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Ai Confini dell’umanità

Il film”Non c’è Futuro”

“Non c’è futuro” (There is no Tomorrow” ndt) è un film di mezzora riguardante l’esaurimento delle risorse naturali e l’energia, che spiega anche come sia impossibile una vita senza limiti in un pianeta limitato. Ispirato alle caricature capitaliste degli anni ’40, il film è un introduzione agli odierni dilemmi sull’energia.

Il mio commento: Il nostro problema è che se anche il messaggio di questo film è vero, non rappresenta tutta la verità. La natura ha il suo piano secondo cui ci sviluppa, e questo non perché viviamo in modo modesto ma affinché noi comprendiamo il significato della nostra vita. E così il nostro vagare senza fine in ricerca del modo corretto di vivere sulla terra ci ha portato ad una crisi generale, ad una crisi che comprende tutti gli aspetti della nostra vita, anche se potessimo moltiplicarci oltre alla capacità della terra.

La crisi è dentro di noi perché ci siamo sviluppati sino a raggiungere l’interrogativo riguardo al significato della vita, e questo non si trova nella nostra esistenza corrente! Tutti i problemi che incontriamo, in tutto quello che facciamo, sono chiamati la “crisi generale”, è la crisi di noi stessi, di come consumiamo noi stessi e la natura, del vivere per “la vita”.

La Natura ci spinge fuori dalla crisi per “accendere il nostro cervello, così che possiamo pensare riguardo a questo e possiamo scoprire il nostro prossimo livello di sviluppo, in un’altra dimensione, nell’attributo della dazione, al di sopra dei nostri sentimenti e pensieri attuali. Scopriremo un altro spazio al posto della terra e dei nostri corpi, che sono percepiti nell’attributo del ricevere (l’ego); scopriremo un campo di forze della dazione, la dimensione dello stato quantico!
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Il Congresso non finisce mai

Domanda: Come si mantiene lo stato permanente del congresso da ora in avanti?

Risposta: Un congresso è un balzo attraverso l’unione. Se abbiamo questo tipo di esercizi solamente una volta alla settimana in workshop intensivi chiamati “riunione degli amici”, potremmo non avere bisogno di grandi congressi per poter avanzare. Ci solleveremo da una settimana all’altra preparandoci da un meeting all’altro.

Tutto dipende dalla preparazione, che determina il livello di unione che saremmo capaci di ottenere nel workshop. Abbiamo bisogno di un grande desiderio, il riconoscimento dell’importanza del traguardo e l’unicità di tale meeting come un’azione speciale, come l’unico metodo per mezzo del quale possiamo creare un posto per la rivelazione del Creatore.

Da una settimana all’altra vivremo con il sentimento della riunione degli amici che si avvicina e il desiderio della lezione giorno dopo giorno. Prima della lezione possiamo sentirci come ci sentiamo prima di un workshop. La lezione può essere ugualmente intensa, perché durante la lezione parliamo dello stesso lavoro interiore ma con parole diverse. Nel complesso, stiamo parlando dello stesso tema – la rivelazione del Creatore agli esseri creati, dove ha luogo e sotto quali condizioni.

Tutte le nostre azioni collettive dovrebbero essere viste in questa prospettiva, non importa cosa facciamo. Tutto dipende da quanto una persona apprezzi ogni opportunità che gli viene offerta. Quindi, non dovremmo aspettare i congressi se non ci prepariamo da una lezione all’altra, da una riunione degli amici all’altra e da un congresso all’altro.

Altrimenti, un grande congresso in sé non sarà di molto aiuto – farà venir fuori un risveglio temporaneo, ma non un’ascesa. Se la persona non arriva con l’impressione previa, non avrà garantita l’ascesa, l’avanzamento e una maggiore connessione. È così perché non ha preparato sé stesso per questo, non ha desiderato questo ardentemente e non ha la mancanza di questo. Sarà impressionato semplicemente da altre cose, ma non otterrà un riempimento specifico.

Ne risulta che ci sentiamo estasiati da un congresso all’altro ma poi cadiamo ancora. Questa esaltazione dovrebbe essere prima del congresso, e durante il congresso ci dovrebbe essere un livello superiore. In questo congresso ci siamo riusciti fino a un certo punto. Dopo essere saliti al livello seguente e aver sentito di essere in uno stato di discesa, di disappunto e di confusione, avremmo dovuto iniziare a prepararci per il prossimo meeting, o per un grande congresso.

Tutto è determinato dalla preparazione. Non ci dovrebbe essere del “tempo morto” nel quale semplicemente ci sediamo ad aspettare. Io devo incrementare la deficienza dentro di me o  riempirla attraverso la connessione.
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(Tratto dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 17.05.2012, “Conversazione dopo il Congresso”)

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Diversi scenari possibili per il destino dell’Europa

Opinione (Radoslaw Sikorski, ministro degli affari esteri della Polonia): “Il primo è la disintegrazione. Se gli effetti della Banca Centrale Europea rilevanti per il settore bancario si esauriscono e si approfondisce la crisi finanziaria, il rischio di crollo dell’eurozona diventerebbe reale – e se dovesse disintegrarsi o ridursi, il mercato unico sarebbe difficile da salvare. …

“Un’ UE in cui le istituzioni comunitarie si atrofizzassero rapidamente scivolerebbe nella geopolitica irrilevante. Il vuoto sarebbe riempito da una Russia risorgente e una Cina assertiva.

“Il secondo scenario e più plausibile è quello della deriva. L’Unione Europea mantiene la sua forma attuale. Gli Stati membri prendono decenni per riparare le loro finanze pubbliche. Aggrappandosi all’attuale tenore di vita da imponenti barriere esterne, ma senza riuscire a ritrovare la competitività globale. … L’Europa diventerebbe un continente dalle dimensioni di Monaco – una ricca pensione con poche attrazioni turistiche.

“Il terzo scenario, proposto a volte come alternativa ai primi due, è l’imposizione del federalismo utopico: uno stato unitario sovranazionale con un governo centrale e unico Parlamento.

“C’è anche una quarta possibilità – proposta della Polonia – di un’Unione politica permanente che conserva i poteri nazionali in molte aree. … In un’ Europa federale, ma non centralizzata, le questioni della cultura, della religione, dello stile di vita e dei principali tassi fiscali sarebbero rimasti nella competenza degli Stati membri.”

Il mio commento: Il percorso della sofferenza o della Luce dipende dalla nostra scelta, ma ancora come il risultato dei processi di pace o di guerra, tutto ciò porta all’unità in una singola struttura, l’umanità unificata, con un unico governo spirituale che porterà ognuno nella piena conformità con la natura — il Creatore.
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