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Lezione quotidiana di Kabbalah – 06.04.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Igrot, Lettera 13
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Zohar per Tutti , Pasqua Shemot (Esodo), Pagina 3, Articolo “Contro tutti gli Dei di Egitto, mi farò giustizia”, Punto 317
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Scritti di Rabash, Articolo 16 “Ma quanto più opprimevano il Popolo
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Preparazione alla Lezione 2
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “Questo è per Giuda”
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Scritti di Baal HaSulam
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Educazione liscia

Domanda: Il processo di educazione presso l’università è diviso in semestri, e poi ci sono gli esami. Questo è combinato all’ottenimento di un diploma, una formazione, studi post-laurea, dottorato e così via.

Quando si tratta di educazione integrale, ha senso andare da un corso all’altro oppure questo processo dovrebbe essere costante, regolare, e senza rigorose suddivisioni in semestri?

Risposta: Una chiara divisione esiste solo per i principianti, perché dobbiamo dar loro una sensazione che essi stanno avanzando: primo corso, secondo corso, certificati, diplomi, gradi, premi e così via. Ma dopo, tutto questo scompare.

Una persona diventa così tanto parte della individuale, comune e globale generalizzazione che questo si trasforma nel suo avanzamento, la sua maggiore inclusione nel sistema integrale. E qui la divisione speciale nei corsi non esiste più.

La gente spenderà tutto il tempo libero per studiare, e fondamentalmente quasi l’intera giornata lavorativa si libererà. In questo caso dopo circa 2-3 mesi di studi intensivi, una persona potrà già immaginare un certo quadro comune, una forma generale. E poi, penso, dopo al massimo sei mesi di studi, saremo semplicemente in grado di combinarli in una sola grande classe, un grande auditorium, o un gruppo, perché la cosa migliore per loro è comunicare costantemente con l’altro.

E poi, come in qualunque società, comparirà un nucleo più attivo in questo gruppo, con individui passivi e periferici di collegamento ad esso.
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(Tratto da un discorso sull’educazione integrale n.11, 16.12.2011)

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Una persona poco attraente ma affascinante

Domanda: Una persona tende a compensare le sue mancanze. Ad esempio, ogni altro conduttore radiofonico ha qualche difetto di pronuncia, le persone con un aspetto normale intraprendono una carriera in TV, e così via. Questo verrà applicato anche alle persone che lavorano all’interno del sistema dell’educazione integrale? Cercheranno di fare delle compensazioni, o forse sarà l’integralità a portare tutto in equilibrio?

Risposta: No, prima di tutto, vediamo che l’apparenza non fa alcuna differenza. Tra i nostri istruttori, spesso vediamo persone poco attraenti, non piacevoli e non di bell’aspetto. Vorrei anche dire che i loro modi sono molto semplici.

Tuttavia, quando un uomo è impegnato nel lavoro interiore, questo non lo respinge. Egli comincia, se non proprio ad amarli, almeno ad accettarli in modo dolce, come se fosse qualcuno vicino a lui. Egli ci vede in esso una sorta di fascino. Questo è ciò che accade.

La stessa cosa vale per le donne. Se emerge la sincerità, tutto il resto passa nel dimenticatoio.
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Crisi: Alla ricerca delle nuove idee

Opinione (Valentine Matvienko, membro del Consiglio della Federazione Russa): La crisi attuale è qualitativamente diversa da quelle degli anni ‘30 e ‘70 del secolo scorso. Nelle condizioni di interdipendenza reciproca del mondo contemporaneo, la crisi si può risolvere soltanto cooperando. C’è bisogno di nuove idee, di approcci non standard.

Il mio commento: E’ gratificante sentire il chiarimento del processo decisionale nelle persone, ma il problema è che esse non sanno quali tipi di decisioni devono prendere …
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