attuare spettano proprio ad essa. Se agirà davvero in questo modo e passerà questo metodo di interazione reciproca a tutto il mondo, diverrà la cosiddetta “luce per le nazioni,” e quindi, per forza di cose, tutti sentiranno che vi è una strada meravigliosa per uscire dalla crisi e ascendere. Un profeta scrisse: “Tutti Mi conosceranno, dal più piccolo al grande.” In altre parole, la Forza superiore, quella che è buona e fa del bene, sarà rivelata nel nostro mondo.

Certo, “La Torà verrà da Zion (Sion), e la parola del Creatore da Gerusalemme.” Tuttavia, è anche necessario considerare il ruolo delle grandi comunità straniere che influenzano lo stato d’Israele e il suo governo. Francamente, penso che la nazione d’Israele sarebbe interessata ad un forte aumento di tale influenza e che essa diventi più vicina e più reciproca.

Oggi non possiamo percepirla molto. Naturalmente, gli ebrei dalla Francia o dagli Stati Uniti sono preoccupati per Israele e l’aiutano molto, ciò nonostante, non sono rappresentati a sufficienza nel paese, essi non hanno un legame abbastanza forte con la nazione da far sentire realmente ad essa la loro presenza. I loro articoli e appelli non vengono pubblicati sui giornali, e anche se le persone non sanno che esistono e che vengono per azioni urgenti e riunioni, loro agiscono contro l’integrazione e l’anti-Semitismo per il beneficio del popolo, in organizzazioni sociali di donne e giovani, e la gente ancora non sente che sono tra di loro. E il problema non è la loro presenza fisica, ma la percezione degli eventi attuali, che viene trasmessa tramite i mass media.

Ciò è molto importante. Presumo che questa connessione debba essere rafforzata e sostenuta. La separazione indebolisce molto il popolo ebraico; dopo tutto, è stato creato dall’amore. La sua istituzione fu posta da Abramo, letteralmente “il padre del popolo” (Ab ha-am), che ha gettato le fondamenta dell’amore, della misericordia, e dell’unione reciproca per esso. Quando le persone falliscono nel mantenere questa connessione, perdono la loro forza, diventano così deboli che può esser inferta loro qualunque cosa. E al contrario, gli esempi tratti dalla storia, come la guerra dei Maccabei, mostrano che unendosi, la nazione raggiunge il vero successo, indipendentemente dai problemi che affronta.
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(Dalla lettura introduttiva 5.06.2012, “L’influenza dei Media”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 29.07.2012

Preparazione alla Lezione
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Baal HaSulam, Shamati, Articolo 2 “Il fatto della Shekhinà in esilio”
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Il Libro dello Zohar, Bereshit Bet (Genesi 2), Lezione 143
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Baal HaSulam, TES, Parte 7, Punto 1
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Scritti di Rabash, Articolo “Che cos’ è “Chiunque piange per Gerusalemme verrà premiato vedendo la sua Gioia” nel lavoro
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Perché l’automazione non ha ridotto la giornata lavorativa?

Opinione (R. Skidelsky, professore di Economia Politica, membro della British Academy, membro della House of Lords.): L’economista americano, Keynes pensa che nel XXI secolo, la maggior parte delle persone dovrà lavorare solo 15 ore alla settimana per ottenere tutto il necessario per una vita comoda, perché l’automazione aumenta la produttività dei diritti dei lavoratori.

Ci sono due tipi di disoccupazione: tecnologica (ottimizzazione del lavoro), economica (crisi).

Oggi, i paesi sviluppati sono ricchi, automazione avanzata, ma stiamo lavorando 40 ore alla settimana, perché una larga fetta dei profitti derivanti dalla crescita della produttività è distribuita in una parte ricca della società, i ricchi diventano più ricchi e i redditi di tutti gli altri non crescono.

Il desiderio di consumare è diventato un farmaco rilassante nella società moderna, e l’idea principale della pubblicità – l’acquisto porta felicità.

L’avidità collettiva si chiama: crescita economica. La Società dei consumi è una follia morale e politica. Vi è un dilemma: come coniugare la crescita dei consumi con la stagnazione del reddito? Fino ad ora, la risposta a questo è stata un prossimo prestito bancario, però la vita in debito ha portato al problema del debito nei paesi sviluppati e porta a collassi periodici.

Non siamo in grado di sviluppare successivamente senza ripensare l’atteggiamento al consumo, lavoro, svago e distribuzione del reddito. Senza questo il nostro modo per uscire dalla crisi sarà un preludio a disastri più potenti in futuro.

Il mio commento: Anche se gli scienziati descrivono correttamente la nostra condizione, nessuno di loro ha alcuna comprensione di come sbarazzarsi dei vizi della società egoistica.

La corretta distribuzione del reddito, il giusto atteggiamento verso il lavoro, consumo, tempo libero – può avvenire solo come risultato di un’educazione integrale.
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