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Un’apertura per la Luce

Sentire l’importanza del nostro obiettivo, deriva dalla Luce che Riforma. Non dipende affatto dalla persona. Essa deve solo lasciare che la Luce le si riveli e tutto ciò che le accade sarà fatto dalla Luce.

Tutto questo ti accadrà e sarai grande, se solo aprirai in te un posto per la Luce. Non dobbiamo pensare che questo avvenga grazie a delle abilità speciali che la persona possiede. Dobbiamo solo apprezzare e rispettare l’insegnante, non come una figura reale ma per l’informazione che trasmette, perché attraverso lui si riceve la Luce. Inoltre, dobbiamo apprezzare il gruppo, perché senza, non saresti in grado di percepire la luce, di sentirla, di capirla, e utilizzarla. Non avresti nessun posto in cui lasciarla.

Domanda: Che cosa significa “creare un’apertura per la Luce“?

Risposta: Più si aderisce alla Luce, alla fonte, e si desidera annullare se stessi, più si è inclusi con il Galgata ve Eynaim nel AHP della forza superiore.

L’AHP del superiore pieno della Luce di Hochma è il suo vaso di ricezione. Puoi essere lì se annulli te stesso. Poi, stai nuotando nelle acque di Bina e cresci. Hai tutto, il mondo intero, “da un capo all’altro”, tutto dipende solo da quanto ti annulli. Ma sei già nato con i tuoi vasi indipendenti. È necessario ridurre al minimo sé stessi in relazione allo stato in cui ti trovavi nel mondo di Ein Sof (Infinito). Questo perché il superiore è Infinito rispetto a te. Pertanto, dovresti diminuire te stesso alla tua stessa misura, che dovrebbe avere l’aspetto di un embrione.

Questa transizione è molto vicina, queste sono le doglie del parto in cui si ottiene i propri “indumenti”, invece di stare in quella superiore senza alcuna forma di te stesso e annullare solo te stesso, adesso stai acquistando la tua forma. Noi non vediamo questo nel nostro mondo, perché un embrione ha già una forma anche quando è nel grembo di sua madre. Ma nella spiritualità non è così.
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Baal HaSulam, Lettera 12: Ma è sciocco pensare che il Creatore sia obbligato a benedire esattamente il posto dove l’azione avrà luogo.  Al contrario, abitualmente l’azione avviene in un posto e la benedizione in un altro, in un posto dove la persona non fa niente, perché nemmeno lo sapeva e non poteva fare niente.

Noi ci esercitiamo in un posto e il risultato è rivelato in un altro posto, per cui noi non comprendiamo dove vada a finire tutto il nostro lavoro. Infatti, noi non sappiamo che tipo di lavoro stiamo facendo. Le nostre azioni sono buone o cattive? Conducono verso il traguardo oppure no? Chi le porta avanti, noi o il Creatore? Noi non comprendiamo questo perché ci troviamo in uno stato molto confuso.

Perché siamo in occultamento? Noi non sappiamo esattamente ciò che dovremmo fare con questo, non sappiamo se agiamo correttamente oppure no…Perché c’è questa nebbia, la confusione, la mancanza di comprensione, la mancanza di orientamento, o la mancanza di responsabilità reca qualche risultato in base al principio: “Ho lavorato ma non ho trovato” Perché è chiamato sforzo? Non sarebbe meglio se trovassimo scritto ciò che dovremmo fare?

No, non avviene in questa maniera. Anche se non possiamo essere d’accordo con quest’approccio, esso è descritto in spazi senza fine negli scritti Kabbalistici, in migliaia di estratti.

Il nostro lavoro è sottratto dai risultati, ed è veramente duro accettarlo. Io devo lavorare come un “muto”, come una bestia, come un folle. Mi viene offerta una bugia: abbracciarmi con gli amici, mentre io non lo voglio, di parlare dell’amore mentre io non lo sento…In breve, io devo fare quello che non comprendo.

È necessario questo dualismo in modo che possiamo elevarci da questo mondo a quello spirituale. Il mondo spirituale è opposto a questo mondo, non è familiare ed è impercettibile. Quindi, attraverso queste azioni incomprensibili acquisiamo i vasi che ci guidano verso il posto che ancora non abbiamo raggiunto.

Abbiamo bisogno degli ordini dall’Alto per soddisfare queste azioni. Vogliamo entrare nella dimensione che non va insieme ai nostri attributi in nessun modo, e, infatti, non c’è niente che ci porti in quella direzione. Noi dobbiamo agire “automaticamente”. I Kabbalisti lo dicono e noi lo facciamo.

Se una persona capisce che non c’è scelta, se vuole veramente salire ad un livello più alto, allora è consapevole del fatto che questo è un livello totalmente diverso e non è per niente un’addizione aggiuntiva.

I non sarò più intelligente né capirò di più, non riceverò più benedizioni terrene. Io agisco assumendo che questo mondo è esausto e finito. Non c’è niente che io possa aggiungere qui.

Io mi sto preparando per aggiungere qualche cosa a me stesso: un grado spirituale. Perciò, io devo essere equipaggiato con i vasi, le Luci, i discernimenti, e le Reshimot (geni di informazione) – con tutto ciò che appartiene al mondo spirituale.
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(Tratto dalla lezione n.7 del Congresso di Arava, 25.02.2012)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 20.04.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash “La necessità per l’ Amore degli Amici
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Zohar per Tutti – Pasqua, Bo (Venite a Faraone), Articolo “Di fronte al telaio”, Pagina 78, Punto 337, Lezione 93
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Introduzione al Libro dello Zohar, Pagina 423, Punto 32, Lezione 18
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KFS, Introduzione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 570, Punti 12 – 16
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Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam (I Gradini della Scala)
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Scritti di Rabash, Igrot, Lettera 34
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Preparazione alla Lezione – 2
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Scritti di Baal HaSulam, Igrot, Lettera 47
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Conversazione riguardo L’ Insegnamento e La Divulgazione
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Una manifestazione in Lituania

Il prossimo sabato 21 aprile 2012 davanti al Parlamento Lituano, si terrà una manifestazione dedicata alla giustizia e all’equità nella società Lituana. Gli organizzatori dell’incontro sono dei politici rispettabili. Il nostro gruppo della Lituania sta già partecipando agli incontri e ha preparato del materiale stampato da distribuire.

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Inoltre, il gruppo si aspetta di ottenere l’approvazione per tenere delle tavole rotonde attraverso le quali cercare una soluzione ai problemi dell’equità, della giustizia e dell’unione.
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