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IL sistema ha bisogno d’intenzione

Domanda: Durante una delle lezioni, lei ha detto che l’intenzione di dare non può essere personale né individuale. Non si tratta della mia personale relazione con la società, con il mio vicino?

Risposta: Siamo in un sistema d’interconnessione reciproca, è anche chiamato il sistema dei mondi (Olamot), cioè occultamenti (Alamot). La forza superiore e la struttura del sistema stesso ci sono occulti. Noi non vediamo che siamo  strettamente connessi.

 

Noi siamo familiarizzati con le relazioni “animate”: qui ci sono i miei genitori, i miei parenti, questi sono quelli che amo, questi sono quelli che odio, questi mi amano, e questi mi odiano. Tuttavia, i livelli superiori più sottili del sistema mi sono occulti. Questo è il mio mondo, il mio occultamento.

Rivelando il più alto sistema, quello altruista, quello della nostra interconnessione, noi comprenderemo, che lo vogliamo o no, di essere fusi strettamente uno con l’altro. Adesso non siamo partecipanti attivi di questo sistema; tuttavia, ha già bisogno della nostra partecipazione attiva. È arrivato il tempo in cui dobbiamo assimilarci in esso, in cui dobbiamo unirci coscienziosamente al suo flusso, in modo che ognuno possa soddisfare la propria funzione in esso.

Tuttavia, da parte nostra, non la vogliamo né la comprendiamo, ed è per questo che sentiamo di essere in una cattiva condizione. Senz’altro, il sistema generale continua a funzionare, ma a causa della nostra inattività, noi sentiamo i difetti del suo lavoro e siamo perplessi. “Che cosa sta succedendo?”, “Che cosa manca qui?” Questa è realtà e noi la chiamiamo crisi.

Inoltre, la differenza tra ciò che è desiderato e ciò che è attuale, tra il nostro stato iniziale nel mondo dell’infinito e il ritorno indietro verso l’infinito da questo mondo, è la sola intenzione. Noi non cambiamo né il sistema né le basi della nostra natura. Ognuno mantiene i propri tratti caratteristici, la propria connessione con la realtà, ognuno rimane al proprio posto.

La struttura della nostra interconnessione non cambia. Per alcuni tu sei uno studente, per altri tu sei un amico, per alcuni sei vicino…Gli amici si connettono con l’insegnante, uno con l’altro e con il mondo. Tutto questo non cambia, ma semplicemente ci è rivelato. È per questo che alcune persone con capacità extrasensoriali sanno quello che accadrà in futuro.

Il libero arbitrio e il nostro lavoro sono accompagnati solamente da una cosciente e sensibile partecipazione nella vita del sistema per poter diventarne una parte attiva con il nostro desiderio, per “fluire” con essa come la Forza (Creatore), che la controlla, che vuole che fluisca. Essenzialmente, in questo consiste il nostro compito, rivelare il flusso generale e fonderci in esso. Lasciamo che il fantino e il cavallo si muovano in sincronia. È cosi che ci muoveremo in avanti.

In questa maniera, il nostro lavoro è sempre fatto in intenzione: Fino a che punto io tiro il sistema verso la Forza, quanto lo comprendo in più, quanto in più sto partecipando nella sua attività, quanto in più con il suo aiuto io rivelo la Forza che vi è istillata per poter fluirci, e quindi portare contentezza al Creatore.

Questo è il mio compito. È per questo che partecipo nella vita del gruppo, tra i compagni, gli amici, che mi sono stati dati. Inoltre, io sto portando avanti il compito del mondo, io sto risvegliando tutte le parti del sistema, costruendolo e attivandolo finché si assimilerà completamente alla forza interiore, finche fluiremo insieme con esso.

Allo stesso tempo, senz’altro, io ho la mia stessa intenzione. Tuttavia, non può essere rivelato soltanto dentro di me. Non lo farò diventare vivo se non sono connesso con gli altri, se non lavoro con loro in armonia, se non stiamo cooperando in azione, in comprensione, in realizzazione, nel mantenimento e servizio del sistema. Qualcuno tra di noi è una valvola, un altro è un pistone, qualcun altro è una ruota, e cosi via. Ognuno lavora nella propria maniera; tuttavia, tutti aspiriamo allo stesso traguardo.

È detto: “Israel, la Torà e il Creatore sono Uno”. Il Creatore è il programma generale, il quale aspiriamo d’implementare. Non ci stiamo semplicemente unendo al sistema, ma stiamo mantenendo il corso verso Lui. Non possiamo trovare la connessione senza di esso, dato che si basa in una certa formula, lo scopo del programma. Ha bisogno di essere chiaro per noi, per il bene di cosa e come ci dovremmo unire. Noi scopriamo il sistema dell’aspirazione verso la forza che vi agisce dentro, verso il programma generale. Senza questo, non possiamo fare nemmeno un passo, includendo le interrelazioni tra di noi.

Di conseguenza la mia intenzione è in relazione al lavoro collettivo con gli amici, il cui scopo è quello di rivelare il Creatore.

Alla fine, io solamente aggiungo questa intenzione, e non l’azione. Nella stessa maniera, il sistema di controllo di un governo può essere attivato dal “bastone” di un tiranno che spreme gli ultimi succhi della popolazione, o dalla saggezza di un governante gentile che insegue la felicità dei cittadini. La struttura è la stessa, la connessione resta la stessa, niente ha bisogno di essere cambiato eccetto il programma interno istallato nel sistema. Educazione, tasse, banche, ospedali, ecc., tutto questo rimane al proprio posto. Solamente l’intenzione ricostruisce completamente l’ordine dei “flussi di energia”, cambiando la loro destinazione. Alla fine, l’intenzione cambia tutto.

Questo è quello che stiamo scoprendo oggi. “Il mondo vive com’è stato stipulato”, “Io non ho cambiato Me stesso”, il sistema non cambia, noi solamente vi aggiungiamo l’intenzione, lo schermo e la Luce riflessa. E poi, tutto fluisce in una nuova maniera in base al nostro approccio. Inizialmente abbiamo tirato tutto verso di noi a causa del tiranno che governava dentro di noi, ma adesso stiamo inseguendo il benessere di uno più vicino, ed è già un governante diverso.
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(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.02.2012, “Domande e risposte”)

Disturbi psicologici

Domanda: Nel caso dovesse trapelare che delle persone del gruppo dell’educazione integrale abbiano dei disturbi psicologici, come dovremmo interagire con loro?

Risposta: Li demarchiamo immediatamente e cerchiamo di capire in che misura possono comportarsi in una struttura generale e la misura in cui il lavoro su di loro possa influenzare negativamente sulla loro psiche. In questo caso, li allontaniamo dal gruppo, gentilmente e con cautela, per qualche periodo di tempo o in maniera permanente.

Noi abbiamo degli psichiatri i quali possono dare le loro conclusioni dopo aver osservato la persona dall’esterno per qualche periodo ed utilizzando i rapporti dei loro amici e di quelli più vicini. Indubbiamente, se una persona con una mente danneggiata resta in un gruppo per un lungo periodo di tempo, questo può dare un risultato negativo, un’ondata di energia molto cattiva.

Comunque, raramente ci imbattiamo in simili problemi, ci sono molte poche persone del genere. Come regola, loro vengono equilibrate in qualche modo.

Noi le allontaniamo per qualche tempo e poi diamo loro l’opportunità di ritornare. Poi le allontaniamo ancora, ed esse ritornano ancora. Questo avviene un certo numero di volte; loro non possono avanzare allo stesso ritmo del gruppo. Ecco perché è positivo per loro essere allontanate un po’. Comunque, in generale, molti di loro trovano una qualche forza per compensare.

Domanda: Oggi le persone affrontano degli stati depressivi profondi, non semplicemente un cattivo stato d’animo, ma la depressione più profonda che richiede degli antidepressivi, gli ospedali e così via. Se ci imbattiamo in simili avvenimenti, raccomandiamo alle persone di andare dal dottore oppure cerchiamo di correggere questo attraverso il sistema integrale?

Risposta: Nei casi clinici, solo un completo cambiamento dell’ambiente può aiutare, mediante il quale tu porti la persona con un gruppo particolare nella natura, alla spiaggia, o al fiume e lì cominci ad effettuare delle sessioni molto serie con lui ed in più molto sport all’aria fresca.
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(Da un “Discorso sull’Educazione Integrale” #11, del 16.12.2011)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 28.03.2012

Preparazione alla Lezione
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Shamati, Articolo 4 “Quel è la ragione della pesantezza, che l’uomo sente nell’annullamento al Creatore, nel Lavoro
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 69, Articolo “La correzione del Mondo Inferiore dal Mondo Superiore”, Punto 319, Lezione 90
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TES, Parte 7, Punto 27, Lezione 12
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KFS, Pagina 360, Punto 125, Lezione 65
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