I semi della Luce vengono piantati adesso

La festa di Pesach (la Pasqua ebraica) comincia domani. Noi dobbiamo capire cos’è. In primo luogo “Pesach” è lo stato più importante. Noi ricordiamo questo esodo dall’Egitto in tutte le seguenti correzioni. Perché? Perché questo è il fondamento dal quale ha inizio la scala dei gradi spirituali.

In secondo luogo, Pesach è la nascita spirituale di un essere umano.

In terzo luogo, noi stiamo parlando dell’oscurità, nella quale costruiamo la base preparatoria per le nostre correzioni perché noi non abbiamo nient’altro da correggere eccetto quello che viene svelato in “Egitto”. Questi anni di preparazione, da un lato sono utili perché rivelano i nostri desideri corrotti, dall’altro lato, sono duri perché l’esilio è una cosa spiacevole.

Comunque, in realtà tutto dipende da come accettiamo quello che succede, cercando duramente di comprendere, capire e riconoscere questo stato, quanto siamo consapevoli della sua necessità nel gruppo e quanto ci sentiamo sviluppati in esso.

Allo stesso modo in cui il Medioevo è stato un periodo oscuro della storia, caratterizzato dalla confusione, dalla brutalità umana, dalla crudeltà dell’inquisizione, dall’aggressione religiosa e da usanze animalesche. Tuttavia, andando più in profondità, vediamo che è diventato la preparazione per l’esplosione del Rinascimento, per lo sviluppo della scienza ed altre successive acquisizioni.

Fino alla fine del Medioevo l’umanità stava ottenendo dei grandi vasi, dei desideri. Poi c’è stata un’esplosione culturale ed è cominciata l’Età dell’Illuminismo, durante la quale noi abbiamo usato quello che avevamo preparato in precedenza. Adesso ci stiamo avvicinando ad un risultato logico, la crisi di tutti i desideri che sono esauriti e non c’è nient’altro da fare nel nostro mondo.

Se tracciamo i paralleli con la spiritualità, la preparazione attuale ci permette di raggiungere la fine della correzione ed usare i nostri desideri correttamente. Dopotutto, abbiamo rivelato il nostro male durante il periodo dell’esilio in Egitto. Ecco perché tutte le ulteriori correzioni vengono chiamate il “ricordo” dell’esodo dall’Egitto.

In questo caso, il male ci viene rivelato solo nelle relazioni con gli amici. Di conseguenza, se percepiamo correttamente i problemi che sorgono tra noi, ci prepariamo per l’ascesa. Noi dobbiamo richiedere la correzione da questi stati; tuttavia, a condizione che vogliamo unirci, sentiamo il bisogno di essa, vediamo che non possiamo e ciò nonostante continuiamo a spingere. Meno abbiamo successo, più pressiamo.

Abbiamo bisogno di rivelare la dazione proprio in questa pressione reciproca tra noi. Anche se al suo posto, al contrario riveliamo la ricezione, il male, manifestato al di sopra del bene, non indietreggiamo, non ci rilassiamo e non disperiamo. Stiamo andando verso la fine, verso lo stato riguardo al quale è detto nella Torà: “e i bambini di Israele si lamentarono del lavoro” (Esodo 2:23).

Non sarà solo un lamento, noi sentiremo davvero che siamo impotenti di fare qualsiasi altra cosa. Questo si ha quando una persona eleva le sue mani al Creatore e si fonde nella preghiera collettiva.

In questo modo noi dovremmo rispettare l’attuale periodo. Non possiamo uscirne finché non prepariamo il desiderio per ulteriori correzioni. È impossibile ricevere la rivelazione dall’Alto se non spingiamo, forzando la forza superiore a rivelarci il nostro male.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 5.04.2012, Scritti del Rabash)

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