Desiderio e adesione

Domanda: Nel “Introduzione al libro dello Zohar,” Baal HaSualm dice che le anime “diventeranno degne di ricevere tutta la sua bontà, la gioia e il piacere che c’è nel pensiero della creazione e insieme a questo riceveranno una forte adesione.” Come facciamo ad avere bisogno di bontà e piacere se l’adesione con il Creatore è molto più qualitativa e sublime?

Risposta: Ho i vasi, significa i desideri nel cuore. In questi vasi, io ricevo in ordine di dare e per questo eseguo un’azione di dazione. Solo se il Creatore da’ a me, io do’ a lui.

Ma perché io eseguo l’azione di ricevere in ordine di dare? Perché sento la vergogna, un divario tra me e lui. Questo evoca in me la dazione al fine della dazione e quindi anche di ricevere con lo scopo di dare, in modo da assomigliarmi a lui. Agendo per assomigliarmi a lui, io riempio i miei vasi con il piacere di donare a lui e allo stesso tempo soddisfo la vergogna, il divario tra noi, e quindi ottengo l’adesione.

Due mancanze sono parte di questo processo:

  1. Il Creatore ha creato la mancanza in me per ricevere e godere. Io lo riempio così che Egli riceverà e godrà.
  2. La seconda mancanza è il risultato della vergogna. Io limito me stesso e riempio il mio desiderio con il raggiungimento dell’essenza del Creatore stesso. Sono diventato uguale a lui e ho ottenuto l’adesione.

Il Creatore è raffigurato a me come un Partzuf spirituale che è fatto di un “corpo” e una “testa”. In basso noi diventiamo uguali a lui nel “corpo” nel suo desiderio di portare la bontà agli esseri creati e nel mio desiderio di ricevere piacere. Sopra noi diventiamo uguali nella “testa”, che significa nelle intenzioni. Così l’adesione è in realtà formata sopra.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 28.06.2012, Introduzione al Libro dello Zohar)

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