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Unione sopra e sotto

Domanda: Abbiamo bisogno di essere impregnati di desiderio dal gruppo, ma anche dalle masse. Qual è la differenza?

Risposta: C’è il nostro gruppo, Bnei Baruch (BB), e ci sono le nazioni del mondo. Anche se un’unità (∑) delle nazioni si eleverà in futuro, sarà capace solamente di generare un pianto diretto verso l’alto. La loro unione è buona per unirsi alla nostra unione. E la nostra unione, in cambio, si unirà con l’Uno (1).

Perciò, c’è l’unificazione delle nazioni, l’unificazione tra di noi, e  l’unificazione delle nazioni con noi, dove le masse vengono incluse in noi come le sette Sefirot basse di Bina. È necessario avere un’unione interiore sotto e unione interiore sopra, e allora ci uniremo tutti quanti e ci fonderemo con il Creatore come un tutt’uno.

In questa maniera, noi, come le tre Sefirot superiori di Bina (GAR de Bina), dovremmo provvedere alla correzione delle sue sette Sefirot inferiori (ZAT de Bina).

Domanda: Allora ci sono due livelli di correzione? Noi ci uniamo per il bene della dazione, mentre le masse devono correggere l’egoismo nel livello materiale?

Risposta: Noi non correggiamo niente là tra le nazioni. Noi ci connettiamo con le persone e prendiamo il loro desiderio, che ci aiuta a unirci in maniera ancora più stretta e a stabilire una connessione con la forza superiore, con la Luce. E la Luce agisce in loro attraverso noi.

Alla fine, siamo noi che stiamo portando avanti il lavoro, e non le masse. Senza essere capaci di farlo da soli, loro ci danno la forza per la correzione, e non più di questo. È vero che anche loro hanno bisogno di cercare di unirsi; tuttavia, nessuno è capace di vera unità, nemmeno noi. Soltanto la Luce la realizza. Ed è per questo che la cosa più importante per loro è di comprendere che senza l’unità tra di loro, non ci sarà una buona vita. E noi prenderemo questa richiesta, noi penetreremo e assorbiremo la profondità del dolore amaro e lo trasformeremo in una preghiera.
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(Tratto dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’ 08.04.2012, Gli scritti di Rabash)

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Un Workshop senza fine

Domanda: Al workshop, sentivo l’interazione tra le parti maschili e femminili. Questa è stata una sensazione assolutamente straordinaria! Ora occorre un’ intensificazione per amplificarla non dieci volte, ma cento volte di più. Come possiamo ottenere questa aggiunta, questa intensificazione? Cosa dovrebbe essere fatto e da chi, adesso o al prossimo workshop?

Risposta: Un workshop non dovrebbe finire mai. Un workshop è un piccolo, intermedio trampolino di lancio al grado successivo. Noi non dovremmo dimenticare questo stato, ma tenerlo dentro di noi. Se dovessimo andar fuori o sederci a mangiare, dovremmo mantenere lo stesso stato come ora.

Il pasto dovrebbe procedere con calma. Non disturbare una persona seduta accanto a te con questioni estranee. Dovrebbe esserci solo una minima discussione.

Non sto dicendo che dovresti ritirarti in te stesso, in alcun modo. Ma ogni persona dovrebbe sentire che ha tempo per i pensieri e i sentimenti. E la cosa più importante è quella di preservare ciò che abbiamo sentito proprio ora. Questo è lo stato che abbiamo bisogno di mantenere.

E dopo un pasto, cerchiamo di preservare questo stato ancora di più, perché qualsiasi disturbo che succede qua e là, ha bisogno di essere collegato verso il rafforzamento della nostra sensazione presente.

Tutto deve passare agevolmente da uno all’altro. Praticamente l’intero congresso è una singola azione. In principio, tutto questo dovrebbe essere accompagnato da movimenti consolidati di costante ascesa.

Vi chiedo di non perdere quello che abbiamo ricevuto, ma di raccoglierlo poco a poco, come un bambino accumula le conoscenze e le competenze e diventa grande. Ecco perché tutti i disturbi dovrebbero essere attribuiti immediatamente al movimento successivo. Così vedrete come essi diventeranno fecondi. È grazie a loro che noi avanzeremo. È scritto che l’egoismo è “un aiuto contro di noi”. Esso è contro, ma a tutti gli effetti è un aiuto.
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(Dal Congresso di Vilnius del 24.03.2012, Workshop 2)

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Lezione dal Brasile – 04.05.2012

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All’Europa spetta una forte caduta del livello di vita

Opinione (P. Koppel, lo stratega della banca SEB): La crisi del debito non si è conclusa e nei prossimi anni all’Europa spetta una forte caduta degli standard di vita, che è la conseguenza della politica economica senza responsabilità, durata per tanti anni.

Parlare del risveglio verso la vita dopo la crisi non si può, in quanto la crisi ancora non è passata. Se una frattura alla mano si cura con gli antidolorifici questo non significa che il dolore sparito, o che sia il segno della ricrescita dell’osso. Il centro della crisi mondiale, come prima , si trova in Europa.

Il mio commento: La crisi del debito non è passata, perché prima deve toccare tutto il mondo, essere conosciuta da noi, come una fine di tutto il rapporto egoistico con il mondo, e solo allora sarà pronto a cedere, in misura della correzione della nostra natura – dall’odio all’amore. Quindi davanti ci sono tanti diversi stati non confortevoli, e ad attraversarli in maniera veloce e facile ci aiuterà la scienza della kabbalah.
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