Equilibrare, non distruggere

Domanda: Parliamo del bisogno di equilibrio. Esattamente, come possiamo raggiungere l’equilibrio?

Risposta: Che cosa c’è in me oltre ai pensieri, desideri e deviazioni? Posso far smettere tutto questo in me? No. Posso soffocarli tutti? Non è una buona idea; impiegherei troppi sforzi e tempo e alla fine vedrei solo che questi attributi insiti in me non sparirebbero, neanche dopo cinquanta anni.

Quindi di che tipo di educazione parliamo? Cosa vuol dire “umano”? Come posso trascendere me stesso?
Noi dobbiamo portare tutti i nostri attributi ad un equilibrio e non devo rammaricarmi di qualcosa di cattivo che si trova in me. Devo solo bilanciarlo con qualcosa di buono.

Non devo cancellare nulla, e questo già mi calma. Dopotutto non devo sentirmi in colpa per come sono. Se cancellassi tutto ciò che sono, cosa rimarrebbe di me? Mi resterebbe solo mettere fine alla mia vita, proprio ciò che spinge la gente a commettere il suicidio, perché scopre che in loro non c’è niente di buono. Ci possono essere anche altre ragioni esterne, ma la conclusione è la stessa.

Però noi affrontiamo la questione in maniera completamente diversa. L’uomo deve conservare tutto quello che esiste in lui e avanzare tramite le sue caratteristiche aggiungendo i discernimenti positivi, le buone qualità a quelle cattive. Equilibrare, non distruggere. Distruggendo diventiamo  i “riformatori del mondo”, e in effetti sarebbe negativo, poiché diventeremmo i danneggiatori del mondo.

Dobbiamo bilanciare ogni nostro fenomeno, non cancellarlo, altrimenti disturberemmo l’equilibrio generale. Nella stessa maniera in cui proviamo ad equilibrare la pressione sanguigna e altre funzioni fisiologiche, così vale per i problemi della società e della famiglia.

Non dobbiamo sopprimere nulla, in fondo non è un caso che il desiderio di ricevere sia stato creato così. Sorge dall’interno e si rivela nelle nostre Reshimot (geni informativi), che non possiamo cancellare. La loro catena continua ad evolversi e l’unica cosa che possiamo fare è quella di equilibrarli, correggere il fenomeno usandoli correttamente, rivelando il loro lato positivo.

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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 13.01.2012, “La Pace”)

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