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Lezioni in Cile – 01.05.2012

Raggiungendo la Connessione Interna
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Le tre identità dell’educatore

Domanda: Come possiamo noi e il mondo intero conoscere la rete inseparabile che ci collega?

Risposta: Per poter farlo, noi rafforziamo la nostra connessione con le persone, con il mondo. Questa ricognizione passerà a loro attraverso di noi. Conoscere il sistema generale significa conoscere la connessione tra tutte le sue parti, e questa connessione si raggiunge dedicando se stessi alla divulgazione.

Dobbiamo comprendere le masse: la loro natura, il loro carattere e i loro quesiti, e da questo adattare il nostro approccio a loro. Interiormente dobbiamo agire come adulti che giocano con dei bambini, con la chiara intenzione e conoscenza di quello che vogliamo raggiungere con questo gioco.

Domanda: Dobbiamo insegnare alle persone le leggi del sistema integrale in aggiunta all’importanza di una buona relazione reciproca con gli altri?

Risposta: Questo viene chiamato educazione, e in questo l’educatore si differenzia dall’insegnante. Un insegnante presenta fatti, formule, grafici, ecc. Lui insegna agli studenti i risultati delle ricerche. Dall’altra parte, l’educatore tratta gli studenti in maniera più astuta, in maniera a doppia faccia. Un educatore ha due parti, due identità, una che scende al livello degli studenti per poter connettersi con loro, mentre l’altra ha una chiara intenzione, sapendo dove e a che cosa vuole portare gli studenti. L’educatore stesso è la terza identità, e nessuno sa il suo livello. Questo significa che il ruolo dell’educatore è, da una parte vedere il livello degli studenti, e dall’altra parte, vedere il livello al quale può innalzare gli studenti e collegare i due livelli, insegnare agli studenti a spostarsi da un livello all’altro, e a spronargli a farlo.

Un educatore ha un ruolo speciale e ha bisogno di una preparazione speciale per presentarsi davanti a un pubblico. Dovrebbe sapere che cosa dare e che cosa nascondere, come giocare e come mettere delle maschere, come delle volte pretendere di non capire, e alcune volte apparire strano, astuto, ecc. …in questa maniera si permette allo studente di attraversare degli stati che ti riguardano, al materiale, al Creatore, e al mondo. Uno “studente” è qualcuno che desidera con maturità di accettare tutte queste forme dall’educatore, sapendo che tutto è a suo favore. Dall’altra parte, un insegnante semplicemente insegna delle leggi agli studenti.

Sulla rete che ci collega tutti, senz’altro spieghiamo le sue leggi. Spieghiamo il mondo in cui viviamo, la crisi globale che deriva dal fatto che la natura è globale, e quindi c’è una connessione reciproca e interdipendenza tra tutte le sue parti, e che l’uomo è la ragione per la quale tutto sta accadendo perché non è connesso alla natura, e che per poter risolvere la crisi dobbiamo unirci. Tutto questo, senz’altro, è parte del nostro programma.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 08.04.2012, Gli scritti di Rabash)

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I tre livelli in un gruppo

Nei confronti dei nostri amici ci troviamo di solito su uno di questi tre livelli:

1. Quando l’amico e il gruppo sono più grandi di noi, in altre parole,consideriamo i nostri amici e il gruppo come superiori a noi per sentire la loro grandezza;
2. Quando gli amici e il gruppo sono sotto di noi;
3. Quando sono uguali a noi.

Quando li considero come più grandi di me, mi metto in uno stato in cui sono in grado di imparare da loro, di ricevere da loro ciò che hanno, così come i piccoli imparano da quelli più grandi. Essi sono in grado di influenzarmi. Ricevo’ la loro energia, la loro forza, e la loro eccitazione.

Se li percepisco come più piccoli di me, allora io sono in grado di dare a loro così come un grande dà ai piccoli.

In entrambi i casi, ho un certo tipo di comunicazione con loro, sia quando da loro ho ricevuto la grandezza della meta, sia quando la accendo in loro, introducendo le mie forze, il mio investimento nella grandezza dello scopo, la grandezza dell’unione. E tutto questo avviene allo scopo di raggiungere uno stato in cui essere uguale a loro. E allora saremo veramente amici.

 

Quando essi sono sopra di me, sono i miei insegnanti. Quando sono sotto di me, sono gli studenti. E solo quando siamo uguali siamo amici. Questo è il nostro modo di sintonizzare i nostri pensieri nei confronti del gruppo. E vedo sempre: dove posso aggiungere, cosa posso ricevere, e dove posso diventare completamente uguale a loro.

Lo scopo deve essere sempre il confronto. E lo stato in cui si è sotto o sopra di loro è lo stato in cui mi adeguo in relazione a loro.
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(Dalla seconda lezione del Congresso di Vilnius, 23.03.2012)

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Perché andiamo al Congresso?

Domanda: Il congresso in Brasile si sta avvicinando. Che cosa potrà dare a chi vi partecipa fisicamente?

Risposta: Se una persona ha già partecipato ad altri congressi e questa volta non può farlo, non dovrebbe essere molto critico. D’altro canto, queste persone sanno già che il congresso vale lo sforzo. Le persone che non hanno mai partecipato a un congresso, dovrebbero fare di tutto per essere lì.

Adesso i nostri congressi sono perlopiù sulla connessione. Le persone non vengono unicamente per sentire le mie letture. Il Congresso fa spuntare in me l’azione in modo che io formi un vaso, un desiderio, insieme con tutti. Allora io sento la differenza tra i miei pensieri privati e i pensieri del cerchio generale. Questi sono due livelli di pensiero e sentimenti totalmente diversi.

Il congresso permette alla persona di sentire un poco il sapore dell’unione, che è essenzialmente il “posteriore” del Creatore. Quando l’unione fa presa sulla persona, essa scopre che qui si trova una sensazione nascosta, il “punto di unione” di cui parla Baal HaSulam. Se la persona trova incanto nell’unione con il gruppo, raggiunge il sentiero che conduce verso il Creatore.

Perciò, il congresso è un’opportunità rara grazie alla quale la persona può continuare a camminare in sicurezza verso l’alto perché ha già le impressioni giuste. Io non credo che sia possibile ottenere questo attualmente senza una connessione fisica.

Quindi, è molto importante arrivare di persona. Una persona che sia già stata a un congresso generalmente comprende che dovrebbe farlo – a qualsiasi prezzo ragionevole. Ma se non avete mai sentito questo, allora seguite il mio consiglio: Venite e basta. In un paese come il Brasile, il prossimo congresso potrebbe essere tra due o tre anni. Vale la pena anche pagarlo a rate in diversi paghi mensili. In questo modo vi state comprando un vero bene, e se lo perdete ve ne pentirete più tardi. Un debito ragionevole non è cosi negativo. Non posporre la cosa più importante della vita per più tardi. Io vi consiglio fortemente di venire.
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(Dalla quinta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.04.2012, Gli scritti di Rabash)

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