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Il ruolo di Israele nel mondo

Il ruolo del nostro gruppo generale internazionale è dare al mondo il metodo della correzione. Questo gruppo è in contatto con la Luce che Riforma, per sé stesso e per tutto il mondo. Questo gruppo oggi è chiamato “Israele”. Che cos’ha di speciale?

Cominciamo dal fatto che la Luce Circostante (Ohr Makif o OM), ovvero la Luce che Riforma, è nel grado superiore ed è astratta e nascosta a noi; ma essa può brillare su di noi nella misura in cui ci risvegliamo. Così possiamo rivolgerci alla Luce ed essa può rispondere alla nostra richiesta.

Quando risponde alla nostra richiesta? Quando la richiesta si eguaglia alla Luce, cioè se noi chiediamo in accordo alla maniera in cui essa è designata a rispondere. Noi siamo Galgalta ve Eynaim (GE) o Israele ed inoltre dobbiamo connetterci all’AHP e riceverne una risposta. Insieme, GE e AHP costituiscono dieci Sefirot, ovvero un Partzuf spirituale, o la creatura generale.

Da questo noi possiamo capire cosa ci sta succedendo. Dobbiamo risvegliare le nazioni del mondo (1) in modo tale che vogliano cambiare (2). Per farlo, dobbiamo rivolgerci alla Luce che Riforma (3) ed ottenere il suo aiuto (4) in modo tale da cambiare noi stessi e servire l’AHP.

Allora cosa dobbiamo fare nel frattempo? I cabalisti dicono che nel frattempo non c’è niente che possiamo fare. Allo stesso modo, la saggezza della Kabbalah è stata nascosta nel corso della storia. Le persone la custodirono e la passarono in segreto perché le masse non ne sentivano il bisogno, ma quando il mondo è entrato in una nuova era che richiede la rivelazione della saggezza della Kabbalah, allora la gente “fisica” di Israele è ritornata alla sua terra per compiere la sua missione ed i kabbalisti hanno cominciato a parlare di questa saggezza.

 

Tutto esiste per l’AHP, per le nazioni del mondo, la generalità che essenzialmente include tutta l’umanità. In questo senso tutti sono uguali agli occhi del Creatore. In verità, è detto che alla fine della correzione tutte le persone del mondo conosceranno il Creatore.

Tuttavia, prima di compiere la prima azione e rivolgerci alle nazioni, dobbiamo essere pronti a questo. Quindi, ci è stata data la possibilità di fare i primi passi senza nessuna connessione con loro, senza la loro conoscenza e così ci sviluppiamo durante i primi anni, preparandoci in questo modo al lavoro.

Ma ad un certo punto non possiamo avanzare ulteriormente se non diventiamo i mezzi per la correzione delle nazioni, cioè se non portiamo loro il metodo della correzione; e mentre lo facciamo, non correggiamo nessuno, è la Luce superiore che corregge tutti, incluso noi.

Così, dovremmo interrogarci sul nostro ruolo più energicamente. La risposta è che noi esistiamo per portare la correzione al mondo. Noi possiamo stare nel livello di Hafetz Hesed, nel livello di Binà, che non ha desiderio per sé stesso ed è completamente diretto al bisogno dell’inferiore. Per questo scopo Binà è diviso in GE che è diretto al Creatore e l’AHP che è diretto alla creazione, e il nostro libero arbitrio è la linea divisoria tra queste due parti.

Questo è il ruolo di Binà. Tutta la nostra divulgazione, tutta la nostra attitudine verso le persone dovrebbe essere determinata da questo schema.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 9.04.2012, “Il Ruolo di Israele ed il Mondo”)

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Relazionarsi verso ognuno con calore

Domanda: Come dovremmo relazionarci ai nuovi arrivati durante il congresso?

Risposta: Direi che non c’è una grande differenza tra i nuovi arrivati e gli studenti veterani. E’ così perché quando le persone si mescolano l’una con l’altra, la differenza è sempre lì, e in linea di principio non è importante quanto una persona sa, o a che livello lui o lei esiste, dato che questo è il riflesso dell’ intera umanità, che consiste dai più piccoli a quelli più grandi, coloro che già capiscono e forse sentono anche parzialmente il mondo superiore. Quindi la cosa più importante per tutti è mescolarsi l’uno con l’altro.

Gli studenti veterani devono aiutare i nuovi arrivati. Essi devono lavorare con tutte le forze, partecipare attivamente, e preparare tutto ciò che verrà messo in atto. Organizzeremo colloqui preliminari con loro su come condurre i seminari, come parlare con tutti e coinvolgerli e come connettersi a tutti con calore. La cosa più importante è dare l’esempio.
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(Da una conferenza dello Unity Day Mondiale, Preparazione al Congresso, 22.04.2012)

Tutto inizia con una donna

Domanda: Quanto è importante il lavoro pratico delle donne? Ad esempio, quant’è importante che le donne partecipino ai seminari invece di stare a fare le loro cose?

Risposta: Gli uomini non sarebbero capaci di fare assolutamente niente da sé!
Possono riunirsi, stare in giro, cantare come sempre, queste cose sono buone, ma è solamente preparazione. Il vero lavoro non può esistere senza la forte parte femminile che allo stesso tempo genera la sua aspirazione al traguardo comune. Non può essere in un altro modo! Noi vediamo questo dappertutto, sempre. Ci sono molti esempi nella storia. Questo viene dalla struttura del Partzufim superiore, dai mondi superiori; se noi non innalziamo questo desiderio a Malchut, esso non forma, e senza di esso, non accade niente. Perciò, le donne devono prendere questo molto seriamente.

Prima, io dirigo la mia attenzione verso la parte femminile perché tutto inizia da lì. Io vi chiedo di comprendere che qui tutto dipende dalle donne. Gli uomini possono essere “lanciati”, manipolati, e le donne lo sanno molto bene. La maniera giusta di manipolare gli uomini è basata nel dirigergli seriamente verso il traguardo; una donna può fare questo direttamente con il suo desiderio, con una parola sola, con qualsiasi cosa lei faccia. È molto facile per lei, per l’uomo è molto difficile, praticamente impossibile, avanzare per conto proprio.

È per questo motivo che c’è sempre stata una regola nella Kabbalah, che gli scapoli non potevano essere ammessi come studenti. È così perché senza il desiderio di una donna accanto a te che pensa al tuo successo, non sarai in grado di avanzare.
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(Tratto dalla seconda lezione del Congresso di Vilnius, 23.03.2012)

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