Educazione Integrale, Conversazione 5

Educazione Integrale

Una serie di conversazioni fra Michael Laitman e lo Psicologo Anatoly Ulianov

Conversazione N. 5
13 Dicembre 2011

La soluzione ai problemi sta nel trasformare le scuole

Domanda: Alcune persone hanno già iniziato in pratica ad attualizzare il metodo dell’ educazione integrale. Hanno acquisito la prima esperienza e fatto i primi errori. Vorrei discutere questo aspetto usando esempi di una situazione specifica.

Una mia conoscente ha cominciato ad educare sua figlia usando questa metodologia. Ella ha allattato al seno sua figlia fino all’età di circa due anni. Poi, l’ ha cresciuta secondo le seguenti fasi di sviluppo:da zero a tre, da tre a sei e da sei a nove anni. Tutto è andato a meraviglia fino a quando non ha iniziato la scuola. La bambina spiccava dal resto dei compagni, era più aperta, disinibita, molto più positiva e ha subito incontrato forti resistenze dall’ambiente normale e in seguito anche dagli insegnanti.

Si era creata una situazione molto grave, in cui la madre e la bambina erano costrette a lottare contro il sistema, proprio perché la creazione di un ambiente separato, del tipo che abbiamo già discusso, non è al momento realizzabile. Che cosa raccomanda? Come possiamo aiutare queste persone?

Risposta: Se ti riferisci alla Russia, c’è qualche esempio in questo paese di come lavorare precisamente secondo i principi del sistema integrale. Non è il nostro sistema, ma sono molto simili.

Le loro classi sono più simili ad attività extrascolastiche, dove un bambino non si siede davanti alla lavagna e all’insegnante, ma si sviluppa attraverso movimenti liberi e discussioni. Egli o ella comprendono il mondo attraverso degli esempi e non attraverso la spiegazione di una lezione arida da memorizzare per superare il compito il giorno seguente e per poi dimenticare subito dopo. Ci sono parecchi esempi in Russia e sono molto conosciuti lì. Ma tutti sono delle “pecore nere”.

Indubbiamente, se allatti un bambino fino all’età di due anni, proprio come era d’uso nell’umanità fin dai tempi remoti, allora lui o lei riceve tutto il nutrimento necessario e i micro-elementi che li aiutano a fare resistenza a tutti i problemi che possono insorgere a quell’età.

Noi siamo afflitti da tante malattie, non perché queste siano particolarmente virulente e non perché dobbiamo sviluppare l’immunità ad esse, ma perché non riceviamo abbastanza latte materno nell’infanzia. Oggi un neonato viene separato dal seno materno praticamente una settimana o un mese dopo il parto,se poi viene allattato del tutto. Così iniziano tutti i problemi e precisamente con il non allattare.

Dato che lo scopo dell’educazione integrale è quello di stabilire l’avvicinamento alla natura, nella nostra famiglia, nella nostra organizzazione domestica, dobbiamo aderire allo stesso stato naturale che osserviamo in natura, nell’interazione tra animali. Noi non abbiamo questo istinto, ma dobbiamo risvegliarlo in noi stessi sulla base delle informazioni scientifiche che ci descrivono com’era nei secoli passati, invece di considerarli anacronistici. Questo è il primo passo.

Il secondo, siamo a conoscenza del fatto che la maggioranza assoluta dei genitori è scontenta con l’educazione scolastica per via dei problemi che esistono oggi nelle scuole, nelle classi, nella società. Un vasto numero di bambini sarebbe felice di non andare a scuola e organizzare invece un metodo completamente diverso di educazione per se stessi.

Provate a spiegare ai bambini il fatto che nel corso dell’anno dovranno imparare un po’ di più su come funziona il mondo e di come noi e le leggi della nostra società siamo organizzati. Dopotutto, dopo un corso scolastico di 10-12 anni, noi abbiamo preparato alla vita un essere umano. Cosa dovrebbe sapere? Come possono imparare ad interagire con gli altri? La prima cosa fondamentale è la necessità che siano in grado di aiutare se stessi e gli altri e sapere chi deve ricevere aiuto dagli altri. Cioè, tutto viene costruito sull’unificazione, sul coinvolgimento corretto e l’interazione dell’uno con l’altro. La scuola insegna questo? No!

Stiamo preparando artigiani comuni che si diplomano in qualche scuola professionale, acquisiscono una qualche specializzazione per guadagnarsi da vivere. Non pensiamo a cosa c’è oltre il salario.

Anche relativamente al salario non pensiamo molto, poiché non prepariamo moralmente una persona a questo. Essa si sforza per eludere ogni responsabilità in relazione alla società, ai genitori, alla famiglia e non sente il bisogno di formarne una.

Dobbiamo pensare a come trasformare la scuola. Il nostro obiettivo non deve essere quello di sottomettere un bambino alla scuola, ad un regime dispotico o ad un vecchio sistema tedesco, come quando i contadini diventano operai e basta, ma quello di cambiare completamente la scuola!

A parte il nostro approccio integrale, esistono molti metodi simili. Non entro nella loro analisi comparativa specifica, ma sono tutti uguali, in quanto in primo luogo pensano alla persona e non a ciò che infarciscono in essa, quale massa di conoscenze rapidamente dimenticabili.

Ecco perché oggi molti preferiscono non mandare i figli a scuola. Ci sono alternative quali Internet, lo studio a distanza, la scuola da casa. E comunque una madre dovrebbe stare a casa con i figli e non al lavoro. Il padre deve provvedere alla famiglia e la madre dovrebbe curare la casa e crescere i figli. Allora sarebbe una famiglia normale.

In altre parole, noi dobbiamo scendere lentamente dall’albero della “realizzazione del male” e ritornare ad un sistema normale ed equilibrato di interazione reciproca. E dovremmo smettere di storpiare i nostri poveri bambini! Prima i genitori trascinano i loro figli al parco giochi, poi li spediscono a scuola e ritornano ammaccati dalle lotte per il comando, invece di socializzare con la collettività. Non è una comunità, ma una battaglia senza fine!

Dobbiamo trasformare la scuola in qualcosa di completamente diverso, in qualcosa di umanistico. Lo stato di sopravvivenza in cui è oggi è veramente doloroso da guardare.

Ma, dato che un’abbondante somma di denaro è stata investita nell’educazione e un grande numero di persone coinvolte hanno un interesse specifico, non sarà facile che rinuncino. E non possono neanche cambiare. Il sistema educativo è il sistema più ossificato che esiste. Gli educatori sono persone che sanno la loro lezione, ma a parte quella, non conoscono altre lezioni. Questi sono i motivi per cui è diventato un vero grande problema.

Il cambiamento deve iniziare dagli insegnanti. Dobbiamo organizzare corsi umanistici e, primo e più importante, corsi integrali obbligatori per il corpo insegnante con l’obiettivo di trasformarli. In parallelo a questo, dovremmo introdurre specialisti della psicologia e educazione integrale nelle scuole che perseguiranno le discussioni con gli studenti.

Inoltre, abbiamo bisogno di introdurre classi per istruttori che siano poco più grandi dei futuri studenti stessi e che susseguentemente possano facilmente entrare in contatto con loro ed esercitare un’influenza positiva. Tutto questo ha bisogno di preparazione. Senza questo la nostra generazione futura diventerà la generazione perduta.

Scuola: Lo specchio dei vizi della Società

Domanda: Quando parliamo di educazione per adulti, c’è il timore di venire accusati di proporre qualcosa di impraticabile, di troppo distaccato dalla realtà.

Risposta: Io non sono d’accordo per niente con te!

Il mondo di oggi e quello che proponiamo noi sono assolutamente opposti. Dobbiamo guardare in faccia la verità! E’ realmente vero. Non ci saranno soluzioni parziali! Io non posso creare una scuola metà umanista e metà egoista, come è quella di oggi.

Quando un bambino va a scuola, potrebbe essere bastonato e derubato; potrebbe essere trasformato in qualsiasi cosa, obbligato a fare qualsiasi cosa, per mezzo della forza, della pressione, dell’influenza e di alcuni valori. Egli è forzato ad essere uguale a tutti gli altri, con i peggiori esempi. Può diventare un fumatore e bere alcolici, senza menzionare la minaccia della droga! La scuola è una scuola di deprivazione, una scuola di vanità! Uno guida la macchina e l’altro ci arriva a piedi.

Tutto il male della società moderna si manifesta nei bambini a scuola nel modo più crudele. Noi dobbiamo lottare contro tutto questo! E’ ora che iniziamo a fare qualcosa. Stiamo parlando dei nostri bambini!

Da quando siamo diventati degli insensibili egoisti, trattiamo i bambini alla stessa maniera, spingendoli a distanza, come a dire: ”Vai nella tua scuola. Loro si occuperanno di te”.

Invece di crescere un bambino come una persona normale e creare le condizioni per il suo futuro, per la società prossima, noi, non solo non creiamo le condizioni per la società, ma non facciamo nemmeno della persona un essere umano.

Non importa quello che sarà. Questo è il motivo per cui non sopportiamo i bambini. Noi esistiamo semplicemente e ci facciamo portare dalla corrente, che ci condurrà ad una grande cascata e cadremo nella voragine.

Si inizia con l’individuo

Domanda: Quando una persona viene ad un corso di educazione integrale, noi incominceremo a raccontare di quanto sia meraviglioso il mondo integrale che stiamo costruendo. Nello stesso tempo, ora vive un mondo orribile, che esercita una pressione su di lei. Dove può trovare una motivazione per continuare questo percorso?

Risposta: Dobbiamo educare le persone e loro costruiranno il loro mondo. Quando vaste moltitudini di persone incominciano a cambiare gradualmente, questo apporterà in modo naturale un cambiamento nelle condizioni della società, nella sua struttura e nell’interazione fra gli adulti. Quando questi “bambini cresciuti” matureranno, tutto cambierà.

Tuttavia, noi dobbiamo iniziare con l’individuo, dato che è proprio lui il centro di tutto. Allora, anche le pubbliche interazioni cambieranno gradualmente. La cura quotidiana, la scuola, la famiglia e le attività dei bambini devono essere collegate, interconnesse per sviluppare una generazione che cambierà il nostro mondo, dato il cambiamento avverrà nel processo di maturazione.

Re-Educare gli Adulti

Domanda: Quale deve essere la struttura dell’ educazione integrale? Come dovremmo iniziare l’educazione di una persona adulta?

Risposta: Certamente saremo impegnati nell’educazione degli adulti, ma dobbiamo comunque porre la massima attenzione all’ educazione dei bambini, poiché cambiare gli adulti è molto difficile. Da una parte, essi sentono l’intera corruzione della società in cui vivono e vorrebbero cambiarla. Tuttavia, cambiare la società vuol dire cambiare la persona. E’ molto difficile cambiare una persona. Occupandoci dei nostri bambini (come qualcosa che è molto importante per noi), saremo in grado di cambiare noi stessi.

Molti di noi sono genitori di qualcuno. Quando ci apprestiamo a costruire una società completamente diversa per i nostri figli, come è stato detto: “Se non per noi, allora per i nostri figli”, e quando ci prendiamo cura della prossima generazione e la educhiamo, incominceremo a ri-educare noi stessi simultaneamente.

Domanda: Questo significa che il corso per adulti deve includere anche un corso per la preparazione di educatori per bambini?

Risposta: Questo è un obbligo! Il corso deve includere il tema dell’interazione tra coniugi, l’interazione di una persona con la società, con il capo, con i dipendenti, e con i bambini, tutto questo insieme all’educazione del bambino. Le persone devono essere collegate con tutti in modo integrale.

Riflessioni sull’Etica

Domanda: Quando un adulto entra nel sistema educativo, la prima cosa con cui si confronta sono le domande sulla morale: “Cosa è giusto e cosa è sbagliato?” Ma, allo stesso tempo, siamo già a conoscenza del fatto che la morale blocca lo sviluppo di una persona.

Risposta: Noi siamo categoricamente contro la morale. Il problema è che la morale presuppone una grande quantità di condizioni diverse che vanno memorizzate e assorbite e quindi l’individuo crea il suo “Io” interiore, impostogli da tutti i limiti della morale stessa; egli diventa “gretto”, “fissato” e “impacchettato”, e interagisce con gli altri nello stesso modo, preciso e corretto. Naturalmente, in questo processo egli costruisce la sua immagine – una “valigia”nera ricoperta d’ acciaio.

Noi siamo assolutamente contro questo. Questa non è libertà. Una persona non può vivere così a lungo e se lo fa perde ogni sensibilità alla percezione, alla sensazione, alla gentilezza e alla comprensione reciproca. Una persona moralmente corretta potrebbe decidere che qualcuno debba essere ucciso e potrebbe farlo facilmente, in quanto questo corrisponderebbe alle regole accettate dal suo ambiente, quelle regole che ha imparato bene. Nella sua essenza questo è fascismo, nazismo, o tutte quelle possibili forme di estremo fanatismo e così via. Queste forme sono opposte all’anarchia.

Qui noi offriamo una linea di mezzo, una condizione mediana tra le due forme estreme. Cioè, la persona deve capire la necessità di ciascuna delle sue regole morali e chiedersi: “corrisponde alla natura, è accettabile nella società di oggi, è correlata alle persone intorno a me?” Noi dobbiamo adattarle in modo tale che il beneficio della società venga sempre prima del beneficio individuale e in aggiunta con la consapevolezza che l’intera società si muove verso una maggiore integrazione , dato che è questo che ci richiede la natura.

Perciò, indubbiamente è necessaria una cornice etica, ma deve essere flessibile ed in continuo sviluppo, sotto il nostro auto-controllo e sotto il controllo della società, senza quelle che chiamiamo “vacche sacre”. Pertanto, non si parla dell’etica offerta dai proponenti dell’ ”addestramento Prussiano”: “Quello che addestriamo in te rimarrà in te tutta la vita”.

Un misero ladro dentro di me

Domanda: Presupponiamo che un adulto rubi qualcosa. L’approccio usuale è quello moralista e intimidatorio: “Tu non ruberai! E’ una cosa cattiva, sarai arrestato”. Come ci rapportiamo a questa situazione in un sistema di educazione integrale ?

Risposta: Organizziamo un processo. L’unica domanda è: “Chi è sotto processo?”

Non dobbiamo certo nascondere il fatto che ciascuno di noi possiede degli impulsi nascosti di rubare. Ognuno di noi ha preso qualcosa, ha rubato qualcosa in qualche posto, ad un certo punto della sua vita. E anche se qualcuno nega, lo fa mentendo a se stesso e agli altri, oppure capita spesso che non se ne è neanche accorto.

“Da dove proviene questa qualità? E’ utile o dannosa? Che cosa significa realmente “rubare”? E’ una qualità mia o di qualcun altro? Forse non appartiene a nessun altro?”. Inizialmente è necessario chiarire tutte queste prime condizioni e valutare da una posizione completamente oggettiva, senza enfatizzare nessuno e niente in maniera astratta. Cosa sono queste categorie di “rubare”, “onestà” e così via?

Poi, analizziamo un caso specifico, senza relazionarlo ad una persona in particolare, poiché potrebbe succedere a tutti. Richiediamo a tutti i partecipanti di immedesimarsi nei panni del colpevole, di sentire attraverso lui, di difenderlo, di accusarlo, e così via.

Tutti noi sperimentiamo questo caso insieme. Queste sono le condizioni che sono state istituite per noi e questo è il perché dobbiamo imparare da questo esempio. Dovremmo essere riconoscenti ai nostri amici per l’azione che sperimentiamo, proprio come se la avessimo compiuta noi.

Dato che siamo tutti interconnessi integralmente in un sistema, in un gruppo, allora ci dovremmo chiedere:”Come abbiamo fatto a portare il nostro amico ad uno tale stato?”. Questo significa che è la società da biasimare. Una persona è il riflesso dell’ambiente in cui vive. Molto probabilmente si arriva alla conclusione che la colpa non è per niente sua! Il problema sta in noi! In altre parole, un’occasione del genere ci aiuta a chiarire molti problemi, a rivedere i nostri valori e le nostre relazioni.

Alla fine arriveremo alla conclusione che non esiste cosa simile ad un’azione individuale sbagliata, o buona, azioni gentili. Tutte sono semplicemente una conseguenza dell’influenza dell’ambiente. Quindi, tutti dovrebbero essere sotto processo.

Se raggiungiamo questa consapevolezza, tutti sentiremo che questo misero ladro vive in ognuno di noi e che si manifesta in alcuni di noi, forse negli individui più sensibili, impressionabili. Riuscite ad immaginare che tipo di campo si apre per i chiarimenti e le analisi?

Tuttavia, dobbiamo uscire da questo stato con una sola conclusione. Tutti sono da colpevolizzare. Se è un gruppo, una società, o una classe in cui tutti sono interconnessi e in fase di un processo di unificazione integrale , tutti sono colpevoli. Non esiste nessuna cosa come uno è migliore o peggiore. Tutti noi insieme siamo migliori o peggiori.

I voti non trovano posto qui. Non potete dare voti in questo tipo di società, in quanto starete valutando la società stessa e non un individuo.

Domanda: Vuol dire che dopo la discussione devo ritornare dove ho rubato, o è sufficiente giungere alla consapevolezza?

Risposta: Tu personalmente non devi fare niente. E’ una decisione di tutti. Devi chiarire tutto nella collettività, forse sarà necessario pagare per gli articoli rubati, allora tutti pagheranno insieme. Se giungiamo alla conclusione che siamo tutti colpevoli per questa azione, ciò significa che siamo tutti responsabili.

Un incidente in strada

Domanda: Supponiamo che assisto ad un atto di bullismo in strada o nella metro. Cosa devo fare? Come devo comportarmi con quello che accade davanti ai miei occhi?

Risposta: Noi stiamo parlando del comportamento in una società integrale, nei gruppi dove studiamo e pratichiamo la parte introduttiva alla relazione integrale. Fuori, in strada, comunque, non lo mostriamo in alcun modo. La gente non ci capirebbe.

Tutto dipende dalla società. Supponiamo che vuoi aiutare una signora anziana che è scivolata sul ghiaccio. Esistono società che ti accuserebbero di aver fatto qualcosa di inappropriato. Anche la stessa signora potrebbe accusarti di volerla usare, di volerla rapinare, o qualcosa del genere.

Ci sono anche società dove un numero di persone sarebbero accorse in suo aiuto, immediatamente. Significa che dipende da dove sta la persona.

Così le tue reazioni in strada non devono essere diverse dalle reazioni di altre persone. Sembrerebbe molto strano altrimenti, e incomprensibile agli altri.

Promuovere l’idea dell’Educazione Integrale

Domanda: Nel processo dell’educazione integrale la persona comincia a cambiare e di conseguenza cambia anche il suo ambiente sociale. Dobbiamo preparare lui o lei sin dall’inizio? Dopotutto, il loro ambiente precedente potrebbe bombardarci di accuse sul fatto che siamo una setta e che corrompiamo la gente.

Risposta: Proprio per questo dobbiamo anticipare i nostri studi pratici con una vasta campagna per divulgare l’idea dell’educazione integrale, una campagna che sarà ed è già basata su informazioni scientifiche, sulle richieste dirette da parte della natura, sull’ambiente circostante e sullo sviluppo della nostra natura interiore. Dopotutto ci stiamo muovendo involontariamente verso una società integrale comunque.

Se non saremo in corrispondenza, le cose si metteranno veramente male. Dobbiamo imparare a essere sincronizzati a questo nuovo quadro “circolare” che la natura sta creando intorno a noi; la natura ci sta guidando in una rete di interazioni molto strette. E’ inutile opporre resistenza.

Per questo motivo dobbiamo spiegare questa idea, questa opinione, questa necessità storica, sociale e personale a tutta l’umanità. E dopo, tutte le nostre altre azioni fluiranno naturalmente da questo e sembreranno corrette. La gente incomincerà a capire quello che stiamo facendo e si sforzerà verso questo.

Se invece mostriamo le nostre azioni senza spiegazione, nessuno le capirà e la gente ci guarderà con ostilità. Ci accuseranno di settarismo, forse di essere degli ingenui, di pensiero utopico, e così via.

Ma, se noi incominciamo a lavorare con i bambini e instilliamo in loro gradualmente elementi umanistici (chiamiamoli così), non credo che avremo problemi con la società o con i loro genitori. E dopo qualche tempo, quando saremo in grado di mostrare dei risultati positivi, potremo allora confidare sull’opinione pubblica. Per questo il terreno più fertile per le nostre attività sono le organizzazioni di minori.

Ma d’altronde è la cosa più difficile da fare, dato che l’accesso ai minori è regolato dallo stato. Il governo ha il diritto di inserire dei programmi diversi nella scuola ed imporli forzatamente ai bambini, qualunque cosa sia auspicabile in sé e non è detto che sia per il meglio dei bambini. E’ molto difficile combattere contro questo sistema conservativo.

Tuttavia, la società sta lottando, sta creando scuole private e metodi di educazione alternativi. Oggigiorno, in molti paesi, un bambino può essere educato a casa, con Internet e dare gli esami a distanza. Questo è già un grande vantaggio. Sarebbe stato impossibile in passato, poiché la legge proibiva l’insegnamento a casa.

In una “Gabbia” con gli studenti

Domanda: All’inizio del 20° secolo, in particolare in Russia, ci fu una vasta campagna per eliminare l’analfabetismo. Quello che ci sembra perfettamente naturale oggi, allora fu ricevuto con ostilità. Molte persone si rifiutarono di mandare i propri figli a scuola e non desideravano imparare neanche per se stessi, considerando la cosa inutile, uno spreco di tempo. Oggi potrebbe nascere una situazione del genere quando offriamo l’educazione integrale, potrebbe essere percepita come una cosa inutile, non necessaria. Come possiamo superare questa resistenza?

Risposta: Io penso che oggigiorno ci sia un grande numero di insegnanti, psicologi e sociologi che comprendono il problema in fermento, ma non sanno come comportarsi. Voglio dire che è necessario incontrarli il più apertamente possibile, con le spiegazioni.

Gli insegnanti si immedesimano con i sentimenti degli studenti, e qualche volta soffrono più di loro. D’altronde, sono costretti a vivere sotto pressione da quei bambini che dirigono il proprio egoismo bestiale e sconfinato contro di loro. Ciascun studente prova ad affermare la propria indipendenza e lotta per la sua auto- affermazione.

Io penso che gli insegnanti e gli educatori abbiano bisogno di addestramento per essere capaci a distinguere nella nuova metodologia almeno qualcosa a proprio beneficio, qualcosa che li metta in grado di lavorare con i bambini, normalmente.

Il lavoro di un insegnante oggi è piuttosto difficile, serio, e io direi anche rischioso. La persona è esposta a tali condizioni, tale pressione moralista, che il lavoro potrebbe essere appellato “dannoso”. Infatti, stare quarantacinque minuti in classe genera molto stress ed una eccessiva tensione sugli insegnanti.

Insieme agli educatori dobbiamo preparare una risorsa metodologica che li aiuterà a comprendere che prima e più importante di tutto, dobbiamo preoccuparci dell’atmosfera nella classe, senza cambiare la classe in sé.

Gli studenti non possono abituarsi ad un discorso d’integralità, perché al momento è impossibile parlare di qualsiasi cosa con chiunque – ci condurrebbe all’urlarci uno contro l’altro, a chiuderci, all’abuso, all’imprecare contro tutto e chissà dove ancora. Adesso almeno, gli insegnanti li tengono seduti, li mantengono fermi in qualche modo e quando è necessario li calmano. Nel frattempo, i pupilli stanno seduti miseramente, ciascuno al suo posto e aspettano solo che tutto questo calvario finisca presto.

C’è bisogno di una transizione lenta, dolce. Io sono convinto che, gradualmente, gli insegnanti saranno d’accordo con noi. Possono già vedere che il sistema corrente non è giusto per la nuova generazione.

Come eliminare i desideri distruttivi

Domanda: Se una persona intraprende la via sbagliata, diciamo che cade nell’alcolismo; allora come regola, egli tocca il fondo; da qui può autodistruggersi, o può avvenire una qualche trasformazione. Essenzialmente, l’intera umanità sta intraprendendo questa via al momento. Il nostro compito nei corsi di educazione integrale servono a fornire uno strumento per evitare che ci autodistruggiamo, che facciamo a pezzi la nostra vita. Può verificarsi una svolta nel mezzo del processo e non solo alla fine?

Risposta: Una delle qualità dell’uomo è l’empatia. Se ad un individuo che sta intraprendendo un percorso vizioso (diciamo abuso di droga), noi mostriamo un altro individuo la cui vita è minacciata dalle stesse droghe, sono convinto che avrebbe un impatto forte sul primo individuo, incurante del fatto che egli voglia smettere o no.

Se noi portassimo la gente in un reparto ospedaliero oncologico, vedrebbero che cosa fa il fumo. Personalmente io fumo, moderatamente nella mia opinione, ma comunque lo faccio. Così sono consapevole del fatto che potrei andare in posto del genere in ogni momento e mi impressionerebbe fortemente. E se mi trovassi in un ambiente che disdegna il fumo ed esprime il suo disprezzo verso i fumatori, avrei naturalmente la sensazione che mi forzerebbe a realizzare il vizio di questa azione.

Ecco perché tutto dipende dalla misura in cui io assorbo dall’ambiente la quantità mancante per la realizzazione del male, qualità che io non posseggo, per aiutarmi ad uscire dallo stato di transizione, dove continuo a trovare piacere, ma non sono ancora arrivato all’autodistruzione completa.

Per questo ho bisogno di un ambiente serio, una comunità, un gruppo, o una classe dove posso studiare. Noi siamo consapevoli del fatto che se l’opinione generale di un gruppo segue certe mode, o aderisce a qualche principio in particolare, tutti gli altri, involontariamente, sono obbligati a seguirlo. L’istinto del “gregge” è innato nelle persone, poiché ci valutiamo solo in relazione agli altri. Non vogliamo essere migliori o peggiori del resto delle persone. Quello che importa alla gente è la loro importanza agli occhi della società, ma che sia negativa o positiva non fa alcuna differenza. Perciò, se noi riusciamo a creare un certo standard sociale tutti saranno obbligati a seguirlo – così noi siamo stati creati.

Biasimare la pubblicità

Domanda: E’d’uso corrente richiedere un mutuo alla banca e poi fermarci a pensare: “Come lo ripagherò?” Ma in verità non c’è niente con cui ripagarlo. Come lo spieghiamo alla gente prima che finiscano in bancarotta o in carcere, che non ne vale la pena?

Risposta: Questo richiede un cambiamento non solo individuale, ma dell’intera società, dell’industria e della nostra visione del mondo. Molto dipende anche dai mezzi di comunicazione e dall’ambiente che ci circonda, cioè, da tutto, dalla cerchia più vicina, all’ambiente circostante generale.

I proprietari dei programmi televisivi pubblicizzano prodotti che le persone pensano di aver bisogno di comprare, la gente compra molti di questi, e lo fanno con un prestito. Oggigiorno, il prestito viene rilasciato a destra e a sinistra, poiché le stesse banche fanno i mutui ed hanno un interesse nella compagnia e finiscono con il reclamare tutti i possedimenti della persona, per ripagare il debito. Questo è tutto un gran meccanismo messo in moto per prosciugare le ultime risorse alle persone.

Se riuscissimo a interrompere questo ciclo e, tramite legislature contro la pubblicità, ripulire i nostri mass media di tutte le pubblicità, vietare tutte le forme pubblicitarie, dove arriveremo? Deve essere compreso che ciò che viene pubblicizzato è deleterio. Una persona in sé sa che quello che vuole non è una necessità; se non ne ha bisogno non c’è motivo di conoscerlo. Dopotutto, è meglio avere poche cose utili piuttosto di averne molte dannose.

Questo è un grosso problema. Spero che la crisi attuale faccia questo lavoro. D’altra parte, le persone saranno libere e avranno una possibilità di pensare a come ogni anno siano costrette a comprare sempre di più per aumentare i prodotti domestici e ad inseguire i profitti.

Il profitto deve essere interno, misurato in un benessere interiore. Io non sarò più agiato se invece di produrre dieci tipi di yogurt oggi, ne produco venti domani. Questo farà solo esasperare il problema e nessuno sente il senso di responsabilità.

Una percezione illimitata d’informazione

Domanda: Quanta informazione è realmente utile ad una persona e quale informazione può recarle danno?

Risposta: Se insegniamo ad una persona una visione corretta del mondo e della natura, essa assorbirà facilmente qualsiasi informazione, poiché sarà in grado di attribuirla al quadro generale e globale del mondo. Di conseguenza non incorrerebbe in nessun problema nel fluire delle informazioni.

Consideriamo il caso che oggi io, dalla mattina alla sera, stia leggendo e consumando veramente una grande quantità di informazioni su diversi temi relativi ai problemi della società moderna, della scienza, della finanza e dei piaceri. Il mio compito principale è quello di integrare tutte quelle informazioni in un quadro integrato del mondo.

Come posso distinguere in tutto questo una manifestazione di una singola legge – l’aspirazione di tutte le possibili forze egoistiche verso l’unificazione in una singola forza altruistica in similitudine alla natura? Come vengono trasformate le società e gli individui di oggi nel loro movimento involontario verso l’ integrazione sotto l’influenza di forze negative, che nel nostro mondo si riferiscono alle crisi? In realtà, le crisi sono una cortesia per noi.

Questa visione del mondo dà l’opportunità di far passare un grande flusso di informazioni attraverso la persona, le quali completano al suo interno questo quadro complessivo che si inserisce nell’ armonia generale.

Questo processo è simile all’ascoltare una sinfonia e avere la sensazione che qualche strumento musicale sia mancante dall’orchestra. Non essendo un esperto, tu senti che manca qualcosa, non ti senti perfettamente a tuo agio, e poi, improvvisamente l’elemento mancante, l’armonia, appare.

Perciò, non ci sono problemi qui. Una persona può veramente essere un’enciclopedia ambulante, essa è capace di assorbire tutte le informazioni che esistono in natura. La cosa più importante è che il tutto venga tessuto in un singolo quadro. E poi, più informazioni riceverà, più interessante diventerà e più facile sarà l’assorbimento. Essa sarà capace di riempire gli spazi vuoti che aveva percepito all’interno di sé come una mancanza, come un’assenza di perfezione.

Giocando alla democrazia

Domanda: Ipotizziamo che ci siano le elezioni in Russia. Mentre sto guardando il telegiornale, arriva la notizia di chi ha vinto, chi ha perso e così via. Come posso fare di questa informazione un’informazione integrale che completa il quadro generale?

Risposta: Il quadro integrale può arrivare alla conclusione che la società è divisa, che non vede il sistema corrotto della democrazia, o la sua assenza (che è essenzialmente la stessa cosa), e non solo in Russia, ma in America e in tutti gli altri paesi.

Se noi non possiamo arrivare ad una comprensione comune di dove siamo e in che direzione dobbiamo dirigerci, allora questo è un esempio lampante della mancanza di connessione tra la gente nella società. Immagina che un gran numero di società sia costretta a vivere in un territorio sotto un unico “tetto”, e che queste società si dividono attualmente in un gran numero di partiti, o organizzazioni di mafia. Ciascuna di loro, naturalmente, vuole aumentare la propria influenza a spese degli altri, per rubare un pezzo della torta comune (non importa per chi o per cosa, se porta bene o male), ma ognuna di esse prende in considerazione solo il proprio interesse.

E questa viene chiamata “democrazia”, quando penso solo a come essere vittorioso e schiacciare tutti gli altri? Tuttavia, è quello che credono tutti. Non sono uniti in un’idea comune, ognuno ha la sua opinione di come guidare. Tuttavia, possono essere capaci di lavorare in armonia. Che tipo di governo potrebbe essere, se è basato ancora una volta sulla lotta? E’ questo ciò che chiamiamo democrazia? Dov’è questa democrazia?

La democrazia può esistere solo quando la gente sarà educata, quando comprenderà il prossimo livello. E il prossimo livello non è quello che può essere visto solo con una via, o un partito diversamente dagli altri; è quello che ci guiderà verso l’unificazione con la natura, verso la società integrale.

L’ordine del giorno di tutti i partiti dovrebbe essere lo studio della società integrale. Dobbiamo condurre la gente verso questo. Allora ci sentiremo confortevoli e raggiungeremo uno stato ottimale nella salute, negli studi, nella vita di famiglia – in tutto, poiché tutto corrisponderà alla natura.

Perciò, siamo d’accordo sul fatto che sia il nostro obiettivo. Ma lo stato attuale è in rovina e tutti lo comprendiamo, più o meno allo stesso modo. Come ci possiamo dirigere verso questo scopo, avvicinarci il più possibile? Quali opportunità, teorie e basi abbiamo per fare questo? Ecco che a questo punto potremo lavorare in maniera costruttiva l’un con l’altro, completarci a vicenda. Potremo discutere, ma il nostro obiettivo diventerà una società integrale e noi lavoreremo solo per questo fine, il raggiungimento di questo scopo.

Se noi non agiremo di conseguenza, osserveremo come tutto distrugge lo stato. Il governo ci mostra un esempio di protezionismo rispetto a tutte le parti della società e rispetto ai governi nella loro relazione.

Monarchia o Democrazia?

Domanda: Le questioni relative alla natura integrale della società o le informazioni sugli eventi attuali possono servire come tema per una discussione nel corso di educazione integrale per adulti?

Risposta: Tutto dipende dal gruppo di persone e dal grado della loro preparazione nella misura in cui la loro comprensione è matura, quanto sono capaci di usare strumenti come l’analisi e la sintesi della loro conoscenza e del loro atteggiamento, e quanto possono essere oggettivi e sapersi elevare sopra se stessi, distanziarsi da se stessi, dal loro interesse personale.

Ma, in generale, dobbiamo analizzare certamente queste questioni. Dobbiamo “sezionare” la democrazia apertamente, davanti a tutti e dimostrare che è una struttura assolutamente egoistica e di cui non possiamo esserne fieri. Una volta, regnava il re e tutti erano sottomessi al volere di una persona, incuranti che fosse folle, o brillante e sensibile, era comunque uno. Ora questa democrazia viene strappata dagli artigli di partiti diversi che vogliono “rodere” tutti gli altri fino alla morte. Questo non è il tipo di governo che dovrebbe esistere. In altre parole, ci sono ovviamente molti problemi.

Una volta, scienziati e filosofi dominavano le persone, o come minimo avevano considerazione e molti servivano i re come consulenti. Un re aveva l’esercito e il denaro, tutto in una mano. Ma aveva alcune persone intelligenti per controllare sia il tesoro che l’esercito. Era molto più semplice e facile, non esisteva l’appropriazione indebita e gli errori erano minimi. Tutto era in una singola coppia di mani, un re non aveva nessuno a cui rubare – tutto gli apparteneva. E per prendere alcune decisioni egli si avvaleva di un paio di consulenti brillanti. Questo è tutto. Naturalmente c’erano delle piccole lotte in retroscena, ma solo in dosi minime. Ecco perché a quel tempo, tutto era più stabile ed è continuato così per secoli; i nostri governi attuali sono proprio all’opposto.

Tutta la nostra libertà, oggigiorno, è la libertà della nostra responsabilità. Complessivamente, comprendere la libertà è un grande problema.

L’anima enigmatica Russa

Domanda: In Russia la distanza tra un’immagine ideale di una bella vita e la realtà è molto grande. Intere masse di gente hanno imparato a credere che esiste qualcosa di bello che è allo stesso tempo irreale e irraggiungibile e poi c’è la vita di tutti i giorni dove “non esiste alcun rifugio contro la sfortuna”. Come possiamo superare il fatto che un Russo non creda che possa vivere meglio di come vive ora?

Risposta: Nel corso di molti secoli, il popolo russo è stato messo sotto pressione, ristretto e schiavizzato e questo destino è stato semplicemente “impresso” in loro. Tutti i capi e i regimi erano preoccupati solo con: come convertire un cittadino normale in uno schiavo anormale. Ecco perché oggi, noi vediamo una società mutilata, un popolo sfortunato con un potenziale straordinario, del tipo che non si trova, forse, in nessun’ altra nazione del mondo. E’ una nazione di possibilità sopraffatte: intelligente e sensibile e, allo stesso tempo, torturata, con le spalle al muro, amareggiata e piena di sfiducia verso tutti.

Quando visito Mosca e guardo le persone, noto che tutti camminano o ricurvi o viceversa si mettono in mostra. Non esiste una persona libera che cammina e non si interessa a quello che le succede attorno.

Voglio dire che questa è una persona veramente posta in estreme e gravi condizioni che le pesano addosso.
D’altra parte, dobbiamo riconoscere che il popolo Russo possiede una percettività eccezionale nella scienza, nella prossimità e nella comprensione del nuovo. A differenza dei Tedeschi o degli Inglesi, i Russi non sono così intransigenti. La capacità di adattarsi e di cambiare è più presente in questo popolo che in altri.

Pertanto, io penso al contrario, cioè che in Russia l’idea dell’educazione integrale, del futuro integrale del mondo, una volta diffusa a largo raggio, sia prontamente accolta e le persone incominceranno ad adattarsi velocemente ad essa. Questo perché sono costantemente in ricerca dell’idea Russa, dell’identità e dell’individualità. Questa “fermentazione”c’è sempre in un individuo, solo che adesso le persone hanno gettato la spugna. Oggi c’è un tratto di nichilismo, ma è solo esternamente, internamente questa richiesta c’è.

Così Sarà

Domanda: Cosa le fa pensare che l’educazione integrale aiuterà le persone ad unirsi correttamente? Sembra quasi impossibile a verificarsi.

Risposta: Io agisco sulla premessa di una cosa sola. La Natura ci spingerà forzatamente verso questo. E con i nostri sforzi noi possiamo realizzarlo, prima che ci siano grandi perdite. Noi auguriamo il bene alla gente e vogliamo che raggiunga lo scopo che la natura ci presenta in maniera gentile. Noi dobbiamo raggiungere questo scopo, non tramite la pressione della natura, non sotto l’influenza di catastrofi ecologiche, guerre mondiali, ma con piccole perdite e magari senza sofferenza. Tutto questo dipende da quanto noi comprendiamo che non c’è altra scelta.

Io credo che questa idea ne uscirà vittoriosa (se posso usare queste grandi parole), proprio perché deriva dalla natura e non dagli uomini. In ogni caso, la natura ci forzerà a realizzare questo. Perciò, dobbiamo usare la nostra intelligenza per addolcire queste forze evolutive che ci spingono in avanti e allora raggiungeremo lo scopo della natura senza scosse. Dopotutto, è meglio fare un atterraggio morbido su una nuova piattaforma integrale di armonia. Spero proprio che sarà così.

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