La crisi rende pazzi i Greci

Nelle notizie (dal Rueters): “Dietro ad ogni suicido nei paesi colpiti dalla crisi, come la Grecia, ci sono altre 20 persone disperate abbastanza da aver provato a porre fine alla propria vita.

E dietro a tali tentativi di suicidio, gli esperti dicono che vi sono migliaia di casi nascosti di malattie mentali, come la depressione, l’abuso di alcool e i disturbi d’ansia, che non fanno mai notizia, ma che hanno dei costi umani elevati e potenzialmente di lunga durata. […]

In Grecia, il tasso di suicidio è già in rapida ascesa, sebbene da un basso punto di partenza. I suicidi sono aumentati del 17% tra il 2007 e il 2009, e del 40% nella prima metà del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010, secondo un rapporto della rivista medica Lancet dell’anno scorso. […]

Il rischio, secondo alcuni esperti di salute pubblica, è che, se e quando i problemi economici della Grecia saranno finiti, un retaggio di malattia mentale potrebbe rimanere in una generazione di persone giovani danneggiate dai troppi anni di vita senza speranza.

‘L’austerità può trasformare una crisi in un’epidemia.’ ha dichiarato David Stuckler, sociologo alla Cambridge University britannica che ha studiato gli impatti sulla salute da parte dei salati tagli al bilancio in Europa mentre la crisi dell’euro barcolla. […]

La disoccupazione giovanile in Grecia è superiore al 50% e l’evidenza dell’alienazione delle persone sta diventando sempre più visibile. […]

Secondo un documento preparato per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2011, le conseguenze economiche dei problemi di salute mentale – principalmente sotto forma di perdita di produttività – sono stimate in media attorno al 3-4% del prodotto interno lordo nei paesi dell’Unione Europea.

E poiché i disturbi mentali iniziano spesso nella giovane età adulta, la perdita di produttività può essere duratura, dicono gli esperti.”

Il mio commento: Non vi sono suicidi in Africa seppure le persone muoiano di fame laggiù; invece, la Scandinavia ha il tasso di suicidi più alto. Ciò suggerisce che l’avere un lavoro o un’entrata non può spiegare la depressione: essa proviene da un vuoto interiore, da un nuovo livello dei desideri rivelati che non possono essere appagati nel nostro mondo. Possono essere soddisfatti solamente con un riempimento corrispondente—la sensazione del prossimo livello dell’esistenza. Il genere umano è in cerca della sapienza Kabbalistica, della conoscenza della vera immagine del mondo nel quale viviamo che ci dà una risposta riguardo al senso della vita, e non vi è guadagno che possa mettere a tacere quel vuoto. E la povertà è solo un catalizzatore.
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