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Minimizzare l’ego

Rabash, Shlavei Hasulam (I gradini della scala), “Lo Scopo della Società 2”: Per integrarsi gli uni negli altri, ogni uomo dovrebbe annullarsi davanti agli altri. E questo avviene guardando ai meriti degli amici e non alle loro colpe. Ma colui che pensa di essere appena di poco superiore agli amici non può più unirsi a loro.

Per integrarci gli uni negli altri, ci dobbiamo “annullare”, abbassare la testa (freccia nera), invece che considerarci uguali agli altri. Perché? Infatti, ci dobbiamo unire e cosi dobbiamo essere uguali (freccia verde).

La verità dei fatti è che abbiamo continuamente a che fare con il nostro egoismo, che vuole sempre “metterci su di un piedistallo” (freccia verde). Se resistiamo e minimizziamo l’ego “abbiamo una possibilità di raggiungere l’interconnessione.

Domanda: A questo proposito è necessario fare un lavoro molto sottile: da una parte, vogliamo dare il massimo al gruppo, e dall’altra ci dobbiamo annullare. Una cosa sembra contraddire l’altra.

Risposta: Questo succede perché lavoriamo confrontandoci con il nostro egoismo. Se il nostro atteggiamento verso gli amici fosse neutrale, non avremmo problemi. Invece, siamo “in minoranza” fin dall’inizio, e dobbiamo recuperare.

La molla del nostro egoismo ci spinge sempre in avanti, verso l’auto-considerazione (a). E dunque, per contrastare questa spinta, dobbiamo applicare una forza opposta (b). Allora dall’unione di queste due forze se ne formerà una terza (c). Questo è il modo in cui arriviamo alla formula dell’interconnessione: a¬¬−b=c. Non abbiamo altra scelta.

Domanda: Si applica anche al congresso di Arava?

Risposta: Dobbiamo abbassare sempre il nostro ego davanti al gruppo e ascendere costantemente, risvegliando il gruppo verso lo scopo. Per elevare il gruppo, dobbiamo “arrivare dall’alto”, mentre il nostro lavoro individuale richiede l’auto-annullamento.

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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 19.02.2012 “Consigli per il Congresso di Arava”)

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La risposta all’appello

Domanda: É possibile pavimentare il cammino verso la spiritualità in modo che i disturbi siano d’aiuto e non visti come ostacoli ai quali possiamo rispondere?

Risposta: Il problema non sono gli ostacoli. Tu riveli esattamente quello che puoi superare. Stiamo parlando di una forma sistemica della connessione tra le Luci e i Kelim (vasi, desideri). Qui nessuno decide niente in base alla propria comprensione. Dopo tutto, il Creatore è la Natura. Nell’opposizione tra le linee destra e sinistra, sempre ti viene data la linea media dall’alto, e tu devi costruire dal basso una relazione identica a quello che sta accadendo.

Se non succede, allora c’è qualcos’altro. Ma in generale, tutto è realizzato in maniera completa. A ogni momento vengono create le migliori condizioni di correzione per me. Anche se io dimentico e mi distacco, viene da me poiché è cosi che la mia situazione dev’essere adesso. Quindi, qualsiasi cosa venga a me, il problema è: come rispondo?

Potrebbe essere che la mancanza di risposta derivi dal non preoccuparmi del gruppo dai fattori che devono essere svegliati in me. Ma dall’alto non ci sono ritardi né proroghe. Ein Sof (L’Infinito) opera in noi. Tutte le nostre richieste (MAN – Mayin Nukvin – Acque femminili) vengono da lì. E tutte le risposte (MAD Mayin Dukrin –Acque maschili) scendono da là, a ogni momento. Queste connessioni non si fermano mai, ma tutto il tempo le Reshimot (geni d’informazione – reminiscenze) si rinnovano. Noi immaginiamo un lungo tempo di connessione che attraversa tutti i 125 livelli, ma in realtà tutto è molto più semplice.

Domanda: Quale dovrebbe essere la nostra risposta alle azioni del sistema?

Risposta: Dobbiamo innalzare il nostro appello per la correzione, MAN, e non più di questo. Io chiedo al sistema di essere similare a lui, ed io chiedo questo in base ai miei poteri. Dopo tutto, l’intero sistema di Ein Sof è il Creatore, perfezione. Solo aneliamo Lui.

Domanda: Supponiamo che io abbia trovato un grosso problema: economico, di salute o di famiglia. Come posso rispondere a questo con una richiesta corretta?

Risposta: Devi operare nel piano fisico per poter risolvere i problemi che arrivano, anche se per te è chiaro che tutto viene dall’alto e che tutto si risolverà nel livello spirituale. Ci sembra di incontrare dei problemi corporali, ma è sicuro che il loro background è spirituale.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.02.2012, “Introduzione allo studio delle dieci Sefirot)

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Che cosa possiamo dare?

Domanda: Se noi intendiamo ricevere solo per il nostro amore e desideriamo uscire da questa intenzione per la dazione, che cosa possiamo dare? Non abbiamo nulla da dare dato che vogliamo solo ricevere ….

Risposta: Noi possiamo dare il nostro desiderio per la dazione al gruppo. Questo è sufficiente. L’adempimento arriva dal Creatore, e il desiderio di dare proviene da noi. Non ho nulla da dare, nulla per la dazione. Io vi darò ciò che Lui mi darà per dare a voi. In questo modo noi esaminiamo la connessione tra i Partzufim: il superiore, colui che riceve in primo luogo, dà a colui che è l’inferiore quello che ha ricevuto dal suo superiore.

Abbiamo solo bisogno di costruire l’intenzione tra noi, per me, per il desiderio di dare invece di preoccuparci di quello che possiamo dare.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 01.03.2012

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