Comprensione mutua dietro le barriere linguistiche

Domanda: In una delle cittadine abbiamo trovato una situazione dove la metà della popolazione parlava russo e l’altra metà conosceva solo la lingua locale. Che linguaggio dovrebbe essere usato per insegnare il metodo dell’educazione integrale? Dovremmo separare le persone su base linguistica o metterle insieme?

Risposta: Forse questa può essere una situazione tipo. Separare le persone è assolutamente cattivo, ma è assolutamente necessario per imparare il materiale. Se il metodo integrale è presentato in formato video, allora possiamo offrire dei sottotitoli. La lingua principale e più comune è il russo, con sottotitoli nella parte inferiore.

Ma in nessuna maniera dovremmo separare le persone; dovremmo continuare gli studi insieme in due lingue. Tutti dovremmo parlare nella lingua in cui siamo più confortevoli, mentre, al tempo stesso dovremmo provare a neutralizzare le barriere linguistiche. In altre parole ignorarlo, cercare di capirsi e avere il maggior contatto possibile tra le persone. L’atmosfera dovrebbe essere benevola e assolutamente egualitaria.

Risposta: Considerando che la conoscenza è secondaria ai processi integrali, non importa quanto bene parla una persona. La cosa più importante è il sentimento di unione.

Risposta: Il fatto è che una persona ha bisogno di realizzare che il processo, essendo offerto, è necessario perché altrimenti non potremmo oltrepassare la crisi. Di conseguenza, noi abbiamo bisogno costantemente di convincerlo che non esiste un altro metodo per risolvere la crisi. Per questo, lui ha bisogno di assimilare e assorbire certe conoscenze riguardo sé stesso. Quindi abbiamo bisogno di riempirlo con certi fatti basilari.
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(Da Kab.TV “La città sperimentale: Formazione” 3.03.2012)

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