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L’Amore degli amici

Una persona nel nostro mondo è simile ad una persona che ha perso la sua strada in un campo. Ai giorni nostri, tutta l’umanità può essere anche comparata ad una grande massa di persone che, avendo perso tutti i punti di riferimento, sta vagando al buio intorno all’enorme campo della vita.

La via d’uscita di questa situazione, che si è presentata come risultato del nostro sviluppo egoistico, giace nel creare una società integrale; ovvero, giace nel cercare delle persone che hanno realizzato che la situazione attuale è ad un punto morto e che la sola soluzione è stabilire una connessione integrale tra le persone.

In questo caso, il campo della vita si trasforma da un campo vuoto e selvaggio in un campo benedetto di vita perché le persone in esso desiderano lavorare sul loro egoismo per raggiungere la qualità della dazione reciproca e quindi, diventare equivalenti alla Natura. In questo caso, il loro cammino viene chiamato “il cammino della dazione”.

Siccome la nostra natura egoistica è completamente contraria a questo cammino, c’è solo un modo per mettersi su questo cammino: essere in un gruppo di educazione integrale che lavora sullo sviluppo “dell’amore per gli amici” laddove ogni persona può aiutare il proprio amico a progredire proprio lungo questo cammino.
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(Sulla base dell’articolo del Rabash “L’amore degli Amici”)

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Laitman blog: Il lavoro interno di un Kabbalista – 20.05.2010
Laitman blog: Il Lavoro Interno di un Kabbalista: “L’Amore Degli Amici” – 24.05.10

Addio al livello animato dello sviluppo

Domanda: C’è un concetto chiamato il ciclo di contatto nella Terapia della Gestalt. Questo include le fasi che ogni persona attraversa. La base dell’attività umana in un gruppo consiste in quattro fasi. Da dove deriva questo numero? Quante fasi ci dovrebbero essere in accordo alle leggi della natura?

Risposta: In accordo alle leggi della natura, ci sono quattro fasi che risultano dalla quinta, la più elevata, la zero. Lo zero è il primo vero livello, che è la natura in sé. Le quattro fasi dello sviluppo di un desiderio derivano da esso. La quarta fase è la forma finale dello sviluppo di un desiderio.

Così ci sono in verità cinque fasi, ma non prendiamo in considerazione la prima fase perché è al di là di noi e fa riferimento alla natura più elevata. Quindi, noi consideriamo solo le quattro fasi dello sviluppo di un desiderio. Noi sentiamo come nostra solo l’ultima fase delle quattro, come il nostro “Io”. Noi non lo consideriamo più come qualcosa che proviene dall’esterno, ma come qualcosa che emerge dentro di noi.

Domanda: Cosa sono queste fasi nel contesto del corso dell’evoluzione dell’egoismo?

Risposta: Queste sono la natura inanimata, vegetale ed animata. Noi ci troviamo oggi nella quarta fase, quella dello sviluppo umano.

Oggi noi siamo ancora trattati come nel livello animato, perché abbiamo cura del nostro corpo animato e di tutto quello che lo circonda. Noi siamo animali raffinati, ma ancora animali perché tutti i nostri problemi e le nostre preoccupazioni sono all’interno della nostra vita animale, il che significa che i nostri corpi fisici sono importanti per noi.

Tuttavia, un umano è un’immagine collettiva, Adam, laddove noi riuniamo tutte le nostre speranze, i pensieri, i desideri ed unendoci, ci eleviamo al di sopra della nostra natura fisica. Cioè qualcosa in natura ci risveglia e ci conduce verso di essa. Se noi rispondiamo appropriatamente alla chiamata della natura e seguiamo questa direzione corretta, arriviamo allo stato integrale “dell’umano”, nel quale tutti i nostri desideri ed i pensieri si uniscono.

Insieme, sentiamo questo desiderio e questa nuova coscienza che è al di sopra del livello animale adeguandolo tra di noi quasi nella misura di non sentire la nostra esistenza animata. Noi ci prendiamo cura del nostro corpo come se ci occupassimo di un animale, solo nella misura richiesta per la sua esistenza. Noi diamo il cibo, il sesso e la famiglia al corpo nella misura dei suoi bisogni fisici. Il resto delle nostre necessità lo eleviamo al livello dell’unione, dell’integralità e della reciproca responsabilità.

Questa è la quarta fase che abbiamo bisogno di raggiungere. L’attuale pietra angolare della crisi estremamente critica è solo il punto di biforcazione attraverso il quale dobbiamo passare. Spero che vi passeremo più o meno dolcemente realizzando che dobbiamo elevarci al prossimo livello.
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(Da un “Discorso sull’Educazione Integrale” #12, del 16.12.2011)

Materiale correlato:

Laitman blog: Dinamiche dello sviluppo dell’umanità
Laitman blog: L’ombra scolorita del mondo dei desideri egoistici

Lezione quotidiana di Kabbalah – 29.03.2012

Scritti di Baal HaSulam, Shamati Articolo 7 “Ciò che è “L’abitudine diventa una seconda natura” nel Lavoro (spirituale)” e Articolo 27 “Ciò che è “Il Signore è Alto ed il Basso vedrà”
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 71, Articolo “E la Terra era informe e vuota”, Punto 320, Lezione 91
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TES, Parte 7, Punto 29, Lezione 13
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KFS, Pag.362, Punto 127, Lezione 56
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Il capitalismo è fuori controllo

Opinione: (S. Yakobsen capo economista della Saxo Bank): La crescente disuguaglianza dei profitti minaccia l’economia mondiale. La classe media è diventata preda della crisi. Il livello della disoccupazione cresce continuamente. Il capitalismo ed i liberi mercati sono fuori controllo.

Non è rimasto nessun mercato che funzioni in corrispondenza alle regole del capitalismo.

Lo scopo principale della politica anticrisi è quello di guadagnare tempo, ma questo fa soltanto peggiorare la disuguaglianza sociale. Gli scienziati per scherzo hanno chiamato questa crisi “la crisi del capitalismo incontrollato”. Ma sono i governi e le politiche ad essere fuori controllo, sono diventati incontrollabili.

Noi abbiamo bisogno di investire nella formazione, nei mercati liberi e sicuri, nella concorrenza e negli accordi multilaterali a lungo termine riguardanti la formazione, lo stipendio e le ore di lavoro. Questo è il cammino verso un bilanciamento sociale.

Il mio commento: E’ solo la soluzione che non è corretta, in quanto è un modello di capitalismo egoistico non funzionante. Bisogna investire in:

a) Il raggiungimento ragionevole di benessere a tutti i livelli.
b) L’introduzione obbligatoria della formazione e dell’ educazione integrale.

Queste due attività allontaneranno la crisi, in quanto allontaneranno la contraddizione tra l’uomo che divora la natura e il suo mondo circostante. Cambiando noi, capiremo come creare una nuova economia del benessere e dell’ uguaglianza.
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