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Sofferenze innecessarie

Alcune persone pensano che il Creatore possa essere raggiunto torturandosi, soffrendo. Ma il Creatore non ha bisogno delle nostre sofferenze. Lui non ci invia le sofferenze. Noi le sentiamo perché in accordo con la natura della creazione, la Luce e il desiderio sono opposti uno con l’altro. E rivelando quest’opposizione, una persona deve realizzare che questo sentimento è dato unicamente per essere superato. È solamente un segnale che ci permette di sentire l’opposizione e la separazione dal Creatore.

Prima di tutto dovremmo essere felici di avere questo segnale, e spostarci da questo sentimento amaro il più presto possibile. Dopo tutto, volontariamente o meno, consciamente o inconsciamente, attraverso questa sensazione spiacevole incolpiamo il Creatore, la fonte di tutto quello che ci sta accadendo. E perciò io trovo me stesso opposto e separato da Lui, e questo è chiamato un peccatore.

Io devo lottare solamente per sentimenti più leggeri, per avvicinarmi al Creatore. La ricerca della sofferenza da parte delle persone deriva dall’orgoglio. Dopo tutto, si pensa di dover essere ricompensati, pagati e tolti dalle sofferenze. Questo viene da un fraintendimento dell’intero sistema della realtà.

Il Creatore è chiamato bene che fa del bene, e Lui desidera dare del bene. Lo scopo della creazione è di ricevere piacere, e il Creatore ha creato le creature per poter deliziarle. E se in un determinato momento senti dei momenti sgradevoli, dovresti usare questi sentimenti per spostarti in avanti e giustificare il Creatore rimanendo in uno stato assolutamente buono.

Non possiamo baciare e amare il bastone che ci colpisce; è una delusione e ipocrisia. Se una persona lavora correttamente, si alza con l’aiuto dell’ambiente e una nuova scala di valori poiché apprezza la qualità di dazione ogni volta sempre di più. Usa ogni momento; quando c’è un’opportunità di elevarsi, vede che ancora non ha raggiunto la piena sensazione di perfezione; è imprigionato nella dazione del Creatore che è assolutamente buono. Non si calma nemmeno un momento perché il suo scopo è quello di dare piacere al padre senza preoccuparsi delle proprie sensazioni, gradevoli e sgradevoli. Continua ad avanzare usando queste buone e cattive impressioni per trovare quello che può essere migliorato per raggiungere la dazione.

Perciò la persona continua a muoversi, elevandosi oltre l’oscurità e sconforto ogni volta che accade. Dopo tutto, puntano alla sua lontananza e mancanza del Creatore. Perciò è grato per tutte queste scoperte; questi sono peccatori rivelati in sé, che possono superare e sollevarsi verso l’adesione con il Creatore.

E poi, tutto questo male rivelato diventerà una benedizione, un regalo. Darà il benvenuto all’oscurità con gioia preparando sé stesso per questo in anticipo in un ambiente adeguato. Ogni momento che verrà rivelata l’oscurità nei suoi sensi e nella sua mente, lui cercherà ciò che ancora non è corretto.

Lui non cerca la sofferenza; cerca i dettagli neri nella propria percezione per poter correggerli. Dopo tutto, lui si è preparato in anticipo per correggersi e non soffre invano, sarebbe semplicemente sciocco.

Qui c’è un calcolo completamente diverso riguardo a tutti gli eventi che accadono a un uomo nel mondo. Lui vede tutto come un mezzo per elevarsi oltre i disturbi e cercare di fondersi con il Creatore. Significa che sta salendo la montagna del Creatore. Durante tutto il suo viaggio lui è diffidente di qualsiasi sentimento sgradevole più lungo di un momento, e poi lo supera dovuto all’alta importanza. Dopo tutto, la persona li riceve come un segnale o un trampolino per l’elevazione, un’opportunità per giustificare il Creatore, di elevarsi da questo sentimento verso la dazione. E questo dipende dall’importanza del traguardo e la grandezza del Creatore. Allora lui apprezzerà molto i mezzi, che si sono rivelati a lui in maniera opposta, negativa, dandogli l’opportunità di costruire sé stesso.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 11.06.2012, Gli scritti di Baal HaSulam, lettera 8)

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Una famiglia armoniosa in una società egoista

Domanda: Come è possibile in una società egoista, cambiare il sistema delle relazioni economiche domestiche di una famiglia in un sistema di relazioni integrali? In che modo è possibile guardare questa situazione?

Risposta: Se la società rimane individualista, poi l’individualismo sotto l’influenza del sistema di formazione e di educazione integrale cambierà; percepirà il mondo in un modo nuovo. Quindi, in che modo una persona potrà cambiare il suo piccolo mondo?

Penso che le persone come in una famiglia inizieranno a relazionarsi con tutto ciò che fanno, interagendo tra di loro e scambiando informazioni riguardo la loro piccola casa mutua dal punto di vista del consumo economico corretto. Questo significa che avranno tutto il necessario per la vita. E tutto il resto, la sensazione di appagamento, armonia, felicità, ricchezza, tutto ciò che una persona vuole, verrà loro specificamente dal sentimento della loro relazione armoniosa con il mondo.

Naturalmente, insieme a questo, l’influenza del mondo egoistico non armonico gli si affaccerà, ma essi saranno in realtà, in ogni caso, internamente pieni di felicità e di armonia che acquisiranno costantemente per se stessi.

L’economia domestica cambierà. Di necessità, le persone saranno soddisfatte con del cibo semplice, vestiti semplici, mobili semplici e così via. La ricerca del piacere ha superato i confini degli interessi corporei, perciò questi bisogni non verranno trovati a livello dell’auto moderazione, ma in un livello naturale, necessario e corretto per l’esistenza.

La stessa cosa riguarda anche il livello del reddito. Quando una persona capisce che non ha nessuna richiesta speciale, quando guarda al mondo in questo modo, allora di certo, tutto sarà semplicemente facile e gratuito.

Inoltre, il bisogno naturale delle persone di comunicare sarà al livello dell’ambiente, che gli riunirà secondo la loro struttura, in accordo all’integralità. In questo modo, questi gruppi e queste società si svilupperanno.
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(Da una conversazione sull’educazione integrale, 21.05.2012)

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