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Workshop Mondiale – 10.06.2012

Workshop Mondiale
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Siamo perduti? No!

Domanda: Una parte della popolazione beve, altri sono dipendenti dalla droga, ci sono fanatici, alcuni non vedono altro che le loro idee, altri provano rabbia e paura, altri pensano solo al sesso, altri sono ammalati e pensano solo alla loro salute ed alcuni sono completamente soggiogati dai soldi o dal potere. Comunque ci sono poche, rare eccezioni, che si concentrano su quello che è fuori di loro e hanno l’intenzione di far bene. La vita si fonda su questi pochi.

Prova a dire a chi si preoccupa solo della sua salute o del sesso di pensare riguardo al mondo. Sai che cosa risponderebbe? Prova e vedrai.

L’umanità è ad un punto di svolta. O si estinguerà o inizierà a correggere gradualmente questa situazione. Entro breve passerà il punto di non ritorno. Noi possiamo solo mandare alla terra ed all’umanità il nostro amore ed i nostri desideri per la salute. Nulla di più?

Risposta: Non stai tenendo conto di due cose:

  1. Il mondo è governato da una forza superiore secondo il suo piano e Traguardo, noi possiamo influire su questa forza. Ci porta al traguardo, alla nostra correzione, all’equivalenza della forma con essa, o tramite la sofferenza o in modo consapevole, attraverso il bene, secondo il nostro comportamento.
  2. Secondo il nostro comportamento, noi, l’1%, abbiamo un’influenza che si moltiplica molte volte di più rispetto a quella negativa delle masse, del 99%. Ovviamente sotto la condizione che agiamo correttamente cooperando.

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.06.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 113 “Le Diciotto Benedizioni
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Il Libro dello Zohar, Bereshit Bet (Genesi 2), Pagina 13, “Sette Sezioni Superiori e Inferiori della Terra”,
Punto 38, Lezione 117
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Baal HaSulam, TES, Parte 2, Capitolo 2, Punto 5, Ohr Pnimi, Punto 60, Lezione 9
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KFS, Articolo “L’Arvut” (La Mutua Garanzia), Pagina 256, Punto 24, Lezione 8
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L’uomo che scrive

La “settimana del Libro” di Israele incomincerà presto ed alcuni la chiamano “la festa del libro Ebraico”.

In linea di principio, un libro è una fonte di rivelazione della stessa essenza umana. E’ qui che si trova la principale differenza tra un essere umano ed una bestia; ad un certo punto della nostra evoluzione, l’uomo ha iniziato a scrivere. Sebbene all’inizio abbiamo incominciato con l’incisione delle pietre ed in seguito con la scrittura sulla carta, in un modo o nell’altro, si trattava sempre di un essere umano. Gli animali si trasmettono molte informazioni tra loro, ma non dispongono di alcuna forma scritta per far sì che questa trasmissione raggiunga le generazioni successive.

Grazie all’abilità dell’uomo di scrivere, egli ha saputo superare le distanze, il movimento e ha trasceso l’asse temporale e le tre assi spaziali, e ha vinto il controllo della natura sul suo corpo. Imparando a scrivere, è come se uscissi dal mio corpo poiché i miei scritti raggiungono coloro che di fatto non potrei mai incontrare. Questa è l’essenza dell’essere umano.

E le radici vanno molto in profondità. In passato, i libri erano rotoli di pergamena, oggi, nel mondo moderno, resiste ancora una forma diversa da quella elettronica. Sebbene sia più conveniente leggere dallo schermo di un computer ed in molti si sono abituati a farlo, io sono comunque convinto che i fogli di carta di un libro non spariranno così in fretta.

Abbiamo delle sensazioni guardando delle immagini: una scena ci può commuovere o suscitarci qualcosa, ma un testo scritto ci fa comprendere un concetto. La saggezza passa attraverso le lettere e le sensazioni attraverso le immagini.

Perciò, vale la pena pubblicare libri in tutte le forme. Tutti li possono distribuire non importa essere degli esperti oppure no. Ogni gruppo ha la possibilità di partecipare alla correzione del mondo attraverso delle azioni fisiche e di “guadagnarsi” una ricompensa spirituale.

Poiché il nostro mondo rappresenta l’ultimo gradino, quello speciale, nella scala dei mondi, qui possiamo esercitarci fisicamente e ricevere poi la ricompensa spirituale. Abbracciando gli amici nonostante l’odio che sentiamo, io continuo a richiamare la Luce che Corregge. Quindi, dall’intenzione egoistica di Lo Lishma (non per amore Suo), ci spostiamo verso l’intenzione di donare Lishma (per amor Suo), dall’inclinazione al male all’inclinazione al bene. La Luce arriva come reazione alle mie azioni fisiche e cambia il mio desiderio. Tutto questo non avviene nei mondi spirituali. Dobbiamo solo imparare come comportarci.

Allo stesso modo, con la divulgazione dei libri, di fatto sto donando. Senza neanche sapere come, attraverso il mio comportamento, apro la strada alla Luce, che poi passa agli uomini attraverso di me. Dunque io divento una specie di tubo dal quale passa la Luce. Cosa può esserci di meglio? Questa è in sostanza tutta la nostra missione: far circolare la Luce del Creatore nel mondo. Si tratta dunque di un’azione che appartiene al metodo Kabbalistico, e non c’è niente di più vantaggioso per una persona che seguire esattamente questa strada, direttamente.
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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 31.05.2012“ L’Arvut (La Garanzia Mutua)

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L’evoluzione si basa sulla cooperazione e non sulla competizione

Opinione (Martin A. Nowak, Professore di Biologia e Matematica all’ Università di Harvard e Direttore del Programma per le Dinamiche Evolutive di Harvard): “Martin Nowak, uno degli esperti mondiali sull’evoluzione e sulla teoria del gioco…riprende i concetti più importanti della teoria evolutiva per spiegare la ragione per cui la cooperazione, e non la competizione, é sempre stata la chiave dell’evoluzione della complessità. Ci offre una spiegazione nuova sull’origine della vita e una teoria nuova sulle origini del linguaggio, la seconda più grande rivoluzione dell’informazione nella biologia, dopo la comparsa dei geni.”

Il mio commento: Recentemente, c’è stato un aumento della produzione scientifica da parte di varie nazioni e in diverse aree di competenza che si occupano della revisione della forza che guida l’evoluzione, e sulla sua originale direzione verso la complessità di un solo insieme. Solo oggi, quando ci raggiunge questa totalità, noi, l’umanità, la civiltà, iniziamo a prestarle attenzione perché prima non eravamo capaci di percepire il mondo come un solo insieme indivisibile.
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