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Yeshivat Haverim Mondiale – 15.04.2012

Yeshivat Haverim Mondiale
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All’Egitto come un gruppo, dall’Egitto come una nazione

Durante la preparazione per la correzione, l’ordine del lavoro interiore è il seguente: Volendo connettermi con gli amici, faccio pressione su me stesso e faccio grandi sforzi. In risposta, la Luce, la forza che mi aiuta a connettermi, brilla su di me. Infine, completare la connessione e subito la AHP del grado superiore, il cui desiderio di ricevere è ancora più basso e più spesso del mio, si rivela. Come risultato, sento che mi trovo in un esilio ancora maggiore.

Così si scopre che più cerco di raggiungere il bene, dazione, più profondamente sprofondavo nel male. Tuttavia, questa immersione nel male è costituita da due parti: da un lato, mi ricordo ancora la connessione che è stata raggiunta, la vicinanza agli amici, e, dall’altro, si rivela ora in me un nuovo desiderio corrotto, anche peggio di prima.

Così, durante il periodo dell’ esilio, non cresco in modo lineare, ma passo dopo passo. Con il raggiungimento della connessione cado, e non di un grado, ma di due. E’ perché all’inizio mi alzai all’unificazione (+), poi sono caduto al distacco (-), e così ora sento una discesa doppia (x2). Poi tutto si ripete ancora e ancora: mi alzo e cado ancora più basso.

Non cado mai al livello precedente dell’ego, ma dal livello mi alzo. Pertanto, a causa di ogni salita, la prossima caduta è due volte peggio. Quando mi alzo, salgo in dazione, e quando cado, scendo nella ricezione e nella sporcizia.

Pertanto una persona espande i suoi vasi costruendo la giusta relazione del bene secondo il male, e grazie a ciò che avanza durante i 400 anni di esilio.

L’esilio comincia quando ci avviciniamo all’unificazione del gruppo. Si conclude quando, dopo aver dato tutti i nostri poteri per l’unificazione, si arriva ad un punto in cui non riusciamo a connetterci.

Durante questo processo ci uniamo per diventare il popolo di Israele. Non è lo stesso piccolo gruppo che, una volta sceso in Egitto a causa di conflitti interni, come il conflitto di Giuseppe e i suoi fratelli, per esempio. Una nazione unita esce dall’Egitto, anche se è ancora impossibile raggiungere la Divinità da questa unificazione. Allo stato attuale la forma di unione si rivela come il controllo del desiderio di ricevere. Solo dal nostro ultimo sforzo si intraprende la fuga, l’uscita dall’ ego, accade.

Nella spiritualità camminiamo anche su “due gambe”: dall’unione, alla separazione e poi di nuovo all’unione. Il Faraone cresce, così Mosè, di fronte a lui, e il Creatore si rivela …. Tutti questi discernimenti diventano sempre più grandi, e noi non fuggiamo da essi, ma portiamo avanti il nostro lavoro.
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Lezione virtuale – Fondamenti della Società Integrale – 15.04.2012

Lezione virtuale, “Fondamenti della Società Integrale”
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 15.04.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Articolo 26
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Zohar per Tutti – Pasqua, Bo (Venite a Faraone), Pagina 12, “E’ avvenuto a mezzanotte”, Punto 129
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Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 92
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Il meglio – Per gli amici

Baal HaSulamL’Arvut (Garanzia Mutua)”: Con questa responsabilità collettiva, ogni membro della nazione è stato liberato dalla preoccupazione dei bisogni del proprio corpo e può mantenere il comandamento “Ama il tuo prossimo come te stesso” nella misura più ampia, e dare tutto quello che ha a una persona bisognosa, dato che non si preoccupa più dell’esistenza del proprio corpo, perché è certo che ci sono seicentomila amanti leali che sono pronti a provvedere per lui.

Questa è la condizione: La forza superiore si rivela solo se realmente ne abbiamo bisogno per l’unificazione.

Domanda: Da dove arriva quest’accordo?

Risposta: Viene dal desiderio generale. Uno non è capace di correggere se stesso senza l’altro. La correzione si fa attraverso l’unione universale. La forza che corregge deve essere comune a tutti quanti.
La forza e la mente, lo sforzo e l’approccio, tutto deve scendere dall’Alto. Tutto si accumula in uno come se io fossi “cucito” agli altri.

È questo  ciò a cui dobbiamo pensare. Se vogliamo che questo accada, allora, prima di tutto, abbiamo bisogno della mutua garanzia. Dopo tutto, nell’inclusione mutua generale, ogni singolo punto che è saldato agli altri contiene tutto il resto.

Domanda: Il nostro pianto al Creatore è il nostro accordo a questo?

Risposta: Direi di sì. Anche se adesso non è un pianto forzato. Noi arriviamo all’accordo sul nostro stato, sulla nostra impotenza, e il bisogno di raggiungere la dazione reciproca, la mutua garanzia, la mutua connessione, la mutua assistenza e il mutuo supporto. Quando inizi a collegare tutte queste cose, scopri di non avere la forza superiore. E allora ne hai veramente bisogno, mentre precedentemente i tuoi bisogni erano di natura personale.

Tu scopri di avere bisogno della forza superiore per poter realmente soddisfare le condizioni della connessione in dazione mutua tra tutti quanti. Ma non è più un idealismo ingenuo poiché il traguardo è scoprire il vero attributo della dazione che risiede oltre ai bisogni di tutti.

Perciò, qui è richiesto l’accordo generale: Noi portiamo avanti l’unificazione ma non per il beneficio del profitto corporale. Quindi, esso arriva come risultato della nostra ricerca, il nostro lavoro nell’analizzare lo stato.

Domanda: Ma in che cosa mi completa il mio amico?

Risposta: Uno senza l’altro non siamo capaci di comprendere che quello che abbiamo bisogno di ricevere è la Luce che Riforma. Non possiamo rivelare la nostra propria mancanza se io non aiuto lui e lui non aiuta me.

Domanda: Io chiedo per gli amici?

Risposta: Io cerco di pregare per gli amici, io mi preoccupo che loro ricevano rivelazione spirituale, comprensione e sentire quello che è il mondo spirituale. Quando tutti supportano tutti, ognuno mostra il desiderio corretto.

Tu vuoi qualche cosa che per te sembra spiritualità. E non importa quanto correttamente tu la dipinga per te. Lascia che tutto sia artificiale, finché riceviamo la Luce che Riforma. E ancora, cerca di pensare agli amici: “Io desidero che loro ottengano questo prima di me”. Se fin dall’inizio tu desideri le cose più grandi per gli amici, questo è già spiritualità.
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(Tratto dalla lezione n.6 del Congresso di Arava, 24.02.2012)

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