Prima fase completata: la prossima?

Domanda: In Israele, il metodo integrale è già stato implementato, ma in altri luoghi sta solo iniziando a fare il primo passo. Ma per fare questo passo, è necessario un certo coraggio e un certo supporto.

Risposta: Vi è un ambiente particolare qui in Israele. È un’atmosfera completamente diversa, con diverse predisposizioni per tutte le condizioni iniziali. In altri paesi questo processo è più difficile. Penso che dovrebbe seguire il tipo di percorso del Nord America, ad esempio. Proprio ora stanno cominciando ad avvicinarsi alla seconda fase.

La prima fase iniziò con il movimento di protesta Occupy Wall Street. Inoltre, simili movimenti hanno avuto luogo in molte città in America e in Canada. La nostra gente non ha partecipato direttamente alle proteste poiché è inutile scambiare una cosa per un’altra, le rivoluzioni non hanno mai portato altro che sofferenza. Per questo motivo noi siamo andati a questi eventi soltanto per distribuire i nostri materiali.

Inizialmente abbiamo riscontrato delle resistenze, la polizia ci ha trattati con sospetto, e così via. Ma dopo aver saputo che tipo di materiali stavamo diffondendo, hanno smesso di obbiettare. In qualche modo, in molti paesi questo materiale è passato al vaglio delle autorità, della polizia, e ha ricevuto un’approvazione interna, e così non ci hanno più toccato, ci hanno permesso di distribuire le nostre informazione e ci hanno trattato con rispetto.

Questo è la nostra prima tappa completata.

Quasi un anno è passato dall’inizio delle marce di protesta. Ed ora si sta verificando un fenomeno interessante. Visto che stiamo distribuendo costantemente volantini sempre nuovi, le persone vedono che abbiamo materiali molto coerenti. In questi volantini, stiamo iniziando a spiegare gradualmente il metodo integrale: il perché l’unione funzioni. E qui le autorità stanno cominciando a stare al gioco con noi nascostamente. Ed anche gli stessi manifestanti, dal momento che hanno compreso che noi abbiamo una forza interiore, un’idea —qualcosa che a loro manca. Tutto ciò che hanno loro è “noi romperemo le vetrine, ci picchieremo l’un l’altro, toglieremo a qualcuno e daremo agli altri.” Naturalmente, né il governo, né la polizia, e nemmeno quelli a cui verrebbero tolte delle cose sono d’accordo con questo. Noi invece, al contrario, avvicinandoci agli altri ci ritroviamo ad essere richiesti. Loro vogliono usarci per legittimare i loro movimenti e dunque ci invitano. Ciò si traduce in un’interessante simbiosi: sia i manifestanti del movimento sia noi, siamo interessati a dirigere il tutto nel verso giusto.

“Tu hai ragione, non c’è nulla di buono in questo mondo e ogni cosa dovrebbe essere cambiata. L’unica cosa è che abbiamo bisogno di cambiarlo in questo modo. Provalo su te stesso. Hai davvero intenzione di distruggere tutto ciò che esiste oggi? E cosa ci costruirai, invece? Hai dei piani, delle opportunità, e idee? Hai preparato ogni risorsa? No! Ma noi stiamo offrendo una soluzione, e per di più, è una soluzione che non richiede grandi risorse. Ogni cosa dipende soltanto dai nostri desideri, e saremo in grado di raggiungere questo.”

Oggi siamo invitati a tutti i tipi di forum, dove si esprimono varie opinioni. Siamo davvero richiesti ora. Per molto tempo non abbiamo cercato il contatto esterno poiché tutti provavano a coinvolgerci e a conformarci a loro non appena percepivano che vi è una qualche forza in più. Ma non è più così oggi, ora comprendono, alla peggio, di aver bisogno di essere al nostro pari. Stiamo gradualmente entrando in questo processo, seppure continuiamo ad essere noi stessi.

Ed ora, sta iniziando una nuova fase, e purtroppo, a questo proposito, il Nord America sta rimanendo indietro: vi è una carenza di insegnanti di educazione integrale. Dobbiamo preparare gli insegnanti e gli educatori molto in fretta, in tempi rapidi, invece che dare alle persone volantini, offrire loro lezioni e spiegazioni. Questa è la fase successiva.
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(Da una “Conversazione sull’Educazione Integrale” 20.05.2012)

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