L’uomo dell’universo

Domanda: Supponiamo di avere un gruppo di studio integrale, che ha bisogno di una guida, che gli sia detto con che cosa ha da fare, che processi attraverserà. Con che cosa dovremmo iniziare?

Risposta: Per i nuovi membri ci saranno delle conversazioni sul mondo, sul nuovo andamento, sull’evoluzione basata nell’ego, ecc. Prima dobbiamo prepararci una base teorica della prospettiva pratica della storia umana, della società, e di noi stessi. La persona è portata gradualmente alla domanda “che cosa c’è dopo?”. Supponiamo di aver esplorato il mondo moderno, il nostro sviluppo, lo sviluppo dell’uomo e della natura, e dove ci sta portando. Non vediamo nemmeno la mancanza del libero arbitrio, le dinamiche del nostro sviluppo, e il collasso dell’ego come motore, come la fonte della nostra vita e del nostro avanzamento. Arriviamo a una crisi, che cosa c’è dopo?

Dopo, senz’altro ci sono altri traguardi nella natura. Siamo adesso a tale intersezione nella quale dobbiamo cambiare completamente la nostra attitudine verso il mondo poiché l’ego con il quale siamo cresciuti ha smesso di funzionare all’improvviso.

E quindi, dove ci sta conducendo? Ci sta portando alla sua negazione. Vediamo questo in tutti i problemi, nella depressione, droghe, terrorismo e perfino nelle crisi familiari e nella società. La cosa principale che ci disturba di più è la crisi economica, perché noi, come bestie, dobbiamo mangiare e provvedere ai bisogni basici. Qui ci troviamo in uno stato nel quale non potremmo coprire i bisogni basici, specialmente nel mondo che abbiamo creato intorno a noi, un mondo che è un’enorme giungla urbana, nella quale dobbiamo fare qualche cosa per poter avere quello di cui abbiamo bisogno.

È molto facile distruggere questo tipo di mondo. È talmente sensibile all’inabilità di adattarsi che milioni di persone si potrebbero trovare senza cibo, acqua, rifornimento di energia e altre risorse. Non possiamo nemmeno immaginare quanto sia delicato e fragile il mondo che abbiamo creato, e se qualcosa non va bene, anche un poco, collasserà come un castello di carte. Tutto quanto collassa, e che succede con noi?

Come risultato del nostro sviluppo, abbiamo portato noi stessi a questo stato instabile. Potete immaginare città con 20 milioni di abitanti, ma anche con 2 milioni di abitanti, che cosa succederà quando queste persone non avranno cibo, elettricità, acqua e sistema di liquame?! Questa è la fine!

C’è bisogno di cooperazione reciproca tra le nazioni, senza la quale non ce la possiamo fare. Nessuna nazione può più coprire i propri bisogni da sola. E quindi vediamo che il mondo è molto fragile e insicuro. Stiamo mostrando questo alle persone, spiegando la tendenza generale e come la natura e l’ego ci hanno portato a questo punto, per farci sollevare oltre l’ego, perché nello stato presente non possiamo adattarci alla natura globale integrale. Come possiamo essere connessi reciprocamente a essa, cioè, essere inclusi nella sua integralità, nella sua sfera, in armonia, con il nostro ego?

È per questo che abbiamo bisogno di una guida per mezzo della quale potremo mostrare alle persone che c’è un altro modo di sviluppo. Quando cambieremo psicologicamente noi stessi e le persone, vedremo il mondo non da una prospettiva egoista, ma da una prospettiva integrale altruista. Saremo capaci di creare una società totalmente diversa che sarà in armonia con tutte le leggi naturali. E poi, non avendo altra scelta, una persona, la famiglia, la società, lo stato, la civilizzazione e tutta l’umanità arriveranno a tale armonia con la natura che recupereremo tutto il fragile equilibrio nella terra, interiormente, ed esteriormente, con il resto della natura. Questo è possibile unicamente se la persona cambia se stessa da individualista a persona dell’universo. Questo è quello che dobbiamo portare alle persone.

Adesso vediamo come si può fare questo: Possiamo lasciare la prospettiva individualista ed egoista del mondo? Possiamo cambiare gli occhiali egoisti con delle lenti altruiste? Che cosa guadagnerò da questo? In altre parole, devo avere cura di tutti. È possibile? Non dovrei prendermi in considerazione, è possibile? Devo “lasciare” completamente me stesso? Cosa succede della mia famiglia, dei miei parenti? Come posso ottenere la cooperazione reciproca con altri in modo di formare una società unificata?

Che cosa significa unificata? È quando ognuno di noi non sente se stesso, ma solo la società, come le formiche, che comprendono solo la loro cooperazione. Nessuna di loro ha un ruolo separato, un traguardo separato, misura o priorità, ma tutte sono operate da una mente collettiva, un programma, e portano avanti meticolosamente tutti gli ordini del programma. È possibile? È qui che ci conduce la natura. A tale livello arriveremo a una completa armonia con essa.

Che cosa guadagniamo da questo? Anche se può sembrare fantasia, stiamo guadagnando il senso dell’eternità, il sentimento dell’infinito, perché tutti i nostri pensieri adesso sono nell’ego limitato, mentre qui ci muoviamo verso un sentimento diverso, fuori da noi. Allora la persona non sente più il proprio corpo bestiale, sollevandosi al prossimo livello, alla prossima dimensione chiamata “uomo”, che non aveva sentito prima. Non è più nel suo “animale” ma si alza a un livello superiore. Fino ad ora siamo infatti animali più sviluppati.
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(Tratto da “Una conversazione sull’educazione integrale”n.17, 28.02.2012)

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