Dove ci porta la crisi

Domanda: La crisi sta per finire, la percentuale dei disoccupati diminuisce, l’armageddon viene rimandato. Come lo spiega questo? Non è che nasconderanno di nuovo la Kabbalah per tanti anni?

Risposta: 1. La percentuale dei disoccupati, l’indicatore principale della crisi, non sta diminuendo, tutto dipende da come si calcola questa percentuale.

Secondo le cifre dei Ministeri del lavoro (U-6), se si prendessero in considerazione anche quei disoccupati che non sono presenti sul mercato del lavoro perché hanno perso le speranze di trovare lavoro, e quelli che in qualche modo si arrangiano nel lavorare invece di avere un lavoro a tempo pieno, allora il livello della disoccupazione negli Stati Uniti risulterebbe essere del 15% a gennaio del 2012, anziché del 8,3% come viene comunicato dal Governo. Con questo conteggio gli economisti sanno della sottovalutazione di quasi due volte del livello della disoccupazione! (vedi http://www.themarker.com/wallstreet/1.1633243)

2. La crisi non è né economica né finanziaria, ma è un’espressione dell’incorretto rapporto dell’uomo verso la società e la natura. Questa è la crisi dell’egoismo ed è presente in tutte le attività dell’uomo sulla terra. La crisi ci porterà alla consapevolezza della necessità di ricostruire tutti i  rapporti tra di noi, con la società, con il mondo, sotto lo spettro di una cosa unica.

Così scopriremo una mente unica, la forza della natura che ci controlla, ci sentiremo come esistenti in uno spazio eterno di informazioni, al di sopra dei corpi animaleschi.

La crisi è il passaggio verso nuova dimensione, la nascita di un nuovo livello, quindi non scapperemo da nessuna parte, verrà sostituita da una prosperità in base al nostro cambiamento verso la omeostasi con la natura e la società.
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