Le nuove regole per uscire dalla crisi

Opinione (“La Stampa“, Italia): naturalmente l’Europa,, non è un paziente immaginario.

Ma essa mostra una strana soddisfazione, sempre parlando delle sue malattie, raccogliendo le convocazioni per cambiare tutto, e dopo due settimane scopre che nulla è cambiato.

La BCE ha dichiarato che la volatilità nel mercato dei valori mobiliari è vicino a quello osservato prima del fallimento della banca d’investimento statunitense Lehman Brothers.

In queste condizioni, si sentono più le apocalittiche dichiarazioni del direttore del Fondo Monetario Internazionale C. Lagarde, che la fine della crisi non è visibile, e l’euro – a rischio.

I governi europei hanno detto ai loro cittadini che in autunno il quadro diventerà ancora più fosco.
Gli Stati Uniti sono impegnati nella lotta elettorale sullo sfondo della calura estiva, e accusano L’Europa del cattivo stato dell’economia mondiale. E l’Europa non dà un rifiuto degno.

In questi casi, arriva il turno dei politici, ma non di quelli che promettono delle montagne d’oro, o chiamano a tirare le cinghie, ma quelli che offrono di cambiare le regole e portare l’economia mondiale su una strada diversa.

Il mio commento: Quindi, aspetiamo fino all’autunno – e poi … Come se, da un incomprensione del problema (la mancanza di una connessione integrale dell’umanità) e la mancanza di decisioni economiche, non ci sarebbe la tentazione di risolvere tutto in una volta dalla guerra, condonato tutto il passato e ricominciare da capo …

A proposito, e questa non è la soluzione, se tutto ciò che accade sta spingendo il mondo verso una maggiore integrazione, la guerra per la prima volta nella storia non sarà un mezzo di redistribuzione!
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